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Il rischio operativo nell'attività bancaria

Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo

Dopo un primo documento consultivo, del giugno del 1999, nel gennaio 2001 il Comitato di Basilea ha reso pubbliche le proposte relative alla riforma del sistema di adeguatezza patrimoniale; tali proposte sono state poi confermate nella versione finale dell'accordo del 2004 e successivamente nel 2010.

Come detto precedentemente, il suo sistema si basa su tre pilastri ugualmente importanti ed interdipendenti:
- I PILLAR: nuovo sistema dei requisiti patrimoniali;
- II PILLAR: processi di supervisione da parte degli organi di vigilanza;
- III PILLAR: disciplina di mercato.

Come già detto in precedenza, l'obiettivo di Basilea II, (successivamente confermato da Basilea III), è la riduzione dell'incidenza dei rischi operativi, perseguito attraverso due strumenti:
- coefficiente patrimoniale specifico per il rischio operativo;
- requisiti che attengono alla dimensione organizzativa.
Possiamo suddividere i metodi proposti in due macro categorie:
• Standard (Basic e standardised Approach);
• AMA (Advanced Measurement Approach): metodi analitici avanzati basati su dati interni.

Tali metodi hanno un livello crescente difficoltà e fondamenti metodologici differenti. Allo scopo di fronteggiare i rischi operativi gli intermediari devono dotarsi:
- Adeguati meccanismi di governo societario, ivi compresa una chiara struttura organizzativa, con linee di responsabilità ben definite, trasparenti e coerenti;
- Processi efficaci per l’identificazione, il monitoraggio, l’attenuazione e la valutazione dei rischi operativi ai quali sono o potrebbero essere esposti e di adeguati meccanismi di controllo interno, ivi comprese valide procedure amministrative e contabili.

Accanto all'alternativa di calcolo le autorità impongono insieme di regole connesse ai presidi organizzativi, necessari per il controllo dell'esposizione al rischio operativo; al rispetto di tali criteri di idoneità è subordinata la scelta del modello di calcolo del coefficiente regolamentare. In particolare, la scelta delle autorità di vigilanza è rivolta ai sistemi di supervisione, di reporting e di controllo, in considerazione del fatto che il loro ruolo è monitorare e limitare il verificarsi di eventi generatori di perdite di tipo operativo. Un'efficace sistema di controllo interno consente la tempestiva individuazione di inefficienze nell'organizzazione e la predisposizione di idonee strategie di mitigazione. Tutte le metodologie rispecchiano la classificazione, proposta precedentemente, top-down e bottom-up, quantitativi e qualitativi.

Gli orientamenti del comitato di Basilea muovono nella direzione di rafforzare gli incentivi148 per le banche a investire sui modelli alimentati dai dati interni, metodi bottomup, alquanto migliori per valutare l'effettiva esposizione al rischio. La differenziazione tra le metodologie è stata fatta anche per tenere conto delle diverse realtà azienda: la normativa individua, tre classi di appartenenza:
- banche di classe 3°: hanno la dimensione e complessità operativa contenuta;
- banche di classe 2°: hanno una dimensione complessità operativa media;
- banche di classe 1°: hanno una complessità operativa molto elevata (esempio grandi gruppi bancari).

Il Comitato di Basilea si è preoccupato di raccomandare una graduale migrazione da un approccio più semplice ad uno più avanzato, man mano che matura l’esperienza e la cultura della banca nella gestione del RO. Da tenere presente inoltre che non è consentito regredire da un approccio avanzato ad un approccio più semplice, mentre è consentito adottare approcci differenti per diverse linee di business. Per le prime classi sono previste metodologie di gestione sempre più complesse e requisiti più severi per l'adozione di metodi avanzati (bottom-up). Alle ultime classi vengono richiesti sforzi molto minori in tema di controllo del rischio operativo e l’utilizzo di metodi base (top-down). Vediamo in dettaglio quali sono le metodologie di calcolo proposte dal Comitato di Basilea.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il rischio operativo nell'attività bancaria

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Informazioni tesi

  Autore: Rosario Caratozzolo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze della politica
  Relatore: Terenzio Cozzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 326

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Parole chiave

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basilea
audit
rischio operativo
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operational risk management
enterprise risk management
orm
mitigazione e controllo rischio

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