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La rappresentazione mediatica dello straniero: un'analisi sul giornalismo online

La figura dell'immigrato sulla rete

Sono presenti in rete numerosi di siti che parlano della figura dell'immigrato, individuo molto discusso sotto vari aspetti e punti di vista. Gli immigrati rappresentano oggi una componente radicata, un fattore indicativo di questo radicamento è dato dalla presenza straniera di donne e nuclei familiari a seguito dell'immigrazione maschile, quel processo definito come catena migratoria. Ricongiungimenti, aumento dei nuclei familiari, presenza di bambini, significano maggiori vincoli e rapporti con il territorio, e sicuramente questo nuovo aspetto dell'immigrazione è riconducibile in prima istanza ai nuovi bisogni del mercato del lavoro e all'inserimento effettivo nella sfera dei rapporti produttivi. Agli albori della sociologia, la figura dello straniero rifletteva quella struttura ambivalente di ogni relazione sociale, cui si riferisce Georg Simmel nel suo testo sull'analisi dei rapporti che lo legano alla società ospite. Nella visione dello straniero il sociologo tedesco delinea una tipologia dicotomica, la quale appare ad un tempo inclusiva ed esclusiva di comportamenti e di atteggiamenti destinati a chiudere un definito spazio politico oppure ad aprirlo ad elementi esterni ed estranei alla propria identità culturale. Questo modello sociologico, pur assumendo caratteristiche storiche diverse, ci permette di stabilire come un determinato gruppo sociale manifesta contemporaneamente il bisogno di escludere lo straniero e di includerlo al proprio interno. Ne emergono due tendenze dirette a configurare la tipologia dello straniero in termini positivi o negativi: nella prima sono poste in rilievo le differenze etniche o razziali per affermare la propria identità, mentre nella seconda sono evidenziate le affinità o le convinzioni etiche o religiose per aprirsi all'innovazione e al cambiamento sociale. In effetti, nonostante la formulazione di giudizi negativi nei confronti degli stranieri possa verificarsi a prescindere dal contatto diretto e continuativo, è in una situazione di convivenza sul medesimo territorio che essi si traducono in atteggiamenti discriminatori e si riflettono sullo status sociale delle comunità straniere. Un esito quasi inevitabile del loro insediamento è il formarsi di minoranze etniche che "competono, partendo da una situazione di iniziale svantaggio, per l'accesso alle risorse e alle opportunità sociali e sollecitano la società a fornire risposte ai loro bisogni specifici". L'insieme dei pregiudizi può essere dettato da alcuni aspetti etnici come il colore della pelle, la diversità della lingua, l'abbigliamento.
Così nasce l'immagine dell'immigrato straniero, ovvero dell'altro sulla base di un rapporto volto a distinguere ciò che è intrinseco nella società di accoglienza e ciò che è estraneo. La specificità dell'altro, che si affaccia alle frontiere della civiltà, si specifica nella diversità materiale e culturale per le strane abitudini di vita, per i comportamenti minacciosi e spesso misteriosi. Il contatto e la convivenza fra etnie diverse favoriscono lo sviluppo di un'immagine distorta dell'altro su attributi fisici/culturali, che si tramutano in un indice di valori e sfociano nella xenofobia. La xenofobia (letteralmente "paura dello straniero"), che si dirige di volta in volta verso gli stranieri a seconda delle situazioni storiche e sociali, è alimentata da un insieme di pregiudizi e di stereotipi nei confronti dell'altro, la cui immagine negativa ha la caratteristica di resistere ad ogni contatto, a ogni evidenza ed esperienza. L'immagine dell'immigrato, quale emerge dai sondaggi d'opinione, è condizionata dalle esperienze personali, dal credo religioso e dalle convinzioni politiche. Essa può dipendere anche dalle relazioni politiche, culturali ed economiche, che si sono sedimentate sul piano storico tra il paese d'origine e quello di destinazione. Il caso più emblematico può essere rilevato dal diverso atteggiamento che gli italiani hanno nei confronti degli immigrati africani o americani, peraltro entrambi "extracomunitari". L'immagine dell'immigrato presenta, dunque, una varietà d'espressioni, accomunate da manifestazioni enfatiche sulla nazionalità degli stranieri e sul carattere temporaneo della loro presenza. La scelta dei termini, con i quali è comunemente definito l'immigrato straniero, si riflette sull'opinione pubblica e può contribuire ad alimentare forme di discriminazione sociale e ritardare il processo d'integrazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La rappresentazione mediatica dello straniero: un'analisi sul giornalismo online

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Informazioni tesi

  Autore: Graziella Federica Belfiore
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze per la Comunicazione Internazionale
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Stefania Fragapane
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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