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Il ruolo del fair value nella crisi finanziaria

La gerarchia del Fair Value

Le informazioni o inputs che vengono utilizzati per la misurazione del fair value hanno naturalmente dei gradi di veridicità e affidabilità differenti. Per questo motivo il FAS 157 stabilisce che la regola è quella di utilizzare gli inputs osservabili (i quali sono i più attendibili) e di ricorrere agli altri sono in casi strettamente necessari . Il principio contabile non si limita a dare la regola di carattere generale, ma scende nel dettaglio stilando una classifica di tre livelli di inputs che hanno una attendibilità e priorità nell'utilizzo decrescenti. Questi tre livelli sono i seguenti:

Level 1 inputs: sono rappresentati dai prezzi quotati (non aggiustati) in mercati attivi, ai quali l'impresa può accedere alla data di misurazione, relativi a strumenti finanziari identici a quelli da valutare. Sono definiti inputs mark-to-market poiché forniscono una misura di fair value direttamente a partire da prezzi ufficiali di mercato, senza necessità di alcuna modifica o rettifica.

Level 2 inputs: consistono in informazioni diverse dai prezzi degli strumenti finanziari quotati sul mercato, ma che sono comunque osservabili direttamente o indirettamente. Queste comprendono i prezzi quotati in mercati attivi di strumenti finanziari simili, oppure prezzi di strumenti identici ma quotati in mercati non attivi, inputs osservabili diversi dai prezzi di mercato (come tassi di interesse, tassi di cambio, volatilità, rischi di credito, tempi di pagamento e altro) o anche inputs derivati e convalidati da dati di mercato attraverso correlazioni o altre medie. Sono anche chiamati inputs mark-to-matrix poiché per fornire una misura del fair value non possono essere utilizzati direttamente come vengono reperiti, ma devono essere "aggiustati" ed elaborati.

Level 3 inputs: questi si differenziano dalle altre due categorie poiché sono rappresentati da valori che non sono osservabili sul mercato. Sono inputs prodotti dalla stessa impresa a partire dalle migliori informazioni disponibili in quel momento (senza eccedere nello zelo della ricerca), che possono includere dati appartenenti addirittura all'impresa stessa, e che dovrebbero tenere in considerazione le assunzioni che gli altri partecipanti al mercato userebbero per valutare lo strumento finanziario considerato. Gli inputs di terzo livello sono chiamati anche inputs mark-to-model poiché prima di fornire una misura del fair value devono essere inseriti in modelli matematici più o meno complessi elaborati internamente dall'impresa. Ne consegue che l'attendibilità del valore così ottenuto dipende molto, anzi quasi esclusivamente, dal tipo e dalla validità del modello utilizzato.

Con questa "gerarchia del fair value", il FASB ha stabilito che per la valutazione degli strumenti finanziari, le imprese devono necessariamente utilizzare i prezzi di mercato (Level 1 inputs) ogniqualvolta questi siano disponibili: l'esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo costituisce dunque la miglior stima del fair value. Tuttavia possono esserci casi in cui non si è in presenza di un regolare funzionamento del mercato, ed è il caso proprio di una crisi finanziaria, per cui diventa necessario abbandonare il riferimento diretto ai prezzi di mercato che sarebbero indisponibili o comunque poco significativi e ricorrere ad altre modalità di valutazione. Questi modelli di valutazione devono in primis fare uso di parametri di mercato osservabili (Level 2 inputs). Solo nel caso in cui anche questi non siano disponibili, il fair value può essere determinato utilizzando tecniche di valutazione che per loro natura sono molto discrezionali, dal momento che sono basate su stime e assunzioni formulate dal valutatore stesso e pertanto difficilmente verificabili (Level 3 inputs).

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Il ruolo del fair value nella crisi finanziaria

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Informazioni tesi

  Autore: Giulian Edoni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Antonio Parbonetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 174

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