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Il Museo Storico Archeologico di Nola: Analisi e Valorizzazione di una Istituzione

Musealizzazione e ricontestualizzazione delle opere

Quando si sceglie un oggetto per esporlo esso immediatamente acquisisce, per il fatto stesso di essere stato selezionato, nuovi attributi dei quali non è normalmente investito. L’atto di scegliere implica una peculiarità, un valore aggiuntivo, che trasforma l’oggetto in un’icona.
Quasi ogni cultura ha riconosciuto che gli oggetti assumono un significato diverso a seconda del contesto in cui sono inseriti: questo implica che ogni oggetto rimosso dal contesto originare perde la sua funzione primaria acquisendo connotazioni diverse.
La musealizzazione porta ad uno straniamento degli oggetti che, prelevati dal contesto di ritrovamento, trovano una nuova collocazione all’interno dell’edificio museale. L’identità (e l’utilità) originaria è perduta ma, in tale sede, essi hanno la possibilità di assumere nuove funzioni, purché si abbia piena coscienza della loro autentica natura e del nuovo ambito e si agisca su questi elementi con specifiche decisioni progettuali. Indispensabile dunque è la conoscenza dell’identità originaria dell’oggetto, e la comprensione del limite entro cui essa debba essere preservata o piuttosto modificata in funzione del nuovo ruolo che il reperto è portato a rivestire. Bisogna definire con esattezza quale messaggio si desidera esprime, ed il modo con cui si intende comunicarlo.
La ricontestualizzazione di un reperto o di un’opera è, dunque, un processo molto complesso, che deve tener conto di una molteplicità di fattori quali la sua storia precedente, il suo originario contesto di provenienza, ed il nuovo rapporto che esso instaura con gli oggetti con cui è posto in relazione e con l’edificio museale (anch’esso, spesso, portatore di una propria storia). Bisogna inoltre garantire la giusta percezione della nuova funzione che l’oggetto è portato a rivestire all’interno del contesto museale, affinché essa venga tendenzialmente intesa da ogni visitatore.
Questo delicato processo richiede due requisiti fondamentali:
1) Una conoscenza approfondita del materiale esposto
2) La creazione di condizioni di presentazione ottimali che consentano alle opere di esprimere e comunicare liberamente i propri messaggi.
La conoscenza del materiale risulta una premessa inevitabile al fine di poter inserire correttamente un’opera all’interno di un nuovo sistema. Lo studio di un oggetto, la sua catalogazione ed inventariazione costituiscono, dunque, i primi passi da compiere per poter individuare l’identità originaria del reperto e le sue esigenze espressive, al fine di poter determinare i messaggi fondamentali da comunicare negli allestimenti.
Una volta individuata tale identità, essa dovrà da un lato essere rispettata ed esaltata affinché il reperto possa comunicare al meglio i propri originari messaggi, ma contemporaneamente si dovrà anche tenere conto delle nuove funzioni che esso ha assunto all’interno della realtà museale (sovente anche più forti di quelle originarie). Lo scopo è quello di identificare “l’identità forte” del museo, delle collezioni e del reperto in questione, al fine di restituire ai reperti “l’aura” perduta.
Nel Museo Storico Archeologico di Nola, le qualità originarie dell’edificio conventuale sono state ripristinate e valorizzate da un accurato lavoro di recuperostrutturale che ha previsto, ove necessario, l’adozione di soluzioni particolari in rapporto ai materiali da esporre, allo scopo di esaltarne le qualità volumetriche e cromatiche, restituendo loro la giusta dimensione nello spazio. Notevole è la costante ricerca di un rapporto equilibrato tra le esigenze della struttura architettonica, ancora più pregnanti trattandosi di un edificio dalla significativa valenza storica, e quelle degli oggetti presentati, entrambi alla ricerca della loro “identità forte”.
I sistemi espositivi progettati sono indicativi della volontà di diversificare la presentazione dei reperti in relazione alla loro fattura e consistenza materica, allo scopo di ottimizzare il rapporto con l’utente, pur perseguendo le imprescindibili finalità della tutela. Il museo presenta così una serie di soluzioni diversificate atte a svolgere una funzione intermediaria tra le diverse esigenze presentate dal pubblico, dagli oggetti esposti e dal contesto museale, allo scopo di ricostruire una continuità culturale e di significati tramite cui il patrimonio musealizzato possa recuperare la sua leggibilità, indispensabile per avviare un processo conoscitivo e di sensibilizzazione nei confronti dei visitatori.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Museo Storico Archeologico di Nola: Analisi e Valorizzazione di una Istituzione

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Gatto
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Archeologia
Anno: 2010
Docente/Relatore: Federico Rausa
Istituito da: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 330

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