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Il Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro (AQ): la sezione preistorica e lo studio del materiale litico di raccolta

I risultati dello studio tecno-tipologico dell'industria litica del Museo Aufidenate di Castel di Sangro

Il presente lavoro non ha la presunzione di fornire un'interpretazione esaustiva sulle emergenze preistoriche del territorio di Castel di Sangro, ma si caratterizza come un modesto contributo per la comprensione delle dinamiche di insediamento e di sfruttamento territoriale fin da epoca preistorica, a partire dall'analisi, seppur numericamente ridotta, di materiali litici, raccolti negli anni e di superficie da parte di appassionati e studiosi, che ne hanno permesso la conservazione e l'esposizione nell'attuale Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro. La raccolta, seppur adeguatamente ordinata e descritta sommariamente, non era stata fino ad oggi sottoposta a studio dettagliato e analitico, in termini di comprensione delle caratteristiche tecnologiche, produttive e morfologiche, che ne permettessero un inserimento cronologico preciso nella ricostruzione dell'evoluzione della cultura materiale dei gruppi umani preistorici. L'obiettivo che ci si è posti con questa tesi è stato proprio quello di riesaminare in maniera puntuale i reperti esposti e di fornire, sulla base di un approccio metodologico di tipo tecno-tipologico, delle informazioni esaustive sulle modalità di ottenimento degli stessi e su una loro plausibile interpretazione in termini funzionali. Come anticipato nei precedenti capitoli, i materiali oggetto di studio provengono da differenti località inserite nel territorio dell'Alto Sangro (AQ) e potrebbero essere ascritti a differenti periodi cronologici, a conferma di una assidua, quanto continua, presenza di gruppi umani in un arco temporale molto ampio, con radici nel Paleolitico inferiore.

Lo studio è stato impostato presupponendo una difficoltà di base, connessa ad una mancata contestualizzazione del materiale individuato, a causa della sua provenienza non precisamente calcolata in termini di georeferenziazione spaziale e non in un contesto stratigrafico studiato, per cui la sua indicazione territoriale risulta in parte falsata da una informazione approssimativa e generalizzata al toponimo del luogo. Questa carenza di dati, però, non ha impedito di proporre una distribuzione rappresentativa dei ritrovamenti, a supporto della preferenza o meno di specifici contesti geomorfologici e in determinati periodi storici, anche con una certa continuità abitativa. L'approccio metodologico ha previsto la predisposizione di un database descrittivo in formato Access, riportante le voci fondamentali per la catalogazione, necessarie anche per riversare lo stesso nel catalogo dell'ICCD:

-NUMERO DI INVENTARIO:
-ANNO DI RINVENIMENTO;
-NUMERO REPERTO;
-DESCRIZIONE;
-PROVENIENZA (rif. IGM);
-MISURE;
-DATA IMMISSIONE;
-COLLOCAZIONE

Sono stati catalogati e descritti circa 188 manufatti suddivisi tipologicamente tra nuclei, schegge e strumenti di diverse tipologie e funzioni, a seconda dell'inquadramento temporale di riferimento.
Con questo programma è stato possibile realizzare, non solo un rapido ordinamento dei pezzi (per i quali non vi era una catalogazione interna) ma anche una descrizione dettagliata degli stessi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro (AQ): la sezione preistorica e lo studio del materiale litico di raccolta

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Di Cino
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi del Molise
  Facoltà: Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Formazione
  Corso: Archeologia, Beni Culturali e Turismo
  Relatore: Antonella Minelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 243

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