Il Parco del Lura: luci ed ombre, i suoi problemi, la conservazione e la riqualificazione.

Il Parco del Lura, come abbiamo già definito, è un lungo nastro verde che scende dal Comasco fino alle porte della metropoli milanese: dapprima vasto e profondamente inciso nella pianura, poi esile cordone fra case, fabbriche e campi seminati. Il Consorzio ha immaginato che la chiave per la sua percezione e per un equilibrato eccesso potesse essere la costruzione di una rete di percorsi ciclabili che consentisse di percorrere l'interno del parco da nord a sud e attraversarlo in più punti da est a ovest; così il Consorzio ha reperito ulteriori fondi e curato gli interventi. Oggi la rete è stata realizzata per 17 chilometri, mentre il programma prevede nei prossimi anni di realizzarne altrettanti. Sinora sono stai investiti circa un milione e mezzo di euro, di cui un milione erogato dai comuni.

La “strada ciclabile”, chiamata così dai componenti del Consorzio, essendo l'unico tipo di strada costruito all'interno del Parco del Lura, è l' ideale per fruire dal parco con la famiglia, per fare ciclo turismo, per passare piacevoli ore nella campagna lombarda; non è pensato per le corse in bicicletta né tanto meno per quel tipo di biciclette. L' itinerario accompagna l'andamento della valle, con i suoi sali -scendi, le sue sinuosità e anche qualche passaggio molto rustico nella pavimentazione, in gran parte realizzata con pietrisco e sabbia calcarea.

Si può percorrere il tracciato in un senso e ritornare, nei giorni festivi e al sabato, con i treni delle Ferrovie Nord, o viceversa. Le stazioni della linea Milano-Como lungo il parco sono quelle di Saronno, Rovello-Manera, Lomazzo, Caslino e Cadorago. Il tragitto inizia a Saronno all'altezza di via Alessandro Volta, dove dalla laterale via Karl Marx si distacca la pista ciclabile che attraversa il fiume sul ponte in ferro recentemente posato per entrare nel Parco in corrispondenza dell'area rimboschita nel 2007.

La prima parte dell'itinerario attraversa l' area pubblica fruibile di Saronno, con i suoi prati calpestabili e le sue macchie boschive. Occorre prendere il percorso verso nord per raggiungere Rovello Porro, costeggiando una siepe boscata che inizia ad accennare l'incavo vallivo del fiume. Uscendo dall'abitato il percorso ciclabile riprende verso nord lungo via Como, attraversa i campi, fino a scendere nella valle, che, a questo punto diviene ben accentuata e percettibile.

Qui il paesaggio è un alternarsi di campi, prati e boschi. In fondo alla discesa la pista volta a destra verso nord, poco oltre un bivio propone due alternative: proseguire lungo il versante est per raggiungere la frazione di san Rocco di Bregnano, oppure deviare a sinistra, attraversare il torrente su un nuovissimo ponte in ferro realizzato dal parco e proseguire nella valle sul versante ovest. Il ponte a doppia campata è situato in un punto molto selvatico del parco, fra i meandri del fiume e i boschi di robinie e querce.
La pista risale la valle lungo una consorziale, fino alla strada provinciale Novedratese. Un sottopassaggio appositamente realizzato consente di superare questa barriera in assoluta tranquillità. Il percorso costeggia il fondo valle, superando la strada locale fra Lomazzo e Bregnano; la pista ciclabile si attesta attualmente sulla strada a traffico limitato che collega il centro di Lomazzo con Cascina Bissago e cascina Menegardo.