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Nursing delle Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino: aspetti di autonomia gestionale infermieristica

Pianificazione dell'assistenza

Una volta completato l'accertamento infermieristico ed identificati i conseguenti problemi collaborativi e diagnosi infermieristiche, è opportuno stilare un piano assistenziale per poi attuare concretamente l'assistenza infermieristica. Per ogni singolo paziente, la storia clinica è diversificata, così come le risposte ai trattamenti ed i bisogni manifestati.
Pertanto, il primo intervento da effettuare è l'assegnazione delle priorità assistenziali: sarebbe assurdo, ad esempio, intervenire primariamente sul coping inefficace quando magari il paziente è in stato di disidratazione. Difatti, si definiscono prioritarie le “diagnosi infermieristiche o i problemi collaborativi che, se non gestiti immediatamente, possono impedire di procedere verso il raggiungimento degli obiettivi, o influire negativamente sullo stato funzionale della persona”.
Una volta stabilite le priorità degli interventi da eseguire, al fine di ottenere dei risultati mirati e tangibili, l'infermiere deve assegnare, per ciascuna delle diagnosi infermieristiche e dei problemi collaborativi individuati, degli obiettivi da raggiungere nel breve, medio e lungo termine. Gli obiettivi dell'assistito (definiti anche criteri di risultato) e gli obiettivi dell'infermiere (individuabili nei problemi collaborativi) rappresentano degli standard con cui poter valutare i progressi dell'assistito o le prestazioni dell'infermiere. Si tratta di comportamenti misurabili o osservabili che vanno a denotare la buona riuscita in seguito all'erogazione dell'assistenza infermieristica. Identificare obiettivi della persona assistita per i problemi collaborativi sarebbe improprio, e implicherebbe responsabilità di pertinenza prettamente medica. Perciò, per quanto riguarda la pianificazione degli interventi dei problemi collaborativi, l'infermiere deve monitorare l'assistito in base a degli indicatori (o parametri di riferimento) precedentemente stabiliti, consultare prescrizioni o protocolli interni per ottenere indicazioni sugli interventi appropriati, eseguire attività specifiche prescritte dal medico e valutare le risposte fornite dall'assistito.
Arrivati a questo punto della pianificazione, sarà possibile identificare e prescrivere gli interventi infermieristici più appropriati per l'attuazione del nursing, e le prestazioni infermieristiche conseguenti una prescrizione medica. Ancora una volta, siamo di fronte alla dicotomia autonomia-collaborazione. L'erogazione dell'assistenza mediante pianificazione degli obiettivi, metodologia prevista (e auspicata!) nella già discussa legge 251/2000, si rivela così un metodo eccellente per poter gestire con chiarezza, rispetto dei ruoli e senza sovrapposizione di funzioni il continuo avvicendamento che l'infermiere deve affrontare tra ruolo autonomo e ruolo collaborante. [...]

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Nursing delle Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino: aspetti di autonomia gestionale infermieristica

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Marcheschi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Alessandro Silvestri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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Parole chiave

legislazione
autonomia
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rettocolite ulcerosa
modello bifocale di attività clinica

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