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Opportunità e vincoli per il finanziamento pubblico all'agroindustria in Toscana. Il caso della misura 123a del Piano di Sviluppo Rurale

La disciplina degli aiuti di stato

L’articolo 87 del Trattato CE afferma che “sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”. La finalità di questa disposizione è evitare che questo sostegno pubblico alteri la “competizione ad armi pari” tra le imprese all’interno del mercato comune (Tesauro, 2005) e conduca alla instaurazione di forme di protezionismo nazionale (Luchena 2006).
L’articolo 87, tuttavia, non dà una chiara definizione di aiuto di stato. La letteratura in questione è comunque abbastanza ampia. Herrmann riprendendo una sentenza della Corte di Giustizia definisce aiuto di stato “un qualsiasi intervento pubblico che concede un vantaggio economico o finanziario ad alcune imprese o produzioni, distinte dalla generalità delle produzioni o delle imprese dello Stato membro in causa” (Herrmann 1998). Più recentemente Luchena, dopo una lunga digressione sulle caratteristiche che deve assumere un intervento affinché possa essere definito aiuto di stato, lo definisce come “intervento di originaria provenienza pubblica, che si risolve in un vantaggio economico-finanziario “selettivo” i cui effetti sensibili possono minacciare di falsare la concorrenza e gli scambi infra - comunitari” (Luchena 2006).
Da queste nozioni si evince pertanto che un intervento, affinché possa essere inteso come aiuto di stato, debba avere alcuni requisiti:
- origine pubblica, ma non necessariamente statale;
- natura selettiva, nel senso che beneficiano dell’aiuto soltanto determinati operatori o produzioni;
- effetto anticoncorrenziale sensibile.

In genere anche le misure di aiuto per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli sono considerate come suscettibili di alterare in modo rilevante la concorrenza, poiché favoriscono certe imprese (quelle appunto appartenenti a questo settore) e possono incidere anche sugli scambi, dal momento che interessano un’ampia gamma di prodotti (Gatto, Mantino, Martielli 2002).
Esistono tuttavia alcune deroghe al quadro delineato dall’art. 87 del Trattato CE che attenuano in qualche misura il principio di incompatibilità tra l’aiuto di stato ed il mercato comune. Queste deroghe sono incluse nel comma 2 e nel comma 3 dell’articolo. In virtù dell’oggetto del presente lavoro, l’analisi si concentrerà sul comma 3. Questo comma alla lettera c) stabilisce che sono compatibili con il mercato comune quegli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di alcune attività o di alcune regioni, sempre che non siano contrari al comune interesse. E’ in base a questa disposizione, pertanto, che possono essere concesse delle deroghe agli aiuti di stato nel campo degli aiuti agricoli e, nello specifico, di quelli agroindustriali.
La compatibilità di questi aiuti e quindi l’esistenza della deroga è soggetta al giudizio della Commissione Europea, potere che le viene attribuito dall’art. 88 del Trattato CE. Si tratta in particolare di un giudizio realizzato ex-ante, in quanto gli stati membri devono notificare alla Commissione qualsiasi progetto diretto a istituire aiuti prima di procedere alla sua applicazione, ed è la Commissione che decide sulla sua compatibilità, avendo un ampio margine di discrezionalità.
Le condizioni contenute nella lettera c) del comma 3, che stabiliscono se un aiuto di stato possa essere considerato compatibile, sono pertanto due. Prima di tutto l’aiuto deve creare delle condizioni che agevolino lo sviluppo e poi il suo effetto economico non deve essere lesivo dell’interesse comune. La valutazione che compie la Commissione è duplice: da un lato accetta la distorsione, almeno potenziale, della concorrenza, dall’altro “ricomprende l’aiuto nell’alveo del principio di giustificazione compensatoria” (Luchena 2006).
Il quadro giuridico in materia di aiuti di stato al settore agroindustriale è composto, oltre che dalle norme del trattato CE viste sopra, dai regolamenti per le organizzazioni comuni di mercato e dagli orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale (Comunicazione 2006/C 319/01).
Il trattato, come è stato descritto in precedenza, prevede una incompatibilità degli aiuti di stato con il mercato comune, prevede altresì alcune deroghe contenute nell’art. 87.3.c e dei sistemi di controllo. [...]

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Opportunità e vincoli per il finanziamento pubblico all'agroindustria in Toscana. Il caso della misura 123a del Piano di Sviluppo Rurale

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Morgenni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Economia
  Corso: Governo e direzione d'impresa
  Relatore: Silvia Scaramuzzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 227

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Parole chiave

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istituto sviluppo agroalimentare (isa)
piana sviluppo rurale (psr)

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