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If you can dream it, you can do it! I film d'animazione Disney

Biancaneve e i Sette Nani

Originariamente doppiato nel 1938, il primo dei classici Disney venne in seguito ri-doppiato nel 1972. Addirittura, per volere di Disney stesso, tutte le scritte in inglese vennero modificate o eliminate, per dare agli spettatori l’idea che il film fosse stato girato nella loro lingua. Fanno eccezione, in entrambe le versioni, le scene finali, in cui la scritta “Grumpy” sulla torta e “flour” sulla farina non vengono rimosse.
Il nuovo doppiaggio venne eseguito per ovviare ad alcune libertà di traduzione, come del resto fecero quasi tutti gli altri paesi d’Europa in cui il film era stato distribuito, addirittura dieci anni prima. La versione del 1938, tuttavia, non ha nulla di tecnicamente sbagliato: ci sono solo alcune libertà di traduzione, probabilmente derivanti da una scuola che deve molto alla letteratura: ad esempio, quando Biancaneve mangia la mela, nel dialogo originale dice “I feel strange”, tradotto, nel primo doppiaggio, con “Ho freddo al cuore”. Quest’espressione, per quanto aulica, richiama un linguaggio poetico che però non appare del tutto ingiustificato: il traduttore, infatti, sa che, non appena Biancaneve morderà la mela, “her breath will still, her blood congeal”, come annunciato dalla Regina-Strega durante la preparazione dell’incantesimo.
I dialoghi della Regina riprendono il tono sostenuto e regale dell’originale.

QUEEN: Slave in the magic mirror, come from the farthest space,
through wind and darkness I summon thee!
Speak! Let me see thy face.
MIRROR: What wouldst you know, my Queen?
QUEEN: Magic Mirror on the wall,
who is fairest one of all?
MIRROR: Famed is thy beauty, Majesty, but hold, a lovely maid I see.
Rags cannot hide her gentle grace.
Alas, she’s more fair than thee.
QUEEN: Alas, for her!


REGINA: Mago dello specchio magico, sorgi dai profondi abissi,
ti chiamo e dalle fiamme, appari!
E dimmi la verità.
SPECCHIO: Che vuoi conoscere, mia Regina?
REGINA: Specchio, servo delle mie brame,
chi è la più bella del reame?
SPECCHIO: Bella tu sei bella, o mia Regina,
ma oggi, un’altra bellezza c’è.
Sotto ai suoi stracci pur s’indovina
Che, ahimé, ella è più bella di te.
REGINA: Ahimé per lei!


Non è difficile individuare le peculiarità di questa traduzione, piuttosto fedele: la scelta di un tono così aulico, addirittura ostico per i bambini, è condivisibile se consideriamo che la scena di cui ci stiamo occupando è posta all’inizio del film e presenta l’antagonista che andrà caratterizzato il più possibile negativamente, specialmente perché, a seguire, ci verrà presentata Biancaneve, canterina e vestita di stracci.
Anche se non ne ha ancora preso le sembianze, la Regina è una strega a tutti gli effetti, e il suo parlare in rima in concerto con lo specchio ne è una prova.
La certezza ci verrà data solo quando, scoperto che Biancaneve è ancora viva (“Il cuore di un capretto! Ah, servo maledetto!”), la Regina decide di occuparsi personalmente della faccenda:

QUEEN Mummy dust, to make me old
To shroud my clothes, the black of the night.
To age my voice, an old hag’s cackle.
To whiten my hair, a scream of fright.
A blast of wind, to fan my hate!
A thunderbolt, to mix it well.
Now, begin thy magic spell.


REGINA Polvere di mummia per invecchiare.
Tenebre di notte, le vesti per annerire.
Cachinno di strega, la voce per arrochire.
Urlo di terrore, i capelli per imbianchire.
Turbine di vento, l'odio per agitare.
Schianto di folgore, per tutto mischiare.
Ora, filtro, tu mi devi mutare.


La scelta della rima, particolarmente felice in italiano (grazie alla facilità della rima con verbi della prima coniugazione) rispecchia, a mio parere, l’intenzionalità del dialogo originale, ossia la riproduzione di caratteri tipici della fiaba popolare; la funzione svolta dalla rima non è solo quella di aiutare la memoria del narratore, ma anche quella di focalizzare l’attenzione dell’ascoltatore/spettatore su alcune parole, quelle coinvolte nella rima, appunto. Nel nostro caso: night, fright, cackle, hate, spell. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

If you can dream it, you can do it! I film d'animazione Disney

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Stagnaro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Alessandro Gebbia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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