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Adolescenti e Nuove diversità. Progettare Prevenzione

L’educatore professionale nella relazione d’aiuto con il ragazzo difficile

Nella società moderna, la cultura della complessità ha creato degli effetti sulla vita quotidiana delle persone: tra questi, si può individuare una crescente relativizzazione dei sistemi di significato trasmessi nei processi di socializzazione, la comparsa d’identità sempre più deboli, vulnerabili e frammentate, la suddivisione della società in tanti piccoli mondi autonomi e l’incalzante crisi del noi e della dimensione sociale della vita.
Non solo, anche i luoghi della formazione umana si sono moltiplicati e diversificati: i ragazzi si formano, imparano nuove abitudini ed accrescono le loro conoscenze in dimensioni ecologicosistemiche e spazio temporali diverse rispetto a quelle riconosciute tradizionalmente in ambito scolastico.
La crescente domanda di nuove figure professionali, da affiancare alle ormai riconosciute funzioni educative e istruttive del corpo insegnante, ha testimoniato la nascita di una nuova identità operativa, rappresentata dall’educatore professionale. Esso può essere definito come operatore sociale e sanitario che attua specifici progetti educativi, nell’ambito di un progetto preventivo e promozionale elaborato da un’equipe multidisciplinare, volti ad uno sviluppo equilibrato della personalità, con obbiettivi educativorelazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana.
L’educatore si situa, per di più, all’interno del progetto educativo tendente al miglioramento della qualità della vita individuale e collettiva, assumendo compiti di sviluppo e promozione delle potenzialità personali e sociali, avvalendosi di funzionali risposte alle problematiche di soggetti bisognosi di prevenzione e di recupero.
Tuttavia, riprendendo alcuni concetti espressi da P. Gaspari, il lavoro pedagogico dell’educatore si fonda sulla predisposizione, promozione e proposizione di tempi, di spazi e di dimensioni emozionali e cognitive, all’interno del progetto rieducativo, in grado di stimolare nell’altro, in difficoltà, le capacità potenziali di autorealizzazione del proprio sé. Tutto ciò svolto in un clima caratterizzato da intenzionalità e continuità: in effetti, come afferma R. Franchini, “lo specifico di questa professione è, non solo la continuità del vivere con, ma soprattutto l’intenzionalità del suo obiettivo che, in orizzonte tutto pedagogico, può essere indicato nel cambiamento”.
L’intervento dell’educatore è, così, finalizzato alla riscoperta della soggettività, quale fondamentale categoria dell’autentico incontro educativo. Il recupero del soggetto è uno degli elementi fondamentali del paradigma della complessità. Non a caso, è possibile definire lo stesso educatore come specialista della complessità, in quanto, parafrasando W. Bion, egli è tenuto a compiere continue scomposizioni e ricomposizioni dei significati dell’esistenza umana, ed è costretto ad apprendere dall’esperienza, avvalendosi della gestione dei vissuti quotidiani dei soggetti in difficoltà.
In tal senso, nel suo agire quotidiano, l’educatore extrascolastico si mette in gioco in prima persona e, l’accogliere dentro di sé le storie e i racconti degli altri, lo mettono nelle condizioni di confrontarsi e rileggere la propria storia. Questo processo di portare dentro di sé gli altri e farli incontrare con le proprie dimensioni interne gli consente di recuperare le dimensioni più riflessive dell’agire. L’educatore, che opera in un orizzonte di complessità, scopre la possibilità di cocostruire conoscenze, sia sul soggetto utente del suo intervento, sia su di sé, sia sul contesto in cui opera e agisce, attraverso la costruzione di legami tra le diverse scienze e le conoscenze, che hanno attraversato e che costituiscono la sua competenza professionale. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Adolescenti e Nuove diversità. Progettare Prevenzione

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Vichi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Progettazione e coordinamento dei servizi educativi e formativi
  Relatore: Patrizia Gaspari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 182

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