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Il fenomeno della dispersione scolastica: il caso Afragola

La dispersione scolastica e l'adolescenza

Molte ricerche si sono occupate della condizione adolescenziale, è difficile parlare delle aspettative degli adolescenti senza lasciarsi condizionare da pregiudizi e da presupposti inconsapevoli che condizionano il punto di vista di chi li osserva. Spesso la rappresentazione fantasmatica di un adolescente è un'immagine che contrasta con le reali caratteristiche psicologiche della maggior parte degli adolescenti che non sono stati costretti da una storia di vita segnata da gravi deprivazioni, ad assumere difensivamente atteggiamenti oppositivi o distruttivi. Esistono molte indagini sui giovani che sembrano denotare le difficoltà degli adulti di fronte al mutamento degli adolescenti, tanto da far diventare l'adolescente da naturale fatto fisiologico, nell'evoluzione dell'individuo, a problema sociale. Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sull'importanza che, per l'individuo ha il contesto interpersonale significativo, immerso in un dato ambiente sociale e culturale. É emerso che ogni comportamento e comunicazione si sviluppa in un preciso contesto, e che solo in esso acquista senso e valore, ma ogni individuo esiste con le sue caratteristiche di personalità e con le sue modalità di rapporto personali. L'adolescenza è divenuta oggetto d'indagine scientifica solo in epoca recente. I motivi di tale ritardo si possono ricondurre sostanzialmente ad un preconcetto e ad una modifica nel nostro stile di vita. Il preconcetto che prima vigeva riguarda l'idea che per conoscere tutti gli aspetti del periodo adolescenziale bastasse averne fatta esperienza personale e osservare gli adolescenti con cui si avevano contatti. Il cambiamento nello stile di vita riguarda la vera e propria nascita di un nuovo periodo nell'esistenza dell'uomo, nascita che è avvenuta soprattutto in seguito allo sviluppo industriale. L'adolescenza attualmente è un periodo della vita che si è prolungato nel tempo, tanto da parlare di una post adolescenza che arriva fino ai 25 anni.
Questo avviene per svariati motivi, tra cui il dilungarsi degli studi, la difficoltà nella ricerca di un lavoro stabile, un prolungamento dell'interdipendenza tra genitori e figli. L'adolescenza è una fase autonoma della crescita umana, il cui soggetto, a seconda della sua appartenenza sociale e di genere, deve far fronte ad una molteplicità di specifici compiti di sviluppo. Il primo compito di sviluppo che il giovane deve affrontare è quello di pervenire ad un senso di identità stabile, a un concetto coerente e integrato di sé e degli altri. Il risultato della crisi in una determinata fase di sviluppo è una sorta di proporzionalità fra positivo e negativo, se la bilancia pende verso il positivo l'individuo affronterà la crisi successiva con una maggiore possibilità di raggiungere un equilibrato sviluppo globale. Se la crisi dell'infanzia non ha avuto una soluzione adeguata la persona continuerà a combattere le stesse battaglie anche in futuro, vivendo in un disagio sociale e psicologico tale da compromettere la sua vita. La società moderna offre agli adolescenti una vasta quantità di modelli, perlopiù in contrasto tra loro, creando discontinuità nella loro configurazione sociale e, in casi estremi, facilitando sviluppi devianti (Cooperativa sociale a.r.l. Punto e a capo, Dispersione Scolastica: progettazione, prevenzione e recupero, 2005/06). E' nella fase adolescenziale che la scuola può rappresentare per il soggetto fonte di emozioni negative e frustranti legati a impegni scolastici, aspetti sociali e relazionali e un luogo dove si vivono esperienze di insuccesso, dove ci si sente inadeguati con scarsa fiducia nelle capacità e potenzialità spesso dovute agli insegnamenti stessi, che tendono ad isolare il ragazzo che frequentemente ha bisogno solo di un po' di tempo in più per apprendere, ma che è comunque come tutti gli altri intelligente, rendendolo di fatto, come cita Don Milani, "braccia negate al lavoro!"(Don Milani, 1967).
L'insegnante non di rado mortifica il ragazzo "difficile" al tal punto da convincere sia lui che la sua famiglia che non c'è speranza, questo perché non vuole dedicargli del tempo supplementare, ma preferisce concentrarsi su chi e già ben avviato e più portato agli studi. Ecco che si presenta il fenomeno della dispersione scolastica e con i presupposti su indicati difficilmente si riesce a recuperare l'alunno evasore.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il fenomeno della dispersione scolastica: il caso Afragola

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Informazioni tesi

  Autore: Felicia Castaldo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Fabio Corbisiero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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Parole chiave

terzo settore
scuola
dispersione scolastica
piano sociale di zona
evasione scolastica

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