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Il cantiere navale medievale nel Mediterraneo: un problema archeologico

L’Arsenale della Repubblica di Genova

L’arsenale di Genova rappresenta una realtà del tutto particolare, da molti punti di vista: diversa rispetto a Venezia per la scarsità di strutture medievali conservate, ma anche per un’organizzazione del tutto atipica che non risponde, in generale, alla definizione stessa di arsenale pubblico, almeno per l’epoca medievale.
Gran parte delle strutture dell’arsenale medievale sono state distrutte durante i lavori per le Colombiadi, nel 1992, insieme a parte delle strutture del porto vecchio, (nonostante fosse nota la localizzazione delle strutture medievali, e già una ventina di anni prima, fossero state oggetto di interventi di scavo), le fonti documentarie sono quindi fondamentali per ricostruire la vita del cantiere di stato, anche se, come vedremo, proprio in concomitanza con quei lavori, furono effettuati scavi di emergenza, e parte delle strutture salvate o comunque interamente rilevate.

Prima di cercare di capire il funzionamento dell’arsenale di Genova, è necessario fare due premesse. La prima è ricordare che a Genova esisteva il nesso porto-arsenale, quindi le strutture erano fisicamente comprese nel porto e separate dalla città dalla cinta difensiva, almeno fino alla costruzione del nuovo Arsenale militare nel golfo di La Spezia, nel 1851. La seconda è che, la comprensione del complesso non è molto agevole, non solo per la perdita di gran parte delle strutture, ma anche per il ruolo, sempre secondario, che l’arsenale riveste nella cantieristica genovese, che ne determina lunghi periodi di gravi incurie.
La fonte più antica sono gli Annali di Caffaro, che menzionano scarii realizzati dal Comune dal 1162 “pro utilitate rei publice”e “pro comodo navium”, la cui localizzazione “a fossato Buccebovis usque ad fossatum Sancti Sepulcri”, corrisponde a denominazioni ancora esistenti nell’area dell’arsenale; Caffaro non utilizza il termine arsenale, né fa riferimento ad attività di costruzione navale, ma la sostanziale continuità della sede fisica porta ad individuare questi scali come i primi dell’arsenale, in realtà è improprio parlare di arsenale, per una struttura non ancora definita, e che assolveva soprattutto a funzioni di riparo e riparazione.

Se infatti la storia dell’arsenale va di pari passo con quella del Porto di Genova, è solo dalla metà del XIII secolo che questo assume un aspetto definito, con i pontili del grano, del vino, della mercanzia, dei pesci, del legno (i cui nomi si riferiscono chiaramente alle merci che vi si scaricano), e con la creazione di una prima magistratura preposta, I Salvatores Portus et Moduli, nel 1281. Da lì in poi due date, fondamentali per Genova, creeranno le premesse per lo sviluppo della città come potenza mercantile, e, di conseguenza, del Porto: il 1261, anno del Trattato del Ninfeo, [...] il 1284, la sconfitta di Pisa alla Meloria, in seguito alla quale Genova è incontrastata potenza Tirrenica.

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Il cantiere navale medievale nel Mediterraneo: un problema archeologico

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Peruzzi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Guido Vannini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 185

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