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La Realtà Virtuale come nuova metodologia dei dati storico-archeologici. Il caso-studio del Foro romano

Il progetto Fori: l’inizio della salvaguardia e valorizzazione dell’area

A partire dal 1978 cominciò infatti a delinearsi l'ipotesi di un progetto di salvaguardia e valorizzazione dell'area archeologica, denominato progetto Fori, allo scopo di prevenire e curare le ben visibili ferite che attanagliavano i monumenti del centro storico della Capitale. Un progetto che però rimase solo teorico, e che non sarà mai elaborato effettivamente.

Il progetto Fori prevedeva infatti lo smantellamento di via dei Fori Imperiali, eliminando così alla radice la causa principale della corrosione dei marmi dei monumenti (ovvero l'emissione dei gas di scarico delle auto che affollavano - e tutt'ora affollano - quel tratto stradale) e permettendo sia l'esplorazione di quell'84% di area archeologica che fu riportata alla luce e sommersa durante la costruzione dell'ex via dell'Impero, sia la realizzazione di un grande parco archeologico che si estendesse dal centro monumentale interno alla Capitale fino alla via Appia.

Sebbene avesse raccolto ampi consensi, l'utopismo, l'estremismo e il violento cambiamento che l'attuazione di tale programma avrebbe portato alla struttura urbanistica della zona e dell'intera città, prevalsero sulle ragioni storico-archeologiche e di restauro per il quale era nato; il progetto Fori fu così abbandonato e mai più riproposto negli ultimi trent'anni, complice anche il vincolo ambientale posto dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali il 20 dicembre 2001 per tutte le sistemazioni viarie costruite durante il Fascismo, alle quali è così riconosciuto un valore culturale.

L'unico progetto ad essere effettivamente realizzato fu il Parco dell'Appia antica, istituito dalla Regione nel 1988, dopo anni di lotte e difficoltà di tipo giuridico e politico.
Comunque l'attività di scavo dell'intero complesso forense romano non fu mai abbandonata, e tuttora persiste. Tra le varie campagne di scavo e di ricerca, di particolare importanza è quella realizzata presso l'area dei Fori Imperiali nel biennio 1998-2000, in collaborazione tra la Sovrintendenza ai Beni culturali del Comune di Roma e l'ex Ministero dei Beni ambientali e culturali.

Inserito nel Programma degli interventi per il Giubileo del 2000, il progetto Fori Imperiali -com'era stato chiamato -prevedeva lo scavo e lo studio di circa 15'000 mq di terreno compreso tra il Foro di Cesare, il Templum Pacis e il Foro di Traiano: la ricerca archeologica era diretta a conoscere l'impianto topografico dei Fori Imperiali (permettendo ricostruzioni più giuste e affidabili) e del quartiere alessandrino che vi era sorto sopra nei secoli successivi, e che gli sterri d'epoca fascista per la realizzazione di via dell'Impero avevano, come abbiamo visto, irrimediabilmente compromesso.

Il progetto Fori Imperiali prevedeva inoltre l'istituzione di un nuovo sistema museale, il "Museo dei Fori Imperiali", da ubicarsi all'interno del complesso dei Mercati di Traiano, opportunamente restaurato per l'occasione. Attualmente attivo, il museo si impone il compito di comunicare l'impatto visivo di questi edifici: e lo fa attraverso le integrazioni e le ricostruzioni dei frammenti originali, ritrovati durante gli scavi, in modo tale da evocare il rapporto spaziale originale dei monumenti. Grazie ad un impianto multimediale installato presso la struttura e ad alcuni apparati video posti all'interno delle sale, inoltre, il visitatore ha la possibilità di apprendere in modo chiaro informazioni di carattere storico-archeologico importanti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Realtà Virtuale come nuova metodologia dei dati storico-archeologici. Il caso-studio del Foro romano

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Informazioni tesi

  Autore: Livia Romano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
  Corso: Beni culturali
  Relatore: Manuela Viscontini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

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