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Studio randomizzato controllato di una facilitazione in estensione di anca secondo metodica bobath. Studio preliminare.

Treadmill e Bobath

La riabilitazione tramite treadmill fa leva su tre principi fisiologici:
- Il miglioramento dei patterns del cammino, alterati in seguito a compromissione degli input afferenti propriocettivi;
- Il miglioramento dell’apprendimento motorio tramite la ripetizione di un compito (Classen 1998; Nudo 1996; Asanuma 1991);
- Il riadattamento metabolico tramite l’allenamento, aumentando la velocità, l’inclinazione, la durata della sessione di allenamento e la lunghezza totale del programma (Macko 2001).
L’inattività fisica conseguente ad una lesione del Sistema Nervoso Centrale comporta un decondizionamento generale, con ulteriori ricadute da un punto di vista cardiovascolare e dell’equilibrio metabolico. In particolare, si hanno alterazioni in termini di insulino-resistenza, a causa dell’aumento del tessuto adiposo intramuscolare (Ryan 2002; Gracies 2005) e in termini di rischio di patologie associate, dovute ad un anomalo aumento delle cellule implicate nei processi infiammatori e ad un aumento dei livelli di tumor necrosis factor – α nei tessuti (Hafer-Macko 2005). Un programma riabilitativo precoce, incentrato sulla promozione dell’attività fisica, si dimostra pertanto molto importante ai fini di un recupero delle performances nei pazienti colpiti da lesione al Sistema Nervoso Centrale (Ivey 2008). È stato suggerito che una distribuzione modulata del peso corporeo su treadmill va a contrastare lo sviluppo di strategie compensatorie (Visintin et al. 1998). Un corretto uso del treadmill, inoltre, guida i programmi motori spinali attraverso gli inputs propriocettivi e l’attività modulata dei Central Pattern Generators (Dietz 2003): tramite questa metodica si generano, infatti, continui feedbacks afferenti che riguardano la posizione dell'anca in estensione, posizione che determina la transizione dalla fase di appoggio a quella di oscillazione (Duysens e Van de Crommert e al 1998; Pearson 2008; Buschges 2004), la posizione del tallone nell’istante in cui contatta il suolo, la diversa distribuzione del carico su entrambi gli arti e le variazioni di velocità, modulate anch’esse da feedbacks sensoriali.
Questa metodica secondo alcuni autori rappresenta pertanto il trattamento di elezione per quanto concerne il miglioramento delle performances di cammino per pazienti con gravi deficit funzionali (Rønning 1998).
Uno studio di Hesse su pazienti emiplegici a 3 mesi dall’evento acuto, ha dimostrato come un trattamento con treadmill della durata di 3 settimane porti ad un miglioramento significativo in termini di velocità del cammino (Hesse 1995). Ad una conclusione analoga giunse Moseley indagando parametri come velocità del cammino e distanza percorsa per pazienti a 6 settimane dall’evento acuto (Moseley 2005).

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Studio randomizzato controllato di una facilitazione in estensione di anca secondo metodica bobath. Studio preliminare.

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Gavioli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Fisioterapia
  Relatore: Francesco Lombardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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Parole chiave

emiplegia
riabilitazione
indici
velocità
cammino
deambulazione
stroke
anca
bobath
randomizzato controllato

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