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Lingua, Genere e Identità

Same-sex talks: stili di conversazione in gruppi dello stesso sesso

Laddove le ricerche si sono soffermate sull’analisi delle caratteristiche delle conversazioni in gruppi costituiti da soggetti dello stesso sesso, sono state rilevate interessanti differenze tra le strategie adottate dai gruppi esclusivamente femminili e quelle adottate da gruppi esclusivamente maschili. Sono stati inoltre trovate rilevanti differenze anche rispetto ai gruppi misti di parlanti. Le osservazioni più rilevanti riguardano la tendenza femminile a collaborare e a costruire la conversazione in maniera cooperativa, piuttosto che in maniera gerarchica e competitiva, tipica invece degli uomini. In altre parole, sembra che le donne perseguano strategie linguistiche rivolte alla solidarietà e al supporto reciproco, piuttosto che rivolte al dominio. Nei gruppi maschili sembra che la preoccupazione prioritaria sia quella di stabilire quale membro debba occupare la posizione dominante e, di conseguenza, controllare la conversazione. Emergono, inoltre, sempre strutture gerarchiche come prodotto di questa organizzazione.
Al contrario, nei gruppi femminili, l’organizzazione è meno rigida, più flessibile: tutti i soggetti possono partecipare liberamente e attivamente, senza stabilire gradi di gerarchia da rispettare. Inoltre, sembra che una delle preoccupazioni delle parlanti donne sia quella di coinvolgere i soggetti più reticenti a partecipare alla discussione e a stabilire legami con tutti i partecipanti.
Come conseguenza di queste inclinazioni, tra le maggiori strategie linguistiche riscontrate nei gruppi costituiti da membri dello stesso sesso è presente, ad esempio, la tendenza a scegliere argomenti personali nei gruppi femminili, mentre gli argomenti tendono a essere di natura più generale in quelli maschili.
È stato riscontrato inoltre: frequente uso di risposte minime per segnalare il proprio supporto nei gruppi femminili, l’uso di forme evasive per rispettare le inclinazioni di tutte le partecipanti e per incoraggiare la partecipazione attiva, il frequente uso di domande e forme interrogative per invitare tutte le partecipanti a contribuire, frequenti sovrapposizioni con funzione di supporto e collaborazione. Al contrario, nei gruppi maschili sono state riscontrate frequenti strategie di prevaricazione, scarsa volontà di incoraggiare gli interlocutori a partecipare e altrettanta scarsa collaborazione per costruire un dialogo partecipato.
È stato mostrato come l’uso intensivo delle strategie adottate dalle donne si riveli particolarmente efficace nella creazione e nel mantenimento di buoni rapporti sociali.
Da questi dati sembra, quindi, si possa dedurre che donne e uomini adottino differenti norme per le interazioni discorsive e, di conseguenza, si potrebbe affermare che facciano parte di due distinte comunità linguistiche.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lingua, Genere e Identità

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Informazioni tesi

  Autore: Marialuisa Calatozzo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  Relatore: Giuliana Russo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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