Skip to content

Visioni di morte. La pena capitale nel cinema americano contemporaneo

Niente è come sembra - ''La sottile linea blu'' di Errol Morris

Randall Dale Adams è un nome che a molti potrà risultare sconosciuto, ma al di là dell’Oceano, a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta ebbe una certa notorietà a seguito del caso giudiziario, assolutamente paradigmatico, che lo vide protagonista per ben 12 anni. Molto probabilmente se un uomo di nome Errol Morris, documentarista quarantenne native di Hewlett, New York, con alle spalle un paio di opere ben accolte dalla critica (Gates of Heaven, sui cimiteri di cani in California, e Vernon, Florida, che ha come protagonisti gli eccentrici abitanti di una cittadina della Florida) e con in tasca una licenza di investigatore privato, non si fosse imbattuto nella allucinante vicenda che andrò tra breve a raccontare, la sua vita avrebbe preso certamente un’altra strada. La sottile linea blu, girato a più di un decennio dagli accadimenti, è una pietra miliare nella storia del documentarismo ma anche del giornalismo investigativo Americano, “un incubo kafkiano a lieto fine nei meandri della giustizia americana”. I fatti sono semplici ma esemplari: la sera del 28 novembre 1976 su una strada qualsiasi di Dallas una Mercury Comet del ’73 con targa del Texas viene fatta accostare da una pattuglia della polizia. Procede stranamente con le luci spente e i due poliziotti vogliono capire perché. Passano pochi secondi e il silenzio viene squarciato da cinque colpi di pistola che, sparati in rapida successione, pongono fine alla vita del poliziotto Robert Wood, che si era accostato all’auto per quello che sembrava un controllo di routine. L’omicida, ma questo verrà appurato solo dieci anni dopo anche grazie ad una delle tante interviste di Errol Morris, è David Harris, un sedicenne psicopatico con un curriculum criminale già abbastanza rilevante che poche ore prima aveva caricato sulla Comet (risultata poi rubata ad un vicino di casa di Harris) il ventottenne Randall Adams, un irregolare trasferitosi da poco dall’Ohio assieme al fratello in cerca di lavoro (ma la loro meta era in realtà la California), che si trovava per la strade di Dallas alla ricerca di benzina. In breve i due fanno amicizia, si spostano al motel dove alloggiano i fratelli Adams poi, dopo qualche spinello e un paio di birre, se ne vanno al drive-in: i film in programma, The Student Body e Swinging Cheerleaders, non erano propriamente dei capolavori e alle 21,30 Adams viene riportato indietro, giusto in tempo per gustarsi la fine del Carol Burnett Show in tv. L’omicidio avviene pochi minuti dopo mezzanotte, quando ormai i due si erano separati, e ci vorranno dieci anni per disinnescare un meccanismo diabolico che fece sopravvivere così a lungo la versione di David Harris, il quale, tornato a Vidor (suo paese natale, un luogo la cui unica “attrattiva” è la sede nazionale del Ku Klux Klan) si era vantato a più riprese con amici e conoscenti dell’omicidio del poliziotto, anche con dovizia di particolari. Ma nessuno gli crede, perché tutti lo considerano solo un piccolo smargiasso di periferia con evidenti problemi comportamentali. Arrestato per furto d’auto, Harris punta subito il dito contro Adams, a carico del quale, in un primo momento, non ci sono però prove schiaccianti, ma soltanto labili indizi scaturiti dalle menzogne di Harris. A completare il quadro iniziale aggiungiamo anche che Adams non era certo un “figurino”: aria trasandata vagamente borderline, abbigliamento hippy, baffi e capelli lunghi. Sembra incredibile, ma anche questo è un piccolo tassello che farà virare gli eventi verso il peggio. Le indagini vengono condotte con estrema superficialità, anche perché, nello Stato più forcaiolo d’America urgeva individuare in fretta un colpevole, possibilmente in età da sedia elettrica (e il vero responsabile, Harris, non lo era, mentre Adams aveva 28 anni).
L’omicidio a sangue freddo di un esponente delle forze dell’ordine è un reato gravissimo ed il boia vuole comunque il suo tributo di sangue. Il buonsenso avrebbe consigliato maggior prudenza, ma ulteriori eventi complottarono contro il povero Adams. Tutti i testimoni sembravano condannarlo: a parte Harris, che per evidenti motivi dichiarò di trovarsi sul sedile del passeggero mentre Adams sparava i colpi mortali verso Robert Wood, un’altra deposizione fu basilare per la sua condanna definitiva: quella di Emily Miller, da poco licenziata dal posto di cassiera delle stazione di servizio “Fas Gas” perché scoperta a rubare; una donna rivelatasi poi una bugiarda patologica che, per mania di protagonismo e soprattutto per intascarsi una taglia di 21.000 dollari, dichiarò agli inquirenti di aver visto distintamente Adams mentre stendeva il poliziotto. Sostenne di aver assistito alla scena dall’auto del marito mentre quest’ultimo era alla guida e procedeva in senso opposto alle due auto parcheggiate sul bordo della strada. Il marito, Robert Miller, non confermò mai appieno la sua versione (e per questo venne a più riprese da lei accusato di vigliaccheria), che però venne data per buona e inchiodò Adams. Si venne a sapere più tardi che la figlia dei due, in attesa di giudizio per il reato di rapina a mano armata (rischiava qualcosa come vent’anni dietro le sbarre) venne “magicamente” prosciolta da ogni accusa e mandata libera. “I coniugi Miller sono due veri mascalzoni” – dichiarò in udienza Elba Carr, una ex collega della Miller - “farebbero qualsiasi cosa per i soldi”. Ma non venne creduta. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Visioni di morte. La pena capitale nel cinema americano contemporaneo

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Bevilacqua
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo
  Relatore: Silvio  Alovisio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 259

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

cinema
pena di morte
americano
pena capitale

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi