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Suggestionabilità Interrogativa ed Intelligenza: risvolti applicativi nell'ambito forense. Un contributo di ricerca

Le trappole della memoria: Ricordi Distorti, Misinformation Effect e i Falsi Ricordi

A seguito di quanto affrontato all’interno di questo lavoro, a questo punto, è facile intuire come il nostro bagaglio di memorie si sviluppi attraverso processi di codifica, immagazzinamento e recupero largamente ricostruttivi e interpretativi. Volendo fare un brevissimo riepilogo è, dunque, possibile affermare che per quanto riguarda gli aspetti di codifica, da numerose ricerche sul campo è emerso che:

- il materiale che ha un significato si ricorda meglio di quello che non ce l’ha;
- le informazioni presentate lentamente si ricordano in modo migliore rispetto a quelle presentate velocemente;
- le informazioni concrete si ricordano meglio di quelle astratte;
- eventi inusuali si ricordano più facilmente di quelli comuni (Roediger e Gallo, 2002).

Per quanto riguarda, invece, il recupero di un ricordo, esso avviene attraverso una ricostruzione di elementi che non sempre sono ben collegati tra loro e che, molto spesso, subiscono influenze ambientali, culturali ed emotive. La ricerca ha individuato tre fonti di distorsione del ricordo:

- interne, cioè legate esclusivamente alle caratteristiche dell’osservatore;
- esterne, quando le informazioni successive all’evento incidono sulla fissazione del ricordo dell’individuo;
- relazionali, cioè nella testimonianza la rievocazione può essere influenzata da aspetti relazionali e comunicativi con l’interlocutore.

Le prime due forme di distorsione non sono dovute a specifici suggerimenti, mentre la terza si presenta specificatamente nel corso delle tecniche di intervista e di interrogatorio. Rispetto alle fonti di distorsione interne, di particolare importanza sembrano essere le caratteristiche di suggestionabilità dell’individuo (che saranno affrontate nel prossimo capitolo) e le abilità connesse al source monitoring, ovvero la capacita di identificare il contesto nel quale è avvenuto l’evento oggetto del ricordo. Tra le abilità di source monitoring, vi è il reality monitoring, uno specifico aspetto della identificazione della fonte del ricordo che descrive la capacità di discriminare eventi interni (ad esempio immaginati) da eventi esterni (ad esempio visti o uditi). La confusione o gli errori nel reality monitoring pare essere uno dei fattori sottostanti alla formazione di un ricordo distorto (Johnson, 2006) o di un falso ricordo, come verrà spiegato più in dettaglio di seguito.

Rispetto ai fattori esterni all’individuo, nella percezione e recupero di un ricordo, oltre alle informazioni ricevute successivamente all’evento, studi di laboratorio hanno individuato le seguenti variabili da tenere in considerazione (Baddeley, Michael, Eysenck e Anderson, 2009):
- la frequenza dell’esposizione all’evento;
- la durata dell’osservazione;
- la posizione dell’evento intesa come la collocazione di un singolo fatto in una serie più vasta di avvenimenti.

Per quanto riguarda i fattori di influenza relazionali, questi riguardano soprattutto i processi comunicativi in cui l’individuo è coinvolto quotidianamente (o quelli specifici di un interrogatorio) che, associati alla fallibilità della memoria stessa e alla sua capacità di riunire elementi provenienti da contesti diversi in un solo ricordo rendendoli perfettamente coerenti, sono in grado di distorcere un ricordo in seguito a informazioni fuorvianti (misinformation effect), o addirittura di creare il ricordo di un evento che in realtà non è mai accaduto, formando così, quello che viene definito un falso ricordo (Roediger e McDermott, 1995).

Diversi studi di laboratorio hanno cercato di analizzare i meccanismi che portano a modificare i ricordi. Un interessante studio, per esempio, è stato condotto da Crombag, Wagenaar e Van Koppen (1996) in merito allo scontro avvenuto tra un Boeing 747 e un palazzo di undici piani, ad Amsterdam nell’ottobre del 1992. La televisione olandese riportò tutti i momenti dell’evento ma non trasmise alcuna immagine del momento dello schianto. I telegiornali riportarono la notizia del disastro per alcuni giorni. La ricerca, tesa a sondare il ricordo del terribile evento, mise in luce che 61 dei 93 studenti che parteciparono all’esperimento risposero in modo affermativo alla domanda: “Hai visto in televisione il filmato del momento in cui l’aereo ha colpito il palazzo?”

Tale domanda, in realtà, conteneva una falsa informazione, ovvero che il filmato dello schianto fosse stato mostrato in televisione; inoltre, molti testimoni fornirono numerosi dettagli dell’inesistente video dell’impatto dell’aereo, confermando come un intervista che fornisce dei suggerimenti impliciti, abbia il potere di modificare drasticamente i ricordi. Diversi studi scientifici hanno mostrato che significative distorsioni dei ricordi nascono quando co-testimoni discutono insieme di un evento prima della fase di rievocazione: quando due persone assistono allo stesso evento e ne parlano tra di loro, il resoconto riportato da uno dei due influenza inevitabilmente il ricordo dell’altro (Wright, Gabbert, Memon e London, 2008). Ciò comporta l’effetto di rendere il racconto dell’evento molto simile a quello delle altre persone con cui si è discusso precedentemente, determinando un effetto di conformità del ricordo (Wright, Self e Justice, 2000), che molto spesso porta ad una testimonianza inaccurata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Suggestionabilità Interrogativa ed Intelligenza: risvolti applicativi nell'ambito forense. Un contributo di ricerca

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Doria
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia
  Relatore: Antonietta Curci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 128

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Parole chiave

memoria
testimonianza
percezione
emozioni
intelligenza
memoria autobiografica
suggestionabilità
falsi ricordi
suggestionabilità interrogativa
misinformation effect

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