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Indagine conoscitiva sulla flora spontanea a destinazione erboristica nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Usi tradizionali delle specie offinali della Murgia

Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno usato le piante come medicina e alimento, e per molti altri usi. Nelle ultime generazioni, soprattutto nelle nazioni industrializzate, c’è stata una considerevole perdita delle conoscenze tradizionali sulle piante, e specialmente sugli usi medicinali, a seguito di un processo di acculturamento che ha indotto la popolazione a preferire l’adozione della cultura moderna a scapito della tradizionale.
Per impedire l’effettiva erosione di queste conoscenze, è necessario non solo preservare una parte del patrimonio culturale, ma anche conservare le informazioni sugli usi delle piante, perché potrebbe essere rilevante per lo sviluppo di nuove sorgenti di medicine o altri benefici per la popolazione.

Alimentazione
Dalle radici di Agrophirum repens si ricavano molti preparati alimentari: gelatine, pane, zucchero.
Le foglie e gli steli di Asphodelus microcarpus rientrano nella preparazione di minestre o come condimento.
I giovani getti, chiamati turioni, di Asparagus possono essere consumati in frittate, o lessati.
La farina di Avena sativa viene usata per i bambini anche per produrre del pane. L’uso dell’avena risale ai tempi greci, ma la sua origine si attribuisce ai cinesi, indiani ed egiziani.
Le foglie di Cichorium intybus, di Taraxacum officinale e di Eruca sativa rientrano nella preparazione di insalate, e minestre.
I giovani pastorelli coratini, della Murgia del 2° dopoguerra, chiamavano pestazze i frutti di Carrubo, e li cercavano avidamente. Chi ne faceva abitualmente uso, aveva all’apparenza buona salute ed era lontano da portare sul volto, come i bimbi poveri delle grandi città, le stimmate, così tristemente riconoscibili, della mancanza di nutrizione sufficiente e sostanziosa.
L’Hordeum vulgare è un alimento usato in dietetica per bambini e malati. Viene utilizzato per la sua ricchezza in fibra alimentare, componente molto importante nelle dieta per prevenire diversi disturbi.
La Malva era usata come ortaggio, i suoi fiori erano aggiunti alle minestre, per renderle più dolci e delicate, come contorno alla carne.
Il bulbo globuloso di Muscari comosum, ricco di sali minerali e che cresce a 12-20 cm circa nel sottosuolo, è simile ad una piccola cipolla di sapore amarognolo ed è consumato specialmente nell’Italia meridionale; particolarmente in Puglia e Basilicata.
Le foglie di Portulaca oleracea sono utilizzate crude per la preparazione di insalate.
Le foglie di Scolymus maculatus possono essere consumate cotte nella preparazione di ricette locali.
Le foglie di Sinapis arvensis dette cim amaredd, e le foglie di Sinapis alba, dette senap calc, in passato, erano usate come verdure di accompagnamento alla pasta.

Aromatizzazione dei cibi
Gli stimmi di Crocus, le foglie di Laurus, Rosmarinus, Salvia, Mentha, di Thymus i fiori e le foglie di Origanum, erano e sono tuttora usati come condimento.

Liquoreria
Dalle radici di Agrophirum repens si ricavano alcol e addirittura birra a buon mercato.
Il Crocus è usato nell’industria dei liquori.
L’Hordeum vulgare rientra nella preparazione di birra e whisky.
Le foglie di Laurus nobilis, rientrano nella preparazione di un liquore digestivo.
Il Rubus fruticosus era utilizzato per ricavare un vino ottenuto dai frutti lasciati a fermentare, che producevano un’acquavite gustosa.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Indagine conoscitiva sulla flora spontanea a destinazione erboristica nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia

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Informazioni tesi

  Autore: Vincenzina Patruno
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Farmacia
  Corso: Scienze e tecnologie farmaceutiche
  Relatore: Giuseppe De Mastro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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Parole chiave

parco nazionale
indagine conoscitiva
erbario
parco dell'alta murgia
uso di piante officinali
cosmesi popolare
profumeria domestica
flora spontanea

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