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Riqualificazione dell'area della Cittadella a Pisa: nuovo museo scientifico e nuova biblioteca pubblica

La riqualificazione dell’area della Cittadella: il progetto urbano

L’area della Cittadella, come ormai più volte emerso, è un’area quadrangolare situata al limite ovest della città, delimitata sui versanti nord, ovest e sud dalle mura urbane mentre ad est il limite oggi è costituito da via Nicola Pisano, essendo stato demolito il tratto di mura che anche su questo versante definiva il comparto. L’area in oggetto è il risultato, allo stato attuale, delle distruzioni belliche e postbelliche; misura una superficie totale di 5.5ha lasciati in grave stato di abbandono e degrado (fisico e sociale).

Con il progetto di riqualificazione proposto viene mantenuta la secolare predisposizione del comparto ad area libera con un grado minimo di urbanizzazione. Infatti le aree a verde pubblico interne si attestano intorno ai 30.000mq, mentre il recupero di quelle esterne raggiunge i 18.000mq, sempre a verde, alle quali si aggiunge un nuovo parcheggio pubblico per 90 autovetture di 2.300mq. La grande disponibilità di spazi ha inoltre permesso di prevedere delle vasche d’acqua per un totale di 2.500mq alle quali si aggiungono i 1.040mq della vasca del Michelucci e una nuova piazza di circa 5.700mq alle quale si somma una superficie pavimentata di 5.400mq data dai restanti percorsi di pertinenza interni all’area in oggetto.

L’ingombro a terra della nuova biblioteca e del nuovo museo sono rispettivamente di 1.570mq e 3.750mq. A livello progettuale la riqualificazione si è configurata a partire dall’analisi delle geometrie e dei volumi interni all’area congiuntamente alla comprensione del genius loci. La storia dell’area, il suo carattere ed identità e la sua conformazione fisica hanno così indirizzato le scelte progettuali, sviluppate cercando di coniugare i concetti di appropriatezza e contesto, parafrasando l’analisi che di questi ha fatto Rafael Moneo“L’appropriatezza può anche supporre la dimenticanza del contesto […] Il concetto di contesto […] acquista senso più pieno quando il fine che persegue è la conservazione del compiuto, del finito.[…]

Ma il concetto di appropriatezza, di essere appropriati, è più aperto e lascia spazio all’intervento, al dialogo, senza dover accettare la dittatura che sempre comporta il fatto di seguire una direzione […] preventivamente definita.” L’elemento chiave è nella prima frase, in quel può anche, infatti l’area della Cittadella si presta ad un intervento appropriato che non supponga necessariamente la dimenticanza del contesto: si può parlare di un allargamento del concetto di contesto, determinato dal fuori contesto della Piazza del Duomo. Come visto (Capitolo 3) il testamento lapideo dei pisani ha generato nei secoli una serie di interventi simili, ponendosi come modello urbano per le opere più rappresentative. Quindi riqualificare il comparto in oggetto con un intervento appropriato al contesto dato dall’area del Duomo è una scelta plausibile, determinata sia dalle possibilità offerte dall’area stessa della Cittadella, vista la sua ampia estensione, sia dalla volontà di contrapporre all’ambito sacro uno laico, che a Pisa manca, in dialogo fra loro.

Allo stesso tempo non si può però ignorare il contesto specifico dell’area di progetto, caratterizzato dalla presenza di emergenze storiche quali gli arsenali repubblicani e i volumi del Michelucci, ma caratterizzato anche dalla forte memoria storica, quella di Pisa Repubblica Marinara, a cui deve essere dato nuovo valore e che per questo è assunta come uno dei punti cardine per le scelte progettuali. In questo modo si spiega la volontà di rappresentare quel “[…] senso vasto della piazza […]”, come lo ha indicato a suo tempo Michelucci, che ben si coniuga con la morfologia dell’Acropoli pisana4 e con il carattere dell’area di studio: storicamente un ambito urbano dalle grandi superfici libere dove edifici isolati, disposti in prossimità delle mura (gli antichi arsenali repubblicani oggi in gran parte scomparsi) circondavano un bacino d’acqua artificiale centrale.

Acqua che riveste un ruolo decisivo, di memoria, elemento che per questo viene riportato all’interno dell’area, mentre i materiali, pochi, che si è deciso di utilizzare sono la pietra serena per tutte le pavimentazioni, con inserti in marmo di Carrara, previsti per la sola piazza pensata sul versante sud del comparto, ad individuare una griglia basata sull’impronta a terra della torre Guelfa che insiste sulla piazza stessa. Questo disegno è stato pensato da un lato per valorizzare il fortilizio Guelfo che si innesta disassato rispetto all’orditura della griglia, dall’altro per proporre in un’area molto estesa un sottomultiplo a scala umana. Per i nuovi edifici si prevedono prospetti in cemento bianco (tema affrontato nei successivi paragrafi).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Riqualificazione dell'area della Cittadella a Pisa: nuovo museo scientifico e nuova biblioteca pubblica

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Informazioni tesi

  Autore: Manuele Bertuccelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Fabio Capanni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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