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Analisi dell’elasticità climatica per i bacini appenninici dell’Emilia Romagna

Gli annali idrologici dell’ex SIMN e dell’ARPA Emilia Romagna

Storicamente la pubblicazione e l'edizione degli annali idrologici in Italia è stata curata, fino alla sua dismissione, dal servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), l'ente nazionale istituito nel 1912 dall'allora Ministero dei Lavori Pubblici, e alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri tra le cui funzioni c'era il rilievo e il monitoraggio idrologico dei corsi d'acqua dei bacini idrografici di tutto il territorio nazionale attraverso la raccolta dei dati pluviometrici, idrometrici e di portata che provengono da varie stazioni di misure poste alla sezione dei corsi d'acqua; sul territorio nazionale il SIMN era articolato in compartimenti i cui confini erano definiti dai bacini idrografici; ogni compartimento redigeva gli annali per il territorio di competenza.

ll territorio dell'Emilia Romagna ricadeva in parte nel compartimento di Parma e in parte nel compartimento di Bologna e per questo i dati dei bacini che interessano per questa tesi andavano ricercati negli annali di entrambi compartimenti.
Gli annali pubblicati dal Servizio Idrografico Nazionale sono resi disponibili sul sito dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) al seguente link:
http://www.annali.apat.gov.it/site/it-IT/

La procedura di interrogazione è articolata nella scelta del Compartimento al quale fa riferimento l'Annale che l'utente desidera visualizzare, l'anno di interesse ed infine la Parte I o II dell'Annale Idrologico che contiene i dati da visualizzare.

Una volta selezionato l'Annale Idrologico, compaiono le immagini ridotte di tutte le pagine ed è sufficiente attivarne una per visualizzarla nel formato pdf.

Tutti gli annali "storici" sono disponibili in rete grazie al progetto Annali dell'ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/site/it-IT/Progetti/Progetto_Annali/) che prevede la informatizzazione di tutti i dati pubblicati sugli Annali Idrologici dal 1921 ad oggi al fine di realizzare una base dati nazionale attraverso l'archivio in formato pdf delle immagini scansionate di tutti gli annali (252 548 pagine). Ciascun Annale Idrologico contiene i dati relativi ad un anno ed al territorio di competenza dell'Ufficio Compartimentale del Servizio Idrografico Nazionale che ne ha curato la predisposizione e la stampa.

Gli Annali Idrologici dal 1950 e per la maggior parte degli anni precedenti, sono suddivisi in due parti: Parte I: termometria e pluviometria; Parte II: afflussi meteorici, idrometria, portate e bilanci idrologici, freatimetria, trasporto torbido, indagini studi ideologici ed eventi di carattere eccezionale, mareografia.

Per il compartimento di Parma e disponibile la parte II dall'anno 1916 al 1985, mentre per il compartimento di Bologna dal 1916 al 1979.
La Legge 61 del 1994 (conversione del DL496/93) e il D.Lgs. 112 del 31 marzo 1998 istituiscono le "Agenzie Regionali per la Prevenzione e L'Ambiente" (ARPA) e dispongono che tali agenzie siano deputate alla vigilanza e controllo ambientale in sede locale nonché il trasferimento alle regioni delle competenze del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (che è stato dismesso). Questo ha comportato che le ARPA, sezione Servizio IdroMeteorologico (SIM), hanno preso in gestione la redazione e la pubblicazione degli annali idrologici.
L'ARPA-SIM Emilia Romagna ha pubblicato e reso disponibile sul proprio sito annali dal 1990 al 2009.

http://www.arpa.emr.it/documenti.asp?parolachiave=sim_annali&cerca=si&idlivello=64

Ai fini di questo lavoro di tesi, come già detto, si è proceduto alla raccolta delle misure di altezza di deflusso e afflusso meteorico (in mm) annuale e mensile per una serie di anni e per varie stazioni presenti sul territorio regionale, che sono riportate sulle tabelle della sezione C – portate e bilanci idrologici.

Le figure 3.6 e 3.7 mostrano un esempio di pagina tratta dagli annali idrologici su cui sono riportati i dati che interessano nell'ambito di questa tesi. Gli annali,nella sezione Portate e Bilanci idrologici, per ogni stazione riportano una pagina simile. Sono contenute le caratteristiche principali del bacino a cui sottende la stazione, una tabella con le portate medie giornaliere per tutti i giorni dell'anno, una tabella con la portata massima Qmax, la portata minima Qmin, la portata media, l'altezza di deflusso (mm) e l'altezza di afflusso meteorico (mm), il coefficiente di deflusso per quell'anno e un'altra tabella con gli stessi dati per il triennio precedente a quell'anno. Inoltre viene riportata anche una tabella con le scale delle portate. Le figure 3.8 mostra la mappa delle stazioni in gestione all' Arpa Emilia Romagna negli ultimi anni (1990-2010), mentre la figura mostra 3.9 mostra la mappa delle stazioni in gestione storicamente al' ex SIMN (Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale) della quale la figura in alto è la mappa delle stazioni appartenenti al compartimento di Parma e la figura in basso la mappa delle stazioni appartenenti al compartimento di Bologna.

Nella tabella 3.1 sono elencate le stazioni presenti sugli annali dell' ARPA e nella tabella 3.2 le stazioni presenti negli annali del'ex SIMN insieme alla caratteristiche del relativo bacino idrografico (Area, Altitudine massima, altitudine media, distanza dalla foce o dalla confluenza con un altro corso d'acqua, eventualmente, l'anno di inizio delle misure).

Per poter eseguire un confronto di elasticità tra gli anni più recenti e gli anni storici è interessante ricercare le stazioni che hanno funzionato sotto la gestione del Servizi Idrografico e hanno continuato a funzionare anche sotto la gestione dell' ARPA. Sfortunatamente non sono molte, circa una decina, perché la maggior parte delle stazioni che gestisce l' ARPA sono nuove e hanno iniziato a funzionare solo a partire dal 2003 e non hanno continuità con le stazioni storiche in gestione al Servizio Idrografico e Mareografico.

Come si può osservare dalle caratteristiche si tratta di bacini cha vanno da piccole dimensioni montani, come quello del Correcchio a C.da il portone e il Secchia a Cerreto Alpi (6 e 12 Km2) con lo zero idrometrico alla sezione di chisura sopra gli 800 m.s.l.m.m, dabacini di medie dimensioni, come quello dell'Idice a Castenaso e del Secchia a P.te Cavola, rispettivamente di 341 e 397 Km2 fino a bacini di grandi dimensioni come quello del Reno a Casalecchio e del Secchia a P.te Bacchello di oltre 1000 Km2. Si tratta comunque tutti di bacini appenninici dei quali un tratto dei confini coincide con lo spartiacque montano sul confine Tosco-Emiliano. Il Territorio di questi bacini idrografici è a scarsa densità demografica se non nelle zone pedemontane e di pianura, con la presenza delle infrastrutture antropiche concentrate lungo il fondovalle.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi dell’elasticità climatica per i bacini appenninici dell’Emilia Romagna

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Informazioni tesi

  Autore: Gaetano Ciaramella
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'ambiente e il territorio
  Relatore: Attilio Castellarin
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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Parole chiave

bacino idrografico
regione emilia romagna
elasticità idroclimatica
annali idrologici
variabilità climatica

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