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Etica della progettazione e della valutazione in ambito sociale

Dalla programmazione per progetti alla pianificazione strategica

La programmazione per progetti presuppone priorità ed obiettivi esplicitati ex-ante e la valutazione ha la funzione di selezionare tra i progetti disponibili quelli che sembrano contribuire maggiormente alla realizzazione degli obiettivi, ciò significa determinare cosa vale e quale può essere il suo valore. A questa modalità di progettazione possono essere ascritti gli utilizzi delle risorse dell'Unione Europea mediante progetti che:

- Si integrano in un sistema programmatorio nella loro definizione di priorità ed obiettivi che il sistema centrale intende perseguire
- Formulano piani compatibili con le decisioni programmatiche e rafforzano azioni ed obiettivi già espressi
- Presentano obiettivi non generici e coerenti con i piani nazionali.

Purtroppo tra le strategie definite centralmente e quelle dei livelli periferici non sempre è promossa un'adeguata interazione, così sovente i progetti per cui si richiede il finanziamento appaiono slegati tra loro; ciò rischia di trasformare quella che doveva essere un'azione comune di una pluralità di soggetti in una scomposizione del processo decisionale in azioni poco coordinate . Anche la valutazione finisce per riferirsi ad ogni singolo progetto eludendo eventuali correlazioni e sinergie possibili e sembra così legata soprattutto ad obiettivi quantitativi che presentano il più soddisfacente rapporto costi-benefici.

La prospettiva progettuale odierna si sta spostando verso la pianificazione strategica in cui confluiscono una pluralità di metodi atti a valorizzare l'interazione, la processualità ed il negoziato, mettendo in conto anche eventuali limitate capacità analitiche ed interpretative del progettista e pianificatore, ponendo in luce l'esigenza di realizzare processi comunicativi di continuo confronto e dialogo tra i soggetti decisionali al fine di approdare a scelte condivise. Indubbiamente con la pianificazione strategica si parte da obiettivi e direzioni di sviluppo ben definiti su cui vengono promossi confronti ed azioni di coordinamento individuando mezzi flessibili con attenzione sempre costante agli effetti che ogni azione attivata produce. Il progetto viene, di volta in volta, adattato alle esigenze reali muovendosi tra vincoli contestuali, opportunità e sempre nuove informazioni.

Questo modo di progettare lascia spazio all'accettazione dall'incertezza, infatti, l'obiettivo principe è la comprensione dei problemi per giungere alla decisione migliore per il contesto preso in considerazione, ma questo approccio conduce anche ad una continua riformulazione progettuale proponendo una progettazione che viene a configurarsi come un modo decisionale dinamico dove, a fronte di obiettivi fermi, le persone sviluppano le capacità di agire creativamente per fronteggiare incertezze ed imprevisti. In effetti, far fronte alle incertezze può richiedere l'acquisizione di maggiori informazioni o una definizione più chiara degli obiettivi condivisi o ancora un maggior coordinamento, ma sovente i tempi stringono ed è quindi necessario mettere in conto che una parte di incertezza dovrà comunque essere progettualmente tollerata affidandosi a processi di revisione interattivi e flessibili.

E' indubbio che una pianificazione strategica debba essere in grado di individuare i punti di forza e di debolezza presenti nella struttura organizzativa così come delle opportunità che possono emergere, considerando, soprattutto, che la contestualizzazione dinamica dell'ambiente è difficile da prevedere. L'organizzazione, quindi, dovrà essere in grado di rispondere efficacemente ai cambiamenti situazionali mostrando come una gestione strategica riflessiva sia capace di guidare verso gli scopi utilizzando una pianificazione che definisca le priorità direzionali. In fondo questa modalità operativa è simile al corporate planning dell'azienda privata, ma utilizza un concetto di strategia più statico in cui le alleanze si costruiscono su proposte predefinite e l'organizzazione viene compattata sugli obiettivi individuati dal vertice e predilige una logica “conformativa” rispetto alle decisioni assunte centralmente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Etica della progettazione e della valutazione in ambito sociale

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Informazioni tesi

  Autore: Luisella Ubertone
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Progettazione e Valutazione Interventi Formativi
  Relatore: Franco Manti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 262

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Parole chiave

progettazione
responsabilità sociale
etica proattiva
partecipazione condivisione
attenzione relazionale
sfera politica-pubblica-privata
catena di senso

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