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Sintesi e valutazione dell'attività biologica di un nuovo bis-derivato dell'acido lipoico quale potenziale agente neuroprotettivo

Impiego di agenti antiossidanti nel trattamento delle malattie neurodegenerative

Tra i possibili approcci terapeutici per il trattamento delle malattie neurodegenerative, la ricerca ha recentemente rivolto i suoi studi sull'uso di antiossidanti. Ciò è sostenuto dal coinvolgimento dello stress ossidativo nell'eziologia di tali patologie. Come detto in precedenza, in normali condizioni fisiologiche, le cellule possiedono numerosi meccanisimi per far fronte alla produzione di radicali liberi. Oltre a tali fattori endogeni, però, è importante l'apporto di antiossidanti con la dieta. In natura esistono svariate sostanze dotate di attività antiossidante e tra queste troviamo i polifenoli, a cui appartiene la classe dei flavonoidi. Si è visto che i cibi che ne sono particolarmente ricchi sono frutta, verdura e bevande come the verde, vino rosso e olio d'oliva. I flavonoiodi sono composti naturali costituiti da una struttura fenolica variabile, è stato dimostrato che sono in grado di prevenire il danno derivante dai ROS attraverso vari meccanismi. Uno di questi, è la detossificazione diretta dei radicali liberi (Hanasaki et al., 1994); essi si ossidano per trasformare tali radicali in specie meno reattive. In particolar modo, alcuni tipi di flavonoidi agiscono catturando gli ioni superossido, mentre altri fungono da scavengers per lo ione perossinitrito (Nijveldt et al., 2001).
Altre evidenze sperimentali dimostrano la capacità di tali sostanze di inibire l'attività di lipossigenasi, ciclossigenasi e fosfolipasi A2, enzimi coinvolti nella produzione dell'acido arachidonico, il principale mediatore dell'infiammazione (Gil et al., 1994). Una sostanza a struttura polifenolica contenuta abbondantemente nelle foglie di the, è l'epigallocatechingallato (EGCG), di cui è stata riconosciuta la capacità di attenuare la neurotossicità indotta dalla proteina A. in colture di neuroni ippocampali (Choi et al., 2001).

Altre sostanze appartenenti ai flavonoidi sono la quercetina e il resveratrolo , questi sono stati estratti dalle foglie del Ginkgo biloba e, insieme ad altre strutture terpeniche, sono usualmente indicati come Egb761. Tale mix di antiossidanti è stato testato in svariati esperimenti in cui si è dimostrata l'attività neuroprotettiva, in colture di neuroni granulari, cerebellari e ippocampali, dallo stress ossidativo (Xin et al., 2000). Per la quercetina, in particolar modo, si è visto come la stessa svolga un ruolo importante contro i processi gliotici.
Il resveratrolo, invece, è un polifenolo non flavonoide prodotto da molte piante e contenuto nel vino rosso, studi su colture cellulari, hanno evidenziato che esso protegge le cellule della linea PC12 e di neuroblastoma da vari tipi di stress ossidativo e apoptosi (Nicolini et al., 2001).

Oltre alla capacità antiossidante, gli estratti del Ginkgo biloba presentano proprietà antinfiammatorie. Ulteriori ricerche, infine, hanno dimostrato che tali composti proteggono le cellule dalla neurotossicità indotta dalla proteina β-amiloide (Yao et al., 2001). Tra le altre sostanze prese in considerazione per studi su colture cellulari e modelli animali, vi sono le vitamine A, C, ed E. Queste vengono assunte principalmente con la dieta e presentano una spiccata attività antiossidante; sono considerate, pertanto, un valido e potenziale trattamento dello stress ossidativo nelle malattie neurodegenerative. Come detto in precedenza, la vitamina E appartiene chimicamente ad una classe di sostanze lipofile chiamate tocoferoli, è costituita da una catena isoprenoide e un anello cromanolico, di cui l'isomero più comune e biologicamente più importante è l'α-tocoferolo.
La vitamina E blocca la reazione di perossidazione lipidica indotta dai ROS mediante l'interruzione della catena.

La vitamina C (acido L-ascorbico) è, invece, una sostanza idrosolubile; grazie alla sua forte capacità riducente, è coinvolta in
numerose reazioni in cui funge da scavenger di specie radicaliche reattive.

Il radicale ascorbile formatosi per donazione di elettroni, è una struttura per la quale sono possibili più forme di risonanza ed è quella che conferisce alla vitamina C la sua marcata attività antiossidante.

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Sintesi e valutazione dell'attività biologica di un nuovo bis-derivato dell'acido lipoico quale potenziale agente neuroprotettivo

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Informazioni tesi

  Autore: Krystel Di Pietrantonio
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Farmacia
  Corso: Chimica e Tecnologia Farmaceutiche
  Relatore: Ivana Cacciatore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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Parole chiave

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chinoline
stress ossidativo
malattie neurodegenerative
morbo di parkinson
meccanisimi patogenetici
acido lipoico
studi neuroprotettivi in vitro

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