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Il processo di unificazione e le regole di governance della finanza pubblica europea

Verso l'Unione monetaria di Maastricht

Nel 1989 cade il muro di Berlino. Fu il simbolo per eccellenza del crollo del Comunismo, il quale aveva già dato segni di declino, con la transizione verso regimi democratici di Polonia e Ungheria negli anni precedenti. Dopo oltre 40 anni di divisione si giunge così, nel 1990, alla riunificazione della Germania. La parte orientale del paese entra a far parte dell'UE, ampliando di fatto gli orizzonti della CEE. Durante il semestre «italiano», vennero ripresero i dibattiti circa le competenze comunitarie dell'integrazione di nuovi settori in ambito economico, il rafforzamento in campo legislativo del Parlamento europeo, infine, l'introduzione di una politica estera e di sicurezza comune. In campo economico furono raggiunti i maggiori risultati, con il consenso di una istituzione ( che prenderà in un secondo momento il nome di sarà poi la Banca centrale europea) che aveva piena responsabilità in sede di politica monetaria. Nonostante le “croniche” resistenze da parte del Regno Unito, nel '91 iniziarono i negoziati. La Commissione, nel suo parere, propose di sostituire le varie Comunità con una vera e propria “Unione”. Inoltre, Francia e Germania proponevano un alleanza militare europea (UEO), anche se, a questa prospettiva si opponevano con ferma decisione Regno Unito e Paesi Bassi, che temevano che un’eventuale difesa europea comune poteva pregiudicare l'Alleanza atlantica. L'Unione europea, nata dagli accordi di Maastricht era costruita sulla base di tre pilastri. Il primo denominato Disposizioni comuni ovvero conferiva che «l'Unione è fondata sulle Comunità europee, integrate dalle politiche e forme di cooperazione instaurate dal presente Trattato». Il secondo denominato Disposizioni concernenti una politica estera e di sicurezza comune (PESC), infine, il terzo, denominato Disposizioni sulla cooperazione in materia di polizia e di giustizia. I tre pilastri, nonostante la loro natura disomogenea, fanno riferimento ad un unico quadro istituzionale. Sia il Parlamento, sia la Commissione partecipano alla struttura dei tre pilastri ma il Consiglio restava comunque l'organo di decisione.
La grande innovazione presente nel Trattato era certamente la creazione dell'UEM, che si sarebbe articolata in tre fasi. La prima, già realizzatasi nel 1990, con la piena mobilità dei capitali. La seconda, doveva avvenire nel 1994, con la creazione dell'Istituto monetario europeo (IME), che aveva il compito di coordinare le politiche monetarie nazionali. L'IME avrebbe poi dovuto preparare il passaggio per la terza fase, ovvero la creazione di una Banca centrale europea. Secondo le disposizione del Trattato, l'IME si sarebbe trasformato in BCE e, un sistema di europeo di banche centrali (SEBC) avrebbe riunito la BCE e le Banche centrali nazionali con il compito di gestire la politica monetaria unica. La moneta unica, nonostante le monete nazionali avrebbero legato i loro rapporti in un cambio irrevocabilmente fisso, entrerà in circolo solo in un secondo momento. Le disposizioni del Trattato prevedevano che per passare alla terza fase dell' UEM ogni paese avrebbe dovuto rispettare dei parametri di convergenza. Due parametri riguardavano le finanze pubbliche, rapporto deficit pubblico e prodotto interno lordo non superiore al 3% e rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo non superiore al 60%. Altri due parametri riguardavano il tasso di inflazione, che non può discostarsi più del 1,5% rispetto a quello dei Paesi più virtuosi e il tasso di interesse sui titoli di debito pubblico a lungo termine, che non può essere più alto del 2% rispetto alla media dei tassi d'interesse dei titoli a lungo termine degli stessi Paesi. Ultimo criterio richiedeva una adesione più stringente ai meccanismi dello SME, visti i risultati delle esperienze passate. Il Trattato di Maastricht venne firmato l'11 febbraio 1992. Dopo la fase delle ratifiche, il primo novembre dell'anno seguente nasceva l'Unione europea (UE).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il processo di unificazione e le regole di governance della finanza pubblica europea

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Paolini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia
  Relatore: Mario Patrono
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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