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Dalla legge 180 ad oggi: successi e fallimenti dell’intervento riabilitativo nella cura della malattia mentale

Percezione sociale

La percezione visiva comporta l’elaborazione di stimoli in ingresso in modo che essi possano essere presentati e interpretati a livello corticale. Percezione significa osservare e riconoscere. Oggi siamo a conoscenza delle difficoltà incontrate dagli schizofrenici sia negli stadi iniziali che in quelli successivi del processo di elaborazione delle informazione.

La principale alterazione è costituita dall’incapacità dei soggetti affetti da schizofrenia di far fronte a compiti che richiedono un’attenzione selettiva; per cui essi non sono in grado di distinguere gli elementi significativi da quelli non significativi; inoltre questi soggetti sono facilmente distraibili, hanno difficoltà a focalizzare la loro attenzione e a discriminare gli stimoli irrilevanti e vengono quindi a trovarsi in uno stato di sovraccarico di informazioni visive in entrata.

Studi recenti hanno dimostrato che l’alterazione dell’attenzione selettiva può avere un effetto diretto sui processi formali del pensiero, sulla comunicazione e addirittura sulle esperienze emotive. Tutti i disturbi del funzionamento cognitivo possono alterare le funzioni di livello più alto, quale la competenza sociale e l’adattamento di ruolo (Brenner H., 1986).

Poljakov, Brenner, Plaum hanno dimostrato che i soggetti schizofrenici hanno difficoltà nel fare uso delle precedenti esperienze, poiché sono solo parzialmente in grado di applicare a situazioni nuove le conoscenze e le capacità acquisite precedentemente. L’incapacità di utilizzare le esperienze precedenti potrebbe dipendere da processi alterati di elaborazione integrata dell’informazione, dall’incapacità di trasferire il significato dell’informazione immagazzinata al contesto attuale o di predire che un certo evento avrà luogo sulla base dell’esperienza passata. Freinberg e Berndl hanno dimostrato che le modificazioni della percezione visiva degli schizofrenici determinano la loro frequente incapacità di far fronte alle interazioni sociali.

Le espressioni del viso contengono infatti un’ampia varietà di stimoli in costante cambiamento, per cui, se l’attenzione selettiva è alterata, le espressione del viso vengono spesso interpretate in modo scorretto, determinando ulteriori disturbi, di tipo comportamentale e relazioni interpersonali assai inadeguate. L’incapacità degli schizofrenici di far fronte alle situazioni sociali non dipende solo dai i suoi deficit cognitivi, quali l’alterazione dell’attenzione selettiva o della capacità di utilizzare le esperienze precedenti nelle situazioni future, ma è anche causata dall’eccessiva quantità di stimoli da interpretare, nonché d’alta carica emotiva ad essa connessa. I volti umani generano emozioni particolarmente intense, dal momento che sono alla base della comunicazione emotiva. Di conseguenza l’interazioni dei processi cognitivi ed emotivi esacerba i disturbi in questione, questo è il motivo per cui gli schizofrenici spesso tendono a manifestare disturbi cognitivi più grave quando hanno a che fare con un alto livello di stress emotivo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dalla legge 180 ad oggi: successi e fallimenti dell’intervento riabilitativo nella cura della malattia mentale

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Informazioni tesi

  Autore: Sandra Commodari
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Catanzaro Magna Grecia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione
  Relatore: Cristina Segura Garcia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

psicoanalisi
malattia mentale
legge basaglia
riabilitazione psichiatrica
ospedale psichiatrico
psichiatria biologica

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