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Analisi geografica dei paesaggi terrazzati nella provincia di Treviso

Nozioni e teorie psicovisive sul concetto di “paesaggio”

Nel 2000 l’approvazione della Convenzione Europea del Paesaggio ha riconosciuto l’importanza della componente “paesaggio” a livello ambientale, umano e sociale (si pensi all’affluenza, creazione e diffusione di posti di lavoro) (COUNCIL OF EUROPE, 2000). La realtà dei terrazzamenti rappresenta in molte zone un patrimonio secolare o addirittura millenario, parte integrante e cartolina raffigurativa di un luogo.
La modernizzazione in materia agricola (con l’introduzione di nuovi macchinari e tecniche) ma anche nei settori turistici e commerciali ha provocato nel tempo una drastica perdita dei paesaggi naturali, con effetti dannosi ai contesti ecologici circostanti. Gli apparati terrazzati sono stati oggetto di calamità naturali (rimboschimento, erosione) e artificiali (abbandono, distruzione, sostituzione con colture più produttive e destinate ad un’ampia commercializzazione).

Si è cercato di rispondere alle seguenti problematiche: se a livello estetico i paesaggi terrazzati rientrano nella categoria di “zone a maggior gradimento” e se è possibile ricavare un turismo sostenibile da queste aree.
Etimologicamente la parola “estetica” deriva dal greco "aisthanesthai" (ossia “percepire”) e "aistheta" (“cose percepite”). La macrotematica del paesaggio è da qualche tempo sotto i riflettori di esperti e studiosi in merito all’influenza che essa ha verso l’uomo e alle preferenze paesaggistiche di quest’ultimo.
Una persona è microunità all’interno del macroinsieme “essere umano” e, allo stesso tempo, individuo interagente con una realtà socio-culturale e fisico-paesaggistica.

La quotidianità offre all’uomo una gamma di paesaggi che egli nel tempo visiterà ed apprezzerà con una diversa frequenza a seconda degli stimoli, preferenze ed esperienze che quegli stessi luoghi gli hanno prodotto.
La percezione che l’essere umano prova nei confronti di un luogo o paesaggio è materia di studio sin dagli anni Ottanta. Da essa sono state ricavate delle importanti teorie, raggruppate in due sezioni specifiche: le teorie evolutive e le teorie della preferenza culturale.
Le teorie evolutive vertono sul legame universale tra bisogno di mobilizzazione e stimoli provocati dal paesaggio.
Fra le più conosciute citiamo la «teoria della savana» (ORIANS, 1980): essa riguarda gli uomini preistorici in Africa e la loro preferenza ad ambienti simili a savane piuttosto che paesaggi ricchi di foreste. Cronologicamente precedente è la «teoria della prospettiva-rifugio» (APPLETON, 1975). Essa si applica ad una duplice visione, maschile e femminile e si lega alla sopravvivenza biologica e alla sicurezza che un luogo è capace di offrire.

L’uomo predilige ambienti in cui poter in cui poter avere un campo visivo ottimale alla caccia, le donne ricercano zone in cui poter rifugiarsi dai nemici. Va considerata anche la «teoria dell’elaborazione dell’informazione» (KAPLAN & KAPLAN, 1989): secondo questa concezione l’uomo tende a preferire habitat che gli consentano una rapida elaborazione concettuale e dell’informazione in grado di permettergli sicurezza, movimento e sopravvivenza in tempi brevi. La bellezza del paesaggio secondo gli stessi autori consta di quattro variabili: la complessità, il mistero, la coerenza e la coercibilità. Ultima teoria è quella «psico-evolutiva» (ULRICH, 1983); essa considera favorevole alla riduzione di stress la presenza di scenari naturali in un determinato territorio.
Le teorie della preferenza culturale considerano i parametri socio-culturali che differenziano la percezione del paesaggio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi geografica dei paesaggi terrazzati nella provincia di Treviso

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Informazioni tesi

  Autore: Yasir Stevanato
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Mauro Varotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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Parole chiave

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