La tutela delle immagini nella prospettiva del diritto d'autore

La distinzione delle tre categorie non è rigidamente correlata con la natura del contenuto della fotografia, ma va interpretata con una chiave di lettura volta ad individuare il significato ed il valore che la rappresentazione fotografica intende raggiungere e trasmettere Le fotografie annoverabili nel primo gruppo sono il risultato di particolari scelte del fotografo, dettate da uno specifico modo di vedere la realtà, e possono godere della protezione del diritto d'autore in quanto connotate da quel carattere creativo ottenuto "mediante la valorizzazione, la scelta e la combinazione degli effetti ottenibili con l'apparecchio", quali ad esempio l'inquadratura, la prospettiva o la luce, o "intervenendo sulla composizione del soggetto", ossia sull'atteggiamento o sull'espressione del soggetto, o infine "creando lo stesso soggetto", come ad esempio quando attraverso effetti di luce e di colore si creano immagini che non esistono in realtà.
Tali "opere fotografiche" godono della stessa tutela prevista dall'art. 2 l.d.a. per le altre opere dell'ingegno, e pertanto sono soggette alle medesime regole. All'autore dell'opera fotografica, al pari degli altri autori di tutte le opere protette dalla l.d.a, spettano i diritti esclusivi di utilizzazione economica dell'opera, sia nei modi elencati esplicitamente nella legge, sia in qualunque altra forma presente e futura. Secondo la disciplina in vigore i diritti patrimoniali si estinguono dopo settant'anni dalla morte dell'autore, ma in origine la durata di tali diritti non coincideva con quella prevista per le altre opere, in quanto limitata al cinquantesimo anno della produzione dell'opera.
La ratio di tale precedente più breve durata di protezione andava rintracciata probabilmente nel genere dell'opera da proteggere, il cui interesse alla riproduzione è generalmente più limitato nel tempo.
Tuttavia, questo sistema di computo della durata dei diritti patrimoniali rendeva difficile per l'utilizzatore stabilire se un'opera fosse o meno di Pubblico dominio e spesso egli aveva difficoltà a verificare l'esattezza delle affermazioni dell'autore circa la vigenza della tutela economica, nonché circa la data di produzione
dell'opera.
Per tali motivi in sede internazionale si è scelto di utilizzare come base per il computo la vita dell'autore e il periodo successivo alla sua morte.