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Indagine sull'applicabilità del chitosano nella rimozione di ioni arseniato dalle acque destinate al consumo umano

L’arsenico e gli effetti sulla salute

L’arsenico inorganico da sempre è riconosciuto come un veleno che a grandi dosi può condurre alla morte. Assunto in acqua o cibo può causare irritazione allo stomaco e all’intestino con sintomi quali mal di stomaco, nausea, vomito e diarrea. Inoltre l’ingestione di arsenico inorganico comporta una diminuzione nella produzione di globuli rossi e bianchi che si manifesta con senso di stanchezza, ritmo cardiaco anormale, danneggiamento dei vasi sanguigni, sensazione di “formicolio” a mani e piedi. Un effetto a lungo termine dell’esposizione orale all’arsenico inorganico è rappresentato da disturbi nervosi e al sistema circolatorio periferico, da alterazioni cutanee che si manifestano con zone in cui la pelle assume colorazione scura e con la comparsa di calli o verruche sul palmo delle mani e dei piedi.
La melanosi, che è un’alterazione cutanea provocata dalla prolungata esposizione all’arsenico, può essere un fattore di predisposizione allo sviluppo del cancro della pelle. L’inalazione di alti livelli di arsenico inorganico causa mal di gola e irritazione ai polmoni. Alcuni studi hanno suggerito (ma non confermato) che l’inalazione di arsenico inorganico da parte di donne incinte può interferire con il normale sviluppo del feto.
Inoltre l’arsenico inorganico inalato costituisce un fattore di rischio per il cancro ai polmoni. Infatti è stato riscontrato un aumento di tale malattia non solo in lavoratori esposti ad arsenico in fonderie o industrie chimiche ma anche tra i residenti vicini agli stabilimenti che lavorano con tale metallo e tra le persone che risiedono nei pressi di discariche di rifiuti che accolgono materiali contenenti tracce di arsenico. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito che l’arsenico inorganico è cancerogeno per l’uomo tuttavia i rilievi epidemiologici e le evidenze sperimentali sembrano a volte in contraddizione (Reilly, 1991). Studi recenti hanno suggerito che l’arsenico da solo non è capace di provocare il cancro ma è necessario approfondire gli studi in merito per trovare una conferma certa (Momplaisir et al., 1991). Il contatto epidermico non sembra causare gravi effetti interni ma solo rossore, gonfiore e irritazione cutanea.
Infine gli effetti sull’uomo dei composti dell’arsenico organico non sono noti; infatti sono stati effettuati solo studi condotti su cavie animali che hanno dimostrato che questi composti sono meno tossici rispetto alle forme inorganiche (Toxicological Profile for Arsenic, 2007).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Indagine sull'applicabilità del chitosano nella rimozione di ioni arseniato dalle acque destinate al consumo umano

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Informazioni tesi

  Autore: Mariangela Consoli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'ambiente e il territorio
  Relatore: Massimiliano Fabbricino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 149

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