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L'evoluzione della scarcerazione per decorrenza dei termini

L’inversione di tendenza rispetto alle precedenti “scalate” verso tetti sempre più elevati di termini

La novità di maggior rilievo rispetto alla disciplina previgente, fu quella di prevedere termini autonomi in relazione alle varie fasi del procedimento. Adottando la tecnica della segmentazione, il legislatore fissò termini “intermedi” o “parziali” che potevano valere solo all’interno della fase processuale di riferimento, in modo da non potersi più recuperare il tempo non sfruttato nei gradi precedenti, in quanto, per ciascuno, iniziavano a decorrere nuovi termini ridotti rispetto al passato.

Quindi, se una fase si esauriva prima della scadenza del relativo termine, il periodo residuo non poteva sommarsi a quello stabilito per la fase successiva: in tal modo non si poteva più lucrare alcun vantaggio dallo svolgimento sollecito di un segmento processuale. L’osmosi tra una fase e l’altra non era più possibile e il magistrato, che sotto il precedente regime aveva la facoltà di avvalersi di eventuali “risparmi sui termini” effettuati nelle fasi precedenti fino alla decorrenza dei limiti massimi complessivi di volta in volta previsti, se avesse concluso in anticipo un segmento processuale avrebbe comportato un esclusivo vantaggio per il solo imputato.

Oltre alla previsione di questi termini “intermedi”, il nuovo art. 272 c.p.p. contemplava altre due categorie di termini: quelli “complessivi”, operanti sull’intero iter processuale sino alla sentenza irrevocabile, e quello “finale” in base al quale “la durata della custodia cautelare non poteva superare i due terzi del massimo della pena prevista per il reato contestato o ritenuto in sentenza”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'evoluzione della scarcerazione per decorrenza dei termini

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Informazioni tesi

  Autore: Alice Albertosi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Lettere
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Enrico Marzaduri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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