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Fotografi e fotografie di Isernia

Fiere e processioni

Il 26 e il 27 settembre a Isernia si festeggia il culto dei S.S. Cosma e Damiano, martiri siriani vissuti ad Antiochia nel III sec.(re Sante Coseme), erano due fratelli medici. Ai “Maravigliosi Aromati” erano attribuiti miracoli di prodigiose guarigioni. I santi vengono tutt’oggi venerati e festeggiati in una chiesa a loro dedicata, meta di pellegrinaggi, costruita nel 1526 su un tempio pagano, che pur essendo posta su una collinetta fuori della città, predomina la zona circostante e rappresenta un elemento tipico di riferimento del paesaggio I medici d'Oriente vengono onorati come e più di un santo patrono. Secondo la tradizione agiografica cristiana erano medici detti anárguroi, ossia «senza argento», a significare che si adoperarono in svariate cure senza mai richiedere alcun onorario, essi esercitavano per bontà e non per ottenere guadagni. La fiera era già conosciuta nel XV secolo,ma è diventata famosa alla fine del Settecento in occasione dei culti priapici che, secondo William Hamilton, ambasciatore britannico presso il re di Napoli, che si svolgevano presso la chiesa isernina dedicata ai Santi Medici.
In concomitanza con i festeggiamenti religiosi, è presente anche una grande fiera, che si svolge nel centro storico della città, oltre che spettacoli vari (musicali come piccole orchestre o artisti nazionali) si svolgono nella città ad opera del comitato che organizza la festa.
La fiera di San Pietro detta anche La fiera delle Cipolle Il 28 e 29 giugno, nella ricorrenza dei S.S.Pietro e Paolo di ogni anno si svolge a Isernia una fiera delle cipolle. La fiera, già attestata nel XV secolo con frequenza annuale è anche detta fiera di San Pietro delle cipolle. I bulbi di cipolle messi in vendita sono accatastati pazientemente in grandi mucchi, nella varietà rossa o di San Pietro, di forma tonda, schiacciata, rossa o ramata di qualità molto grande.
Nello stesso mercato ci sono anche cipolle bianche, piatte e aglio. Un tempo si svolgeva, dove si trova ora il parco della rimembranza, denominato il largo delle cipolle; dopo l'espansione a nord della città, la fiera si è svolta per alcuni decenni su Corso Risorgimento, per poi spostarsi negli ultimi anni sul corso principale della città, corso Garibaldi. La fiera, con il passare del tempo, ha perso la sua funzione originaria, cioè quella di favorire il commercio della cipolla. Allo stato attuale, la maggior parte delle rivendite ambulanti adibite alla vendita di questo prodotto è stata rimpiazzata da banchi di generi vari, ed è occasione da diversi anni di festeggiamenti con gruppi musicali e degustazioni tipiche gastronomiche in tutto il centro storico della città.
Le cipolle sono legate a San Pietro per una leggenda sulla figura della madre di San Pietro, donna dal cuore duro che solo una volta s’intenerì donando una cipolla a una povera vecchina. Fu quello l’unico cavillo trovato dal figlio per cercare di salvarla dalle fiamme dell’inferno dopo morta. Fu allora che le fu data la possibilità di attaccarsi a una resta di cipolle per essere tirata su dall’inferno al Paradiso. Allo stesso tempo alla resta si avvolsero anche altre anime, la madre di S. Pietro iniziò a dimenarsi per espellere gli altri fino a che la resta si ruppe facendo precipitare tutti all’inferno.

Festa di Sant'Antonio
A Isernia è molto sentito il culto di Sant'Antonio Nella città, infatti, è presente una cappella nella Chiesa di San Francesco, e una confraternita dedicata al santo fondata nell'anno 1781 con Regio Decreto. La processione, che si svolge il 13 giugno, è una delle processioni più caratteristiche della città, perché prevede la partecipazione di cavalli bardati con sgargianti paramenti, nastri colorati e immagini del santo. Il numero di questi cavalli, per tradizione, dovrebbe essere tredici, come il numero del santo, che dispensa tredici grazie al giorno (in realtà il numero varia da dieci a quindici). Questi cavalli, carichi di grano, che venivano offerti al santo, una volta erano di proprietà dei contadini, con il tempo sono stati sostituiti da quelli della comunità Rom molto presente nella città, tant’è che attualmente la processione è anche detta “Sant’Antonio degli zingari”. Oltre al corteo, durante i giorni di festa, nella città sono presenti edicole votive con immagini raffiguranti il santo, (chiesiole) e molti bambini vengono vestiti come monacelli (munacieglie) per invocare la protezione del santo su di essi. Nel giorno della festa in chiesa viene distribuito il pane benedetto a tutti i devoti (repanicielle). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Fotografi e fotografie di Isernia

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Informazioni tesi

  Autore: Cinzia Esposito
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Metodi e Tecniche per la Conservazione e il Restauro dei Beni Librari
  Relatore: Alberto Manodori Sagredo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 289

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