Skip to content

Donne immigrate in Italia: tra percorsi identitari e relazioni pregiudiziali

Stereotipi e pregiudizi di genere

Come detto in precedenza, pregiudizi e stereotipi non sono di certo scomparsi, ma hanno mutato le modalità attraverso cui si manifestano. Sui pregiudizi sessuali ed etnici si è, nel tempo, focalizzata l’attenzione degli studi psicosociali. Nonostante le secolari battaglie al fine di ottenere equità tra i sessi, tuttora sono molto attivi stereotipi e pregiudizi legati al genere, che tendono, quindi, a penalizzare e discriminare le donne rispetto agli uomini.

Tanto per esemplificare, la presenza femminile è del tutto marginale nelle cariche di alta responsabilità e nella vita pubblica, mentre, al contrario, sulla donna grava l’allevamento dei figli, l’assistenza agli anziani, la conduzione delle famiglie. Secondo la più tradizionale divisione dei ruoli all’uomo spetta la produzione e la competizione, alla donna la cura del focolare e la riproduzione della vita. Il ruolo della donna è, in genere, sottovalutato anche socialmente. Proviamo ad analizzare la pubblicità. In questo contesto, la donna appare evidente nel doppio ruolo di promotrice dei consumi familiari e di sollecitazione erotica della popolazione maschile. Appare discriminante anche il diverso modo in cui le donne e gli uomini si esibiscono in televisione: negli uomini è sempre presente il primo piano e l’attenzione è focalizzata su ciò che viene detto, nelle donne l’attenzione è spostata sull’intero corpo.

Un altro mediatore più sottile dell’immagine stereotipata riferita alla donna è il linguaggio. In questo caso il genere maschile viene adoperato per indicare entrambi i sessi, prassi che nei paesi di lingua anglosassone è oramai considerata una scorrettezza. Inoltre, le donne vengono rappresentate dal senso comune come più emotive, dipendenti, naturalmente predisposte alla cura, gentili, poco interessate alla tecnica e curate nell’aspetto; al contrario, gli uomini come aggressivi, interessati alla tecnica, poco sensibili, competitivi, fiduciosi in se stessi. Tale rappresentazione si radica nella comunicazione interpersonale, è in grado di condizionare lo sviluppo dell’identità personale e sociale, si riproduce e si mantiene pressoché invariata nel tempo.

Eagly e Steffen hanno sostenuto che alcuni stereotipi sessuali derivano dai requisiti impliciti che scaturiscono dal rispondere ai ruoli domestici e di allevamento dei figli tradizionalmente attribuiti alla donna. Gli Autori dimostrano che la subordinazione della donna scaturisce dalla percezione del ruolo sottomesso rispetto all’uomo nell’ambito lavorativo. Se la donna viene presentata come manager è considerata altrettanto indipendente rispetto alla controparte maschile. La ‘tipicità’ dei ruoli assunti dagli uomini e dalle donne non è fittizia, dato che nella maggior parte dei paesi coloro che si occupano dell’allevamento dei figli sono le donne e quand’anche lavorino fuori di casa, tendono a farlo nei ruoli subordinati di segretarie, infermiere ecc.

Questo perché i contenuti degli stereotipi possiedono, spesso, un nocciolo di verità, cioè riflettono tendenze in certa misura reali, risultato di complesse sedimentazioni di tipi storico culturale. Una ricerca quinquennale condotta da Shore testimonia la presenza di forme di pregiudizio e discriminazione strisciante nei confronti delle donne. L’autore rilevò, infatti, che in occasione della selezione del personale presso una compagnia petrolifera, sebbene le donne ottenessero punteggi superiori (in alcuni casi, sensibilmente superiori) a quelli degli uomini, nella graduatoria conclusiva non emergeva un divario tra i due generi. Inoltre, a distanza di qualche anno la posizione lavorativa femminile restava identica a quella dei colleghi maschi. Per di più il fatto che certi gruppi sociali detengano posizioni di potere rispetto ad altri, suggerisce che i fenomeni dello stereotipo e del pregiudizio assolvano una funzione di giustificazione e di mantenimento della situazione esistente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Donne immigrate in Italia: tra percorsi identitari e relazioni pregiudiziali

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Antonella Consoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Orazio Licciardello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

stereotipi
genere
infibulazione
pregiudizi
identità sociale
acculturazione
categorizzazione
appartenenza etnica
migrazione femminile
relazioni intergrupi

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi