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Islam, ideologia e sfera pubblica in Pakistan

Il Pakistan e le attuali tensioni internazionali

Da un punto di vista geografico, il Pakistan si trova in quel crocevia (strategicamente molto importante) tra Asia e Medio oriente e confina con Afghanistan, Cina, India e Iran: tutti paesi che giocano un ruolo centrale nello scenario politico del mondo contemporaneo. Una collocazione geografica, quella del Pakistan, estremamente difficile da "occupare" se si considerano le rivalità geopolitiche degli attori regionali e internazionali, la forte stabilità di quest'area, e le peculiarità politiche ed economiche di buona parte dei paesi sopra citati.
Attraverso la sua storia, il Pakistan ha dovuto lottare sia con la propria fragilità interna (fondamentalmente causata dalle modalità con cui si giunse alla creazione di tale stato) sia con le frequenti interferenze di attori esterni. Tralasciando in questa sede la logorante conflittualità
con l'India (un "fardello" che grava sul Pakistan fin dai suoi primi anni di vita), va ricordato che il periodo della Guerra Fredda ha visto il Pakistan risucchiato nel conflitto tra USA e URSS (una peculiarità, evidentemente, non esclusivamente pakistana). Si può – forse un po' semplicisticamente – affermare che oggi il Pakistan e il mondo intero stanno facendo i conti con le eredità e le logiche di quel periodo: dieci anni dopo l'attentato alle Twin Towers, il Pakistan si ritrova a ricoprire un ruolo centrale nella cosiddetta "guerra al terrorismo", un ruolo difficile da interpretare per questo paese. È di non molto tempo fa la notizia dell'uccisione di Osama Bin Laden da parte delle forze speciali americane vicino a Islamabad, in Pakistan. Il fatto che il numero uno di Al Qaeda sia stato "scovato" proprio in Pakistan conferma quanto il paese si trovi da tempo al centro delle tensioni della politica internazionale ma anche degli squilibri geopolitici dell'area asiatica. Nonostante poche ore dopo il comunicato dell'uccisione di Bin Laden il Segretario di Stato americano Hilary Clinton abbia specificato che la partnership degli USA con una serie di paesi, Pakistan in primis, "ha esercitato pressioni sulle reti terroristiche", e che la cooperazione con il Pakistan abbia aiutato gli Stati Uniti a trovare il rifugio dove era nascosto Bin Laden, la Casa Bianca ha invece specificato che il governo pakistano sia stato informato dell'accaduto solo a blitz avvenuto e ha sottolineato di ritenere che il leader dell'organizzazione terroristica più famosa al mondo abbia potuto contare, da molti anni a questa parte, su qualche forma di aiuto proprio in Pakistan. Il Primo Ministro del Pakistan Yousuf Raza Gilani è intervenuto pochi giorni dopo l'accaduto davanti al Parlamento di Islamabad per commentare l'incursione americana nel covo di Al Qaeda, che ha causato un grande imbarazzo per il governo e per l'esercito pakistano. Il premier infatti intendeva "condividere con la nazione le informazioni" su quanto accaduto in territorio pakistano per far luce (soprattutto) su eventuali collusioni interne con Al Qaeda. Tali avvenimenti dimostrano che il Pakistan è un paese ancora oggi ad alto rischio attentati, dove le reti terroristiche globali sono ben strutturate e pronte ad agire in qualsiasi momento. Ebbene, tali manifestazioni evidenziano quanto la matrice islamica "fondamentalista" sia ancora ben radicata nel paese e che il diffondersi di sentimenti "estremisti" possa danneggiare ancora di più l'immagine di un paese dove, purtroppo, le minoranze religiose devono convivere con manifestazioni di intolleranza non solo da parte dei "terroristi", ma anche da parte di una consistente fetta di opinione pubblica e quindi, dei suoi risvolti sull'apparato giuridico e legislativo del paese. Poco tempo prima dell'episodio legato all'uccisione di Osama Bin Laden, infatti, si diffuse tra i media di tutto il mondo la notizia dell'uccisione del Ministro delle Minoranze pakistano (cristiano) Shahbaz Bhatti da parte di un commando armato di terroristi nei pressi di Islamabad. Tale avvenimento è sicuramente legato alle pressioni dei gruppi islamici più tradizionalisti nei confronti dell'azione e dell'attività del governo, cosa che è stata storicamente confermata e che è già stata trattata nel primo capitolo del seguente lavoro. Un elemento da non sottovalutare in uno scenario, come quello asiatico, che vede l'incessante spettro del "fondamentalismo" islamico militante aggirarsi proprio presso il confine tra Afghanistan e Pakistan. Un paese, quest'ultimo, da non sottovalutare tantomeno a livello geopolitico, in quanto dotato di un arsenale nucleare capace di provocare un effetto di "deterrenza" (e non solo) nei confronti dei suoi vicini (vedi India), poco propensi ad accettare eventuali minacce o sciagurate azioni di questo tipo. Oggi il Pakistan è una realtà politica con cui bisogna fare i conti e il cui studio, come tutti i paesi islamici del globo, va approfondito non solo a livello politico, ma anche (e soprattutto) sociale e culturale. Tenuto conto del fatto che la popolazione islamica mondiale è (da molti anni a questa a parte) in fortissima crescita, è nostro compito – di "noi" occidentali – cercare di comprendere le ragioni e i motivi degli atteggiamenti di persone che, ovviamente, da un punto di vista culturale, possono sembrarci molto lontane e dunque incompatibili con il nostro gay of life e con l'andamento della nostra vita sociale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Islam, ideologia e sfera pubblica in Pakistan

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Lerro
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
  Relatore: Diego Abenante
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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storia
terrorismo
islam
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