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Finanza comportamentale: emozione, distorsioni cognitive e investimenti etici

La convenienza di un fondo etico

Si è dunque visto come i fondi etici siano diventati sempre più una scelta finanziaria apprezzata, condivisa e di successo. Tutti questi fattori non hanno però contribuito all’eliminazione di una credenza molto diffusa: se da un lato infatti l’investire in un fondo etico garantisce agli individui una certa consapevolezza di stare investendo in qualcosa di moralmente valido, dall’altro lato persiste una forte sensazione di andare incontro ad una riduzione del guadagno finale. In linea teorica il rischio che comporta la scelta di un fondo etico piuttosto che un fondo tradizionale potrebbe derivare da una serie di elementi quali ad esempio il costo o la performance finale.
Per quanto riguarda il primo aspetto infatti, un maggiore costo dipenderebbe dal fatto che per scegliere un fondo etico è necessaria, oltre alla normale analisi finanziaria tipica di ogni investimento, una ulteriore attività di screening svolta da comitati etici e rivolta a valutare l’eticità dei fondi.
Per quanto riguarda invece la performance, il rischio di incorrere in risultati inferiori a quelli di un fondo normale potrebbe derivare dal fatto che nel dover scegliere tra i vari titoli si è soggetti ad alcuni vincoli etici capaci di causare una riduzione della diversificazione del portafoglio; e come si è visto nei precedenti capitoli, una bassa diversificazione del portafoglio può portare ad un aumento del rischio che a sua volta può essere responsabile di una riduzione del rendimento.
Se dalla teoria sembrerebbe quindi risultare che investire in fondi etici sia potenzialmente poco conveniente, nella realtà non sembra essere così. A conferma di ciò vorrei proporre qui di seguito un’intervista fatta a Mariantonietta Intonti, professoressa di Economia degli Intermediari Finanziari presso il dipartimento di Studi Aziendali e Giusprivatistici dell’Università degli studi di Bari ed autrice di uno studio dal titolo “Analisi qualitativa e modalità di pricing dei fondi comuni di investimento etici in Italia”, nel quale viene dimostrato che investire nei fondi etici è nella realtà addirittura più conveniente che investire nei fondi tradizionali.
Alla domanda dell’intervistatore, che in merito ai costi dei fondi etici in Italia le chiedeva quali differenze avesse riscontrato nel suo studio tra i primi e i fondi tradizionali, la Prof.ssa Intonti rispose: “Nel lavoro abbiamo confrontato il prezzo dei 18 fondi etici di diritto italiano presenti sul mercato domestico e quello di un campione di 255 fondi tradizionali collocati dalle stesse Sgr che gestiscono i fondi etici. Ne è emersa una minore onerosità media dei primi, segno che il pricing più vantaggioso può essere considerato, tra gli altri, un elemento distintivo dei fondi etici.” (http://www.soldionline.it/blog/dituri/pricing-dei-fondi-etici-3-domande-a)
Per quanto riguarda invece il secondo tipo di rischio derivante dall’investimento in fondi etici, ovverosia il problema delle performance inferiori, vorrei smentirlo attraverso un’analisi ben riassunta nel sito finanza-etica.it.
L’obiettivo dell’analisi era quello di smentire la tesi che i fondi etici fossero meno efficienti in termini di rischio e rendimento rispetto a quelli tradizionali; i dati che emergono sono molto chiari e lo si può ben comprendere dalle seguenti parole: “Si evince che, nel complesso, i fondi etici hanno storicamente mostrato un profilo di rischio/rendimento assolutamente competitivo con quello dei prodotti tradizionali "non etici" che investono negli stessi comparti. In particolare, in taluni casi il loro grado di efficienza è addirittura migliore e quindi sono preferibili in termini di analisi quantitativa.” (http://www.finanza-etica.it/perfor.html)
Si può quindi concludere con relativa tranquillità che i fondi etici hanno a tutti gli effetti lo stesso rapporto rischio/rendimento dei fondi tradizionali e che anzi le performance che li caratterizzano talvolta sono addirittura superiori a quelle di questi ultimi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Finanza comportamentale: emozione, distorsioni cognitive e investimenti etici

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Informazioni tesi

  Autore: Niccolò Sacchetti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Strategie di Comunicazione
  Relatore: Lorella Lotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

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