Skip to content

Dinamiche interne di una Brand Community e comportamento del consumatore: il caso Vespa

La comunicazione nelle brand communites virtuali

Nelle brand communites virtuali è possibile distinguere diversi tipi di comunicazione. La forma più diffusa è sicuramente quella customer-to-customer (C2C). I membri di una comunità, infatti, comunicano tra di loro condividendo esperienze, pensieri, valutazioni, storie, consigli e aneddoti relativi al brand/prodotto, innanzitutto, per soddisfare la loro necessità di avere una determinata “identità sociale” (Bagozzi, 2006) e, in secondo luogo, poiché, come già accennato, i consumatori tendono ad usare sempre di più la rete come mezzo utile a reperire informazioni pre-acquisto (Adjei, 2010). La comunicazione fra consumatori (C2C) è presente sia in comunità indipendenti, sia aziendali. In quest’ultimo caso, tuttavia, può essere riscontrata un’altra tipologia di comunicazione: cioè quella business-to-customer (B2C), ovvero indirizzata dall’azienda al consumatore. Sebbene questa possa essere più o meno esplicita, in una brand community aziendale è lecito aspettarsi che l’azienda decida di comunicare tramite essa cercando di influenzare le opinioni degli utenti. Molti autori (ad esempio Casalo, 2010; Wu e Fang, 2010; Veloutsou, 2009), inoltre, sono concordi nel riconoscere nelle comunità di marca il luogo di generazione di nuove idee. Queste possono essere sfruttate dall’azienda, che, per il processo di creazione, può attingere dalla comunità stessa. Tramite le brand communities, quindi, i membri, si elevano oltre lo status di consumatori, diventando sviluppatori di idee e prodotti. Casalo (2010) definisce questi membri “prosumer”, una parola che stà ad indicare che gli individui sono contemporaneamente producers, consumers e promoters. Quindi, oltre alla comicazione customer-to-customer (C2C) e a quella business-to-customer (B2C) si può affermare che, nelle brand communites, esista un tipo di comunicazione consumer-to-business (C2B), in cui il consumatore fornisce, più o meno direttamente, informazioni sensibili all’azienda. Sebbene questo fenomeno sia particolarmente rilevante nelle free software communities, può essere comunque riscontrato in tutti i tipi di comunità (Casalo, 2010: Wu e Fang, 2010; Veloutsou, 2009). La nota catena di caffetterie Starbucks, ad esempio, offre ai suoi consumatori la possibilità di suggerire quale miglioramento vorrebbero per il negozio. Se il suggerimento è molto apprezzato dagli altri membri della comunity, cioè dagli altri clienti di Sturbacks, viene applicato. Le brand communites, quindi, hanno aiutato a coinvolgere il consumatore nella fase di creazione di valore, aspetto dominante delle nuove logiche di marketing (Vargo e Lusch, 2008; come citato in Casalo, 2010). Grazie alle brand communites non è più l’azienda che crea valore per il consumatore, ma l’azienda che crea valore con il consumatore ( Co-creation (Prahalad e Ramaswamy, 2004; come citato in Wu e Fang, 2010)). Le brand communities, quindi, sono coerenti con il movimento che si sta affermando negli ultimi anni, definito “consumer enpowerment” (Prahalad e Ramaswamy, 2000), che incoraggia le aziende a “trattare i consumatori come partner… e cooptare la loro competenza in modi che siano di effettivo beneficio e profitto” sia per i consumatori, sia per le aziende (Bagozzi, 2006).
Infine, Andersen (2005) ipotizza, in alcune brand communites, l’esistenza di una comunicazione fra professionista e professionista (B2B), finalizzata, innanzitutto, al miglioramento dei prodotti e, in secondo luogo, ad una più veloce comprensione del loro utilizzo. Tuttavia, non convince il fatto che quelle descritte da Andersen (2005) siano effettivamente brand communites. Le comunità analizzate dal ricercatore, infatti, sono piattaforme digitali il cui unico fine è uno scambio pratico di informazioni, senza che sia presente l’ammirazione di un particolare brand/prodotto da parte dei suoi membri, condizione, quest’ultima, essenziale, per come è stata definita in precedenza, perché si possa parlare di brand community. La presenza di una comunicazione del tipo business-to-business, quindi, non è certa nelle comunità di marca e andrebbe approfondita.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dinamiche interne di una Brand Community e comportamento del consumatore: il caso Vespa

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Andrea Antonio Girolamo Pantano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Roberta  Costa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 248

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi