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Suoni e immagini dal Cinebox - Essere giovani al tempo dei Beatles

La nascita del Cinebox

«Ho brevettato un apparecchio che funziona come un jukebox, ma che esibisce con l’ascolto della canzone anche la visione dell’orchestra e del cantante.[…] la bomba cine-musicale del secolo.» Così parla, nell’estate del 1958, Pietro Granelli, l’inventore del Cinebox, la quale da lì a poco si sarebbe accordato con Emilio Nistri, consigliere delegato della OMI, Ottico Meccanica Italiana, per cominciare a lavorare e materializzare tale progetto. Il Cinebox, all’inizio brevettato col nome di “fonografo visivo”, è alto un metro e settantacinque centimetri, pesa centosettanta chilogrammi, contiene 40 filmati musicali (in pellicole da 16mm) ora però a colori, di 3 minuti circa ciascuno (quanto la durata delle canzoni), con pista audio magnetica (solo all’inizio, viene sostituita dal 1960 dalla meno costosa pista ottica) e quindi di maggiore qualità, applicata sulla stessa pellicola e quindi amplificata in simultanea, ed uno schermo ampio fino a 30" posto in alto. Con 100 lire il jukebox suona 3 volte, il Cinebox una, ma si vedono gli artisti. Si tratta di un apparecchio assolutamente originale ed innovativo. Il Cinebox è un prodotto esclusivamente italiano, nato in Italia ed esportato in tutto il globo da italiani, costituendo la prima macchina audiovisiva esistente al mondo. Esso, infatti, come detto, dà la grande opportunità non solo di ascoltare ma anche di osservare i propri beniamini, che, in quegli anni, non sono solo un’ espressione musicale, ma soprattutto un’espressione mimica.
Il suo battesimo ufficiale avviene l’ 11 aprile del 1959, presso il Circolo della Stampa Romana, con la presenza di Nilla Pizzi, artista di grande fama in quel periodo, che si fa più volte immortalare dai fotografi in ginocchio davanti all’apparecchio. C’è un grande richiamo di pubblico e fin da subito il congegno attira l’attenzione di molti artisti e discografici.
Per commercializzare il Cinebox viene creata la SIF, Società Internazionale di Fonovisione, con sede a Milano, a cui capo c’è il commendator Angelo Bottani, un imprenditore poliedrico che si interessa di tutto, dal calcio alla pubblicità, passando per la musica. Egli fa accelerare la produzione di filmati, coinvolgendo nuovi artisti e registi e presenta l’apparecchio nelle fiere di Milano e Roma. Bottani è convinto che il mezzo possa essere un importante veicolo di pubblicità, non prima però di averlo introdotto e diffuso sul mercato, sia europeo che americano, grazie ai filmati musicali. Successivamente, nei suoi progetti, le canzoni avrebbero dovuto lasciare il posto a spot di natura divulgativa e commerciale.
L’obbiettivo iniziale è quello di collocare 500 apparecchi nei migliori esercizi della penisola a partire dal gennaio 1961, distribuzione che arriverà a circa 1000 apparecchi negli anni successivi.
Quest’oggetto ha attratto fin da subito i giovani: oltre a rilevare l’aspetto dell’artista fin ad allora conosciuto solo attraverso le copertine dei dischi, il filmato divulga mosse e passi del ballo alla moda, dal Twist all’ Hully Gully, in un periodo assolutamente felice per le danze moderne. Inoltre vengono diffuse scollature - soprattutto nelle ballerine vestite maliziosamente in maniera molto sexy, accanto al cantante - mai viste prima, quindi in vincente concorrenza con i castigatissimi video passati dalla Rai.
L’angolo del ritrovo o del bar riservato al Cinebox, diventa pertanto una piccola palestra da ballo per giovani avventori. Si creano file per inserire la magica moneta che innescherà la musica e il divertimento. Gruppi di ragazzi si ritrovano intorno all’apparecchio per imitare i ballerini che per la prima volta vedono impressi sullo schermo, e questo li fa divertire, li fa aggregare, li rende spensierati.
Anche le case discografiche colgono al volo la novità di questo mezzo e lo usano come alternativa per promuovere i propri artisti, soprattutto quelli meno conosciuti, che ora possono suscitare interesse come gli artisti più acclamati grazie a coreografie e scenografie stimolanti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Suoni e immagini dal Cinebox - Essere giovani al tempo dei Beatles

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Cesari
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Giovanni Fiorentino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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