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L'iPhone come ''oggetto di culto?'' Un approccio multiculturale

I tanti significati di Apple

Il primo logo di Apple raffigurava Isaac Newton seduto sotto il famoso albero di mele, luogo in cui, secondo la tradizione, lo studioso ebbe l'ispirazione per la legge sulla gravità. Purtroppo la ricchezza dei dettagli dell'illustrazione lo rendeva difficilmente riproducibile su un calcolatore. Per questo motivo ebbe vita breve e venne applicato solo sull'Apple I .
Il logo della mela morsicata, colorata con i toni dell'arcobaleno invertiti, risale invece al 1977 ed è opera di Rob Janoff. Il morso rappresentava la conoscenza (nella Bibbia la mela era infatti il frutto dell'albero della conoscenza) ma richiamava anche il mondo dell'informatica. "Morso" in inglese si traduce come "bite", la cui pronuncia è simile a quella di "byte". Il logo risultò particolarmente appropriato alla filosofia dell'azienda, perché riusciva a sintetizzare concetti come desiderio e conoscenza (la mela) e allo stesso tempo speranza e anarchia (l'arcobaleno con colori invertiti). Rob Janoff lo creò per fare un favore a Regis McKenna, suo datore di lavoro e amico di Steve Jobs. Janoff, per aver l'ispirazione, si recò al supermercato dove acquistò un sacchetto di mele, poi tornò a casa, le tagliò, le dispose sul tavolo e iniziò a osservarle. Dalle mele tagliate Janoff estrasse una semplice mela monocromatica con un morso. Il logo venne poi presentato a Jobs ma quest'ultimo richiese un logo con più colore. Janoff rispose alle obiezioni di Jobs dicendo che un logo monocromatico era più semplice e economico da stampare, ma Jobs rispose che il colore avrebbe permesso di "umanizzare" la società. Il grafico quindi prese il logo e aggiunse le bande colorate secondo la sua ispirazione del momento. Il logo Apple venne immediatamente abbinato con lo slogan "Bite That Apple" quando furono in commercio Apple I e Apple II. È possibile inoltre utilizzare il logo Apple mediante la pressione della combinazione "ALT+MAIUSC+8" su sistema operativo Mac OS X. Il carattere così ottenuto sarà visibile soltanto se il documento sarà aperto tramite un computer Macintosh o un dispositivo IOS. Esempio: →← La "mela" sarà visibile solo da coloro che visitano questa pagina tramite i dispositivi Apple o Linux (per nostra fortuna, il dispositivo su cui è stata scritta questa tesi è per l'appunto un Mac).
Dopo il logo a strisce colorate della mela, nel marzo del 1998, Apple utilizzò un luogo molto più minimalista e semplice. La scelta di questa nuova linea è dipesa dalla diretta insistenza di Steve Jobs, il quale era appena rientrato in Apple dopo il suo lungo periodo di assenza. Attraverso sfumature di grigio e argento Jobs ottenne così l'ultimo logo utilizzato ancora adesso.

Abbiamo parlato della storia del logo, ma la domanda di fondo rimane ancora la stessa: perché proprio una mela? Oltre alla mela di Newton, profondamente legata al primo logo del 1976, una delle storie più famose è sicuramente quella che vuole rendere omaggio a Turing, probabilmente il padre di tutti gli studi moderni sull'intelligenza artificiale. Turing fu arrestato per omosessualità e poiché i servizi segreti temevano che il suo "vizio" lo potesse esporre a un tradimento fu sottoposto alla castrazione chimica. Nel 1954, Touring decise così di suicidarsi mangiando una mela avvelenata con cianuro di potassio. Certamente egli non era uno squilibrato mentale ed anzi la sua azione fu un gesto di ribellione al sistema e fu eseguita in un momento di piena coscienza. Infatti già molti anni prima pare che Turing avesse mostrato interesse per la storia di "Biancaneve e i Sette Nani" (nella favola Biancaneve viene avvelenata da una mela) e quindi, come in una favola, decise di concludere platealmente la sua giovane vita alla soglia dei 42 anni.
Malgrado circolino diverse ipotesi sull'origine del nome, la conferma definitiva venne proprio da Steve Jobs che ne parlò con Walter Isaacson, l'autore della sua biografia, proprio mentre quest'ultimo la stava completando. Durante una discussione, Jobs affermò che mentre lui e Wozniak stavano tornando a Palo Alto, dopo aver passato alcuni giorni presso la piantagione di meli nell'Oregon di un amico, si misero a discutere delle possibili opzioni. Presero in considerazione alcune tipiche parole tecniche, come "Matrix", e alcuni neologismi, come "Executek", per poi vagliare dei nomi banali e privi di appeal come "Personal Computer Inc.". Avevano tempo fino al giorno dopo, quando Jobs avrebbe cominciato a riempire i moduli. Alla fine lui propose "Apple Computer". Stava infatti seguendo in quel momento una delle sue diete a base di frutta ed era appena tornato dal meleto; gli sembrava un nome simpatico, vivace, che non metteva in soggezione. "Apple", mela, ammorbidiva la parola "computer". Inoltre, sarebbe venuto prima di Atari nell'elenco telefonico. Disse così a Wozniak che se non fosse venuto loro in mente un nome migliore entro il pomeriggio successivo, avrebbero scelto Apple. E così fecero. Anche se i due erano al corrente dei possibili problemi di copyright con la "Apple Records", la casa discografica dei Beatles, decisero di continuare su quella strada. A distanza di alcuni anni, le preoccupazioni si dimostrarono fondate, in quanto, nel 1989 la Apple Computer Inc. venne querelata da Apple Records per infrazione dei diritti sul copyright.
Sicuramente la scelta di questo nome fu una mossa vincente sotto tutti i punti di vista; i significati che ne derivarono dimostrarono, a posteriori, come Jobs abbia avuto una vera e propria illuminazione a trovare non solo un nome, ma anche un logo, così emblematico e simbolico poiché evoca genuinità, freschezza e semplicità: tutti elementi molto cari a Jobs.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'iPhone come ''oggetto di culto?'' Un approccio multiculturale

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Granieri
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Antropologia
  Relatore: Natale Spineto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 212

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Parole chiave

neuroscienze
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