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OGM e Biodiritto: Tutela Sanitaria, Salvaguardia Ambientale e Sicurezza Alimentare

Il "Libro Verde" sui principi generali della legislazione alimentare comune

Il dibattito apertosi intorno agli scambi commerciali di OGM all'interno del mercato comune ha dato adito a nuove preoccupazioni in tema di sicurezza alimentare, provocando forti pressioni da parte dei centri di interesse più sensibili al fenomeno (associazioni ambientaliste, bioetiche, dei consumatori ecc.).
A breve ne è scaturita l'esigenza di riscrivere il corpus legislativo europeo del settore allora vigente, in quanto non forniva adeguate garanzie sanitarie né ecologiche.

Le istituzioni dell'UE hanno perciò prontamente avviato nel 1997 un vasto programma di consultazioni pubbliche sull'argomento, che ha permesso di mettere a fuoco i punti critici e di individuare le istanze più urgenti, prima fra cui il potenziamento dei controlli sugli agroalimentari e sui mangimi.

A raccogliere gli appelli collettivi e dar voce alle più sentite ed incalzanti esigenze, successivamente tradottesi in importanti variazioni alla regolamentazione, è arrivato il cosiddetto Libro Verde, edito dalla Commissione nei mesi seguenti la promulgazione del Novel Foods con l'obiettivo di compiere una disamina dell'efficacia delle leggi europee in un'ottica prudenziale.
Ne è emersa anzitutto un'eccessiva frammentarietà e complessità, una disomogenea ripartizione delle competenze tra gli organi comunitari e nazionali, nonché un imperfetto equilibrio tra la tutela della salute e la competitività industriale e commerciale dell'Unione.

La Parte II del Libro Verde mira alla realizzazione ed alla riorganizzazione dell'apparato giuridico comunitario relativo all'area biotecnologica, mentre la Parte III ne suggerisce un'accurata rivisitazione; la IV raccomanda il raggiungimento di un alto grado di protezione della popolazione e dell'ambiente, auspicando allo stesso tempo il corretto funzionamento del mercato unitario (Parte V) e da ultimo un bilanciamento ottimale anche nei rapporti con i paesi terzi (Parte VI).

In particolare la trattazione si sofferma sui principi basilari della precauzione e della sussidiarietà tra le disposizioni che dettano gli scopi generali da perseguire ed i precetti di dettaglio che vi danno attuazione concreta; vengono altresì posti in risalto la trasparenza, il diritto all'informazione, la facoltà di scelta consapevole.

Si sottolinea la necessità di individuare ed applicare criteri valutativi del rischio validi, stringenti ed omogenei, elaborati da fonti indipendenti ed obiettive quali i comitati scientifici, sul cui operato è proposta la supervisione della Commissione.

In Libro consiglia poi la predisposizione di idonee strategie per la gestione di eventuali emergenze sanitarie e situazioni di pericolo per la collettività; riconosce l'opportunità di porre un obbligo generale di garanzia della salubrità e dell'integrità dei commestibili, cui correlare la responsabilità degli operatori del settore senza però penalizzare il libero scambio delle merci. A questo proposito bisogna introdurre misure sanzionatorie effettivamente dissuasive e proporzionate alle violazioni commesse.

E' inoltre propugnato il rafforzamento della cooperazione tra i membri della CE e la Commissione, al fine di praticare un serrato controllo sugli alimenti commerciati e di mettere in atto tempestive azioni cautelative in caso di occorrenza.
Il medesimo atteggiamento protezionistico va tenuto, secondo quanto affermato nella Parte VI, nei confronti degli stati extracomunitari nell'ambito dei traffici internazionali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

OGM e Biodiritto: Tutela Sanitaria, Salvaguardia Ambientale e Sicurezza Alimentare

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Informazioni tesi

  Autore: Manuela Guidobaldi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Pasquale Costanzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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