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I nuovi approcci alla misurazione del benessere e il peso delle differenze sociali

Misure soggettive della qualità della vita

L’approccio del benessere individuale, sviluppato in stretta connessione con la ricerca americana in psicologia sociale sviluppato negli anni sessanta, si basa sul concetto di benessere soggettivo. In questo caso, il concetto di qualità della vita è al concetto di benessere, cioè uno stato soggettivo di una persona che deriva dalla sua valutazione della vita, espressa, ad esempio, in termini di felicità (componente affettiva) o soddisfazione (componente cognitiva).

A questo proposito può essere utile precisare che, generalmente, quando si parla di “soddisfazione” si presuppone che questo stato d’animo dipenda in parte dalla possibilità per l’individuo di giudicare attraverso un percorso cognitivo, la situazione raggiunta rispetto alle proprie aspirazioni (Stiglitz, Sen, e Fitoussi, 2009). Il termine “felicità”, invece, è più strettamente connesso alla sfera emotiva, ai sentimenti più profondi, alla sensazione che l’individuo prova sentendosi più o meno realizzato.

Relativamente alla qualità della vita, infatti, la percezione individuale è fortemente influenzata da una pluralità di fattori tra cui l’ambiente, i valori vigenti in un determinato momento in una data società e, ancora, le esperienze e la personalità dell’individuo stesso. Tutti questi elementi determinano una condizione psicologica da cui dipende il giudizio dei singoli sull’having e sul being, dunque il loro livello di soddisfazione o di felicità (Vesan e Bizzotto, 2011). Secondo questa linea teorica sono gli stessi individui a valutare il livello di soddisfazione dei propri bisogni, essendo considerati come i migliori giudici delle proprie condizioni, in rapporto alle proprie aspettative e all’insieme degli stati d’animo riconosciuti come positivi e negativi.

La qualità della vita dovrebbe essere definita a partire dai risultati conseguiti e percepiti durante il corso della vita piuttosto che dalla disponibilità di fattori, come la disponibilità di risorse sociali e materiali (Stiglitz, Sen, e Fitoussi, 2009). È stato più volte sottolineato come la qualità della vita non dipenda solamente dalle circostanze oggettive (la salute, l'abitazione, l'istruzione, ecc.), ma anche e soprattutto dalle esperienze che l'individuo vive durante il corso della sua vita e dai bisogni che da questa emergono (Di Franco, 1989). Molte delle ricerche condotte in tema di qualità della vita hanno dimostrato che non esiste stretta correlazione tra condizioni reali di vita e relativa soddisfazione espressa dalle persone, ne è conseguita la necessità, da parte degli studiosi, di ricostruire il percorso che lega il benessere oggettivo a quello percepito (Costanza, 2007).

Gli approcci soggettivi distinguono tra le dimensioni della qualità della vita e i fattori oggettivi che influenzano queste dimensioni. Secondo la Commissione Stiglitz la dimensione soggettiva della qualità della vita comprende due aspetti: - Il primo è rappresentato dalle valutazioni delle persone della loro vita nel suo complesso o nei suoi vari settori, come la famiglia, il lavoro e le condizioni finanziarie. Tali valutazioni comportano un ragionamento da parte di ogni persona, e uno sforzo di fare il punto e il bilancio di tutti gli elementi che le persone tengono in conto (ad esempio i loro propositi, il soddisfacimento dei loro obiettivi e l’altrui considerazione); - Il secondo aspetto è rappresentato dai sentimenti reali della gente, come il dolore, la preoccupazione, la rabbia, il piacere, l'orgoglio e il rispetto. All'interno di questa vasta categoria dei sentimenti delle persone, la ricerca sul benessere soggettivo distingue tra influenze positive e negative, che insieme caratterizzano l'esperienza di ogni persona.

Al contrario della componente cognitiva, che implica una riflessione a posteriori sulla propria vita fino ad un determinato momento, la componente affettiva è legata al presente, alla situazione attuale. Tutti questi aspetti del benessere soggettivo (valutazioni cognitive, influenze positive e negative), dovrebbero essere misurati separatamente per ottenere una valutazione attendibile della vita delle persone. In particolare il well-being in cui prevalgono le componenti cognitive (soddisfazione), comportando un processo di comparazione tra le proprie aspirazioni e le condizioni di vita di fatto raggiunte, implica anche uno sforzo dell’individuo teso a considerare e valutare unità temporalmente/territorialmente differenti (Costanza, Hart, Posner, e Talberth, 2009).

Mentre, il well-being principalmente basato su circostanze affettive (felicità), viceversa, non presuppone questo tentativo di razionalizzazione, perché la sua natura preminentemente emozionale porterebbe l’individuo a godere o soffrire rispetto al manifestarsi di quotidiane situazioni più o meno positive indipendentemente dalla distribuzione sociale del fenomeno scatenante (Nuvolati, 2003). Un altro elemento importante, nel quadro della definizione delle componenti e delle origini del benessere soggettivo, è infine costituito dal sistema valoriale e culturale che interviene a mediare il processo di trasformazione delle risorse materiali e immateriali in effettiva felicità o soddisfazione (Nuvolati, 1993). Alla luce di queste considerazioni possiamo quindi pensare alla sensazione di benessere come a una condizione finale in cui la componente cognitiva e quella affettiva si condizionano a vicenda, e tale mutua relazione costituisce il risultato di un percorso complesso di cui il ricercatore dovrà tener conto se intende analizzare la qualità della vita degli individui per come è effettivamente percepita e valutata dagli stessi (Costanza, 2007).

Questo brano è tratto dalla tesi:

I nuovi approcci alla misurazione del benessere e il peso delle differenze sociali

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Informazioni tesi

  Autore: Enrico Novissimo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Enrico Rebeggiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

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