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La serialità delle produzioni horror della Hammer Film

La Hammer Film

Il boom dell’horror, genere dominante a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, è determinato, in gran parte, da una svolta artistica e produttiva del cinema inglese, avvenuta per merito della Hammer Film Production, artefice di una vera e propria rivoluzione. La storia della Hammer, in realtà, inizia circa venti anni prima, quando, nel novembre del 1934, William Hinds forma la Hammer Productions Limited, con l’aiuto di George Mozart (nome d’arte dell’attore Dave Gillings), George A. Gillings, Henry Fraser Passmore e James Elder Willis.

Il nome della società deriva da Will Hammer, pseudonimo di William Hinds, “uomo d’affari e impresario che ogni tanto calcava le scene come artista di music-hall”, metà di un duo comico conosciuto come “Hammer and Smith”, dal quartiere londinese di Hammersmith. Nello stesso periodo, Enrique Carreras, un immigrato spagnolo proprietario dal 1913 di una sala di cinema a Londra, situata proprio nel quartiere di Hammersmith e divenuta nel tempo parte di una catena di sale chiamate Blue Halls, è alla ricerca di “ulteriori finanziamenti per la sua nuova avventura, una società di distribuzione di film chiamata Exclusive”.

Hinds e Carreras entrano, così, in affari all’inizio degli anni Trenta, nella Exclusive Films Distribution, già attiva dai primi anni Venti, come piccola società di distribuzione di film. Avendo già affrontato nella sua carriera da imprenditore il disastro del fallimento con “il lancio di un nuovo dentifricio, che gli fece fare bancarotta”, Carreras comprende l’importanza di nuovi fondi e nuovi soci per mantenere in vita la Exclusive, scegliendo di affidarsi a Will Hinds, “un uomo d’affari di successo e un comico fallito”, secondo la descrizione di suo figlio Anthony. Le Blue Halls di Carreras riscuotono da tempo un grande successo, grazie anche al prestigio di essere state, pochi anni dopo la fondazione, le prime sale a ospitare “alcuni membri della famiglia reale accorsi per vedere Ben Hur”. Carreras, quindi, decide di compiere un ulteriore passo per espandere l’attività del circuito delle sale, fondando ufficialmente nel dicembre del 1934 la Exclusive Films, insieme a Jack Spratling, James Dawson e la segretaria Mrs. Burnham, ai quali si aggiunge come socio William Hinds.

Nel giugno del 1935, la MGM distribuisce nelle sale inglesi The Public Life of Henry the Ninth (Bernard Mainwaring, 1935), prima produzione della neonata Hammer, alla quale partecipa anche Enrique Carreras, sebbene non sia menzionato nei credits. Si tratta di una commedia in costume a basso budget, della durata di soli sessanta minuti, realizzata sulla scia del successo di The Private Life of Henry the Eight (Alexander Korda, 1933), ma che ottiene, tuttavia, una recensione molto positiva su The Kinematograph Weekly e un discreto riscontro di pubblico. Il successivo lungometraggio della Hammer, The Mystery of the Mary Celeste (Denison Clift, 1936), è interpretato, quasi profeticamente, da Bela Lugosi, il quale “cerca una via di fuga dai thriller di serie B nei quali è stato intrappolato”, tentando di rilanciare la sua carriera. Nonostante la buona accoglienza critica, però, il film non ottiene il successo sperato e la Hammer riesce a produrre soltanto altri tre film negli anni Trenta, prima che, nel 1938, la grande crisi che colpisce l’industria cinematografica inglese, alla vigilia della seconda guerra mondiale, costringa Hinds a chiudere la società di produzione.

Nel medesimo anno, Hinds diventa socio alla pari di Carreras nella Exclusive, che comincia a delinearsi come società a conduzione familiare con l’ingresso di Anthony Hinds, figlio di William, James Carreras e, dal 1943, Michael Carreras, rispettivamente figlio e nipote di Enrique. La seconda guerra mondiale interrompe l’attività produttiva della Hammer/Exclusive, che torna al suo lavoro originario di sola distribuzione; inoltre, James Carreras, suo figlio Michael e Anthony Hinds sono tutti chiamati alle armi, mentre i due soci più anziani continuano a guidare la Exclusive, acquistando “diversi blocchi di vecchi film americani, che rieditano e ridistribuiscono con successo per anni nelle sale cinematografiche inglesi”. James Carreras rientra dalla guerra nel 1946, con il rango di colonnello (soprannome con il quale verrà chiamato per tutta la sua carriera), mentre suo figlio Michael, già dal 1943, è attivo nella società di famiglia con piccoli incarichi nei dipartimenti di pubblicità e contabilità. La fine della guerra, evidenzia Zatterin, porta “una ventata di aria nuova nella industria cinematografica” e Anthony Hinds e Michael Carreras colgono l’occasione per convincere i genitori a tentare la strada della produzione di film a basso budget.

Nell’agosto 1947, per combattere l’effetto negativo dello strapotere di Hollywood sull’industria cinematografica inglese, il governo impone una “punitiva tassa d’importazione del 75 per cento sui film americani”, nella speranza di dare nuovo slancio alla produzione del paese. La politica protezionista del governo, quindi, spinge la Exclusive a una produzione propria, così James Carreras inizia a cercare soggetti che possano essere sfruttati per dei film a basso costo. Nel 1947, James Carreras e William Hinds ricostituiscono la Hammer Film Production Ltd., registrata ufficialmente nel febbraio 1949, che diviene la succursale produttiva della Exclusive Films. La Hammer dà spazio alla nuova generazione, consolidando la struttura familiare della società, con le quote divise equamente fra i Carreras e gli Hinds. La guida della produzione è, inizialmente, affidata al giovane Anthony Hinds, mentre il ventenne Michael è il factotum della società, passando “praticamente attraverso tutti i settori del dipartimento di produzione”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La serialità delle produzioni horror della Hammer Film

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Informazioni tesi

  Autore: Domenico del Mastro
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Cinema, televisione e produzione multimediale
  Relatore: Monica Dall'Asta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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