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La politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea e il caso Libia

Le competenze istituzionali nel determinare la formulazione della politica estera e di sicurezza comune

Elenchiamo ora gli organi più importanti che hanno voce in capitolo nella formulazione della politica estera e di sicurezza comune:

- Consiglio europeo: definisce gli interessi strategici dell'Unione europea, gli obiettivi e gli orientamenti generali della PESC, ha funzione deliberativa e potere decisionale con il Consiglio, in quanto può adottare atti formali, all'unanimità o a maggioranza. L'inserimento nei Trattati, invece, è avvenuto nel 1986 con l'Atto unico europeo che ha disciplinato tale organo all'art. 2 delle disposizioni comuni. Soltanto con il Trattato di Maastricht (art. 4) è mutata la qualificazione giuridica di tale istanza, che è divenuta a pieno titolo organo dell'Unione, mentre il Trattato di Amsterdam ne ha reso più incisiva ed ampia l'azione.

- Consiglio, nella formazione «Affari Esteri»: elabora la PESC e prende le decisioni necessarie per la sua definizione e attuazione (ha funzioni normative ed esecutive).

- Comitato politico e di sicurezza o COPS (istituito con decisione n. 2001/78 del 22 gennaio 2001): ha la responsabilità della preparazione delle riunioni ministeriali per le materie inerenti alla politica estera e di sicurezza; è formato da alti funzionari delle Rappresentanze permanenti degli Stati membri ed è presieduto da un delegato dell'Alto Rappresentante. Segue gli sviluppi generali della situazione internazionale e assicura il controllo politico e la direzione strategica delle operazioni di gestione delle crisi, sotto la responsabilità dell'Alto Rappresentante e del Consiglio.

- Presidente del Consiglio europeo: assicura la rappresentanza esterna dell'Unione per le materie relative alla PESC, fatte salve le attribuzioni dell'Alto Rappresentante. Il Presidente del Consiglio europeo in carica dal 1º dicembre 2009, data di entrata in vigore del Trattato di Lisbona, è l'ex-primo ministro del Belgio Herman Van Rompuy.

- Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza: presiede il Consiglio “Affari Esteri” ed è, data l'importanza della sua funzione, ex officio Vicepresidente della Commissione. È mandatario del Consiglio, rappresenta l'Unione europea con i Paesi terzi ed esprime la posizione dell'Unione nelle organizzazioni internazionali e in seno alle conferenze internazionali (art. 27 TUE). È nominato dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata con l'accordo del Presidente della Commissione; il Consiglio europeo ha anche il potere di porre fine al suo mandato per motivi di opportunità politica. Durante la riunione del Consiglio europeo straordinario del 19 novembre 2009 è stata designata la britannica Catherine Margaret Ashton al ruolo di Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, facendola divenire, di fatto, il primo “ministro degli Esteri” dell'Unione a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

- Servizio europeo per l’azione esterna o SEAE: è composto da funzionari dei servizi competenti del Segretariato generale del Consiglio e della Commissione e da personale distaccato dai servizi diplomatici nazionali.

- Rappresentante speciale: ha un mandato per problemi politici specifici e viene nominato dal Consiglio, su proposta dell'Alto Rappresentante e sotto l'autorità di quest'ultimo (art. 33 TUE).

- Commissione europea: gode di un diritto di iniziativa, esercitabile solo a sostegno delle iniziative dell'Alto Rappresentante, per la sottoposizione al Consiglio di questioni relative alla PESC e alla presentazione di proposte (art. 30, n. 1, TUE). Essa è, in ogni caso, coinvolta nell'elaborazione della politica estera europea in quanto l'Alto Rappresentante è anche uno degli attuali sette Vicepresidenti della Commissione e il Presidente della Commissione partecipa agli incontri del Consiglio europeo.

- Parlamento europeo: può essere consultato dall'Alto Rappresentante sui principali aspetti della PESC e della PESD, può rivolgere interrogazioni e formulare raccomandazioni al Consiglio e all'Alto Rappresentante e inoltre il Parlamento europeo esercita la propria influenza per mezzo delle disposizioni sul finanziamento di tale politica da parte del bilancio dell'Unione.

- Corte di giustizia: non ha quasi mai sindacato giurisdizionale sulle disposizioni del Titolo V del TUE. Esistono però alcune eccezioni: essa interviene se atti PESC violano prerogative comunitarie; in merito a ricorsi per annullamento proposti contro le decisioni che prevedono misure restrittive nei confronti di persone fisiche e giuridiche adottate dal Consiglio in base alle disposizioni PESC; infine, ha competenza consultiva in materia di accordi internazionali, anche se riguardano «esclusivamente o principalmente» la PESC.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea e il caso Libia

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Alemanni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Ugo Draetta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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