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Edilizia residenziale a Benevento tra XVII e XVIII secolo. Palazzo Andreotti Leo

Architettura tra sei e settecento a Benevento

In seguito ai due eventi sismici che colpirono la città di Benevento nel 1688 e nel 1702, si concretizzarono le iniziative architettoniche più significative per lo sviluppo della città. La ricostruzione post terremoto trova nella committenza del Cardinale Vincenzo Maria Orsini una figura determinante e come ricorda lo storico locale Salvatore De Lucia «nella storia v’hanno figure, intorno a cui si addensa una fulgida luce, che attraversa gli evi, e che sembra giganteggiare sempre più per volgere di secoli ed eventi; figure di cui s’impadronisce la leggenda, quasi ad esprimere il bisogno, ch’è in noi, di una liberazione dagli angusti limiti della nostra vita mediocre e quotidiana. Orsini è una di queste» (Salvatore De Lucia, "Passeggiate Beneventane").

Il terremoto del 5 giugno del 1688 causò un fortissimo calo demografico e la distruzione di gran parte del tessuto edilizio di Benevento e di molti altri centri della diocesi. Pompeo Sarnelli così ricorda i danni subiti anche dal patrimonio ecclesiastico: «non restò una Chiesa, in cui si potesse celebrare»(Pompeo Sarnelli, "Memorie Cronologiche de’ vescovi ed arcivescovi di Benevento").

Il nunzio apostolico inviò un finanziamento di 2000 ducati e un gruppo di architetti napoletani per la stima dei danni e l’organizzazione dei lavori. Tra questi tecnici vi era, probabilmente, anche Arcangelo Guglielmelli, la cui presenza a Benevento è documentata nel 1695 per il restauro della cattedrale, al cui interno realizzò con molta probabilità un cassettonato ligneo analogo a quello costruito nella cattedrale di Amalfi.

Dalla cattedrale al palazzo arcivescovile, dal seminario alla sistemazione di piazza Santa Sofia l’opera di ricostruzione si estese anche a molti altri edifici ecclesiastici, come conventi, confraternite e basiliche. A partire dal 1696 i lavori di restauro riguardarono il complesso di Santa Sofia, la cui forma originaria risalente all’ VIII secolo subì una radicale trasformazione che ne alterò l’aspetto e l’impianto. Su consiglio dell’Orsini furono ridotte le dimensioni della chiesa buttando a terra parte di essa, ritenuta «come superflua, ed irregolare» (Salvatore Basile, "Restauri settecenteschi a Benevento (1714-1716)").

Fu, dunque, eliminato l’impianto stellare delineato dalle mura perimetrali e furono ricostruiti una nuova facciata e il campanile crollato.
Per riparare gli ingenti danni del rovinoso terremoto, l’Orsini promosse un ciclo di interventi di ristrutturazione di un altro edificio risalente anch’esso all’VIII secolo, ossia la piccola chiesa dedicata al SS. Salvatore.
Sostanziali furono le modifiche all’impianto architettonico; sul prospetto fu aggiunto un pronao a due ordini; fu eliminata una delle due absidiole, sostituita da un nuovo ambiente quadrato edificato per collegare la casa canonica con la chiesa. La planimetria della piccola chiesa fu modificata e furono occultate le tracce dell’edificio medievale; anche l’interno subì notevoli trasformazioni e secondo i canoni estetici del tempo le pareti furono rivestite con un manto di intonaci e stucchi.

Dopo il sisma del 1688 anche la chiesa dell’Annunziata venne riedificata in una parte della città medievale, dove passa tutt’oggi la strada dell’Annunziata, che dalla Rocca dei Rettori conduce fino alla Porta Rufina, seguendo il tracciato meridionale delle antiche mura longobarde. La facciata conserva lo stile tardo rinascimentale, il portale marmoreo è sormontato da un riquadro in stucco dove era conservato lo stemma dell'arma del Comune trafugato durante il recente restauro seguito al terremoto del 1980.

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Edilizia residenziale a Benevento tra XVII e XVIII secolo. Palazzo Andreotti Leo

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Martelli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Seconda Università degli Studi di Napoli
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia dell'arte
  Relatore: Maria Gabriella Pezone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 93

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