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Devianza minorile e criminalità organizzata

Il ruolo della scuola nella prevenzione della devianza minorile

Nel quadro della promozione di diritti e di opportunità dell'infanzia e dell'adolescenza, il diritto allo studio assume un ruolo centrale, soprattutto se inteso come "diritto alla qualità e alla promozione del successo formativo". In questo modo, il fenomeno della dispersione scolastica e dell'insuccesso educativo assume sempre più il significato di chiave di lettura non solo del servizio scolastico, ma dell'intero sistema formativo. Difatti è un fenomeno complesso: mancati ingressi, evasione dall'obbligo, abbandoni, ripetenze, bocciature, frequenze irregolari; con cause diverse sia interne che esterne alla scuola, che lo determinano. La dispersione scolastica è il sintomo di una situazione complessiva di disagio e disadattamento che se correlata ai contesti territoriali, ad cause di natura socio-economica-culturale, può condurre, a fenomeni di rischio, marginalità e devianza. "Non essendo riducibile ad un modello lineare di causa-effetto, va analizzato attraverso un approccio globale che superi la frammentazione degli interventi. Conseguentemente, per coniugare diritto allo studio e qualità dell'istruzione e della formazione, è necessaria un'azione integrata, interistituzionale centrata sulla realtà dell'alunno all'interno di un sistema di relazioni e sia funzionale all'organizzazione e realizzazione di un sevizio integrato alla persona".
In linea con questo quadro teorico-metodologico, il Ministero della Pubblica Istruzione ha promosso in tutte le province, piani organici di intervento che hanno due presupposti: l'area territoriale come unità d'intervento e l'interistituzionalità. L'organizzazione dei suddetti piani, ha previsto la costituzione di Osservatori, a livello provinciale e di area: essi, hanno consentito l'individuazione di compiti rispetto all'analisi del territorio, alla ricognizione dei bisogni, alla progettazione integrata, al coordinamento e alla gestione delle risorse, al fine di evitare la frammentazione e la sovrapposizione degli interventi, secondo una logica di rinforzare sul territorio il sistema formativo integrato. Il modello d'intervento ha visto la scuola e il territorio gestire le problematiche legate al disagio e alla devianza, integrando competenze e compiti dei diversi attori del processo. La metodologia di rete, si è confermata come l'unica risposta possibile che il territorio può dare alla complessità tipica del nostro sistema sociale, allo scopo di evitare le forti autoreferenzialità dei diversi Enti e Istituzioni pubbliche, lo spreco di risorse professionali ed economiche. Per consolidare le relazioni interne agli osservatori, garantire la progettualità e l'intervento sono stati adottati protocolli d'intesa, accordi di programma protocolli operativi a sostegno dei progetti.

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Devianza minorile e criminalità organizzata

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Informazioni tesi

  Autore: Marcellino Magliulo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Sonia Specchia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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