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La BCE nell'Eurosistema

La Politica Monetaria della BCE

Una delle funzioni principali che svolge la Banca Centrale Europea riguarda la Politica Monetaria, la quale è incentrata sull'obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi. I motivi per cui si è deciso di basare la politica monetaria su tale obiettivo è dato dal fatto che, avere una stabilità dei prezzi che perdura nel tempo fornisce un contributo maggiore in termini di prospettive economiche e miglioramento del tenore di vita dei cittadini. Inoltre è dimostrato che la politica monetaria ha la capacità di influenzare solamente il livello dei prezzi, ma non è in grado di influire sulle variabili dell'economia reale, se non attraverso effetti positivi relativi alla stabilità dei prezzi.
Per raggiungere tale obiettivo, l'Eurosistema dovrà tener presente che il principio di un'economia di mercato aperta ed in concorrenza libera dovranno essere alla base delle proprie azioni, dovrà anche favorire un'efficiente allocazione delle risorse.
Nel Trattato di Maastricht (febbraio 1992) viene indicato esplicitamente l'obiettivo primario che la BCE deve raggiungere, ovvero la stabilità dei prezzi, senza entrare nel dettaglio. Pertanto il Consiglio Direttivo della Banca centrale, nell'ottobre del 1998, ha deciso di annunciare una definizione quantitativa della stabilità dei prezzi: "un aumento sui 12 mesi dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) per l'area dell'euro inferiore al 2%, nel medio periodo", questo vuol dire che si cerca di mantenere l'inflazione ad un livello inferiore, ma attorno al 2% nel medio periodo.
Le azioni della BCE sono svolte secondo la strategia di politica monetaria, per poter garantire decisioni sistematiche e coerenti nel tempo; la caratteristica di coerenza dà un apporto alla stabilizzazione delle aspettative di inflazione e rende più credibile la banca centrale.
La trasmissione della politica monetaria è caratterizzata da differenze temporali, infatti se effettuiamo una variazione alla politica monetaria oggi, l'influenza che avrà sul livello dei prezzi si evidenzierà a distanza di mesi o addirittura anni. Questo vuol dire che le banche centrali
devono valutare attentamente quali azioni devono adottare nel presente in modo da mantenere la stabilità dei prezzi nel futuro.
La variabilità del tasso d'inflazione nel breve periodo è da attribuire agli sfasamenti temporali nella trasmissione della politica monetaria, i quali non danno modo di contrastare gli shock riscontrati sul livello dei prezzi (dovuto, ad esempio, alla variazione dei costi internazionali delle materie prime).
In aggiunta a quanto detto in precedenza, vi è la complessità del processo di trasmissione, il quale genera incertezza sugli esiti finali. Pertanto è comprensibile dover adottare un ordinamento a medio termine della politica monetaria.
La strategia adottata in termini di politica monetaria deve tener conto di quanto viene deciso in tale ambito per permettere di perseguire l'obiettivo assegnato alla BCE.
E' possibile individuare due pilastri su cui si fonda tale strategia:

- il primo esamina le caratteristiche alle quali è possibile attribuire l'oscillazione dei prezzi nel breve e medio periodo, focalizzandosi sull'attività reale e sulle condizioni finanziarie dell'economia (analisi economica);

- il secondo funge da riscontro, in un orizzonte temporale medio-lungo, in riferimento a quanto emerso dall'analisi economica (analisi monetaria).

L'utilizzo di un sistema basato su due analisi in comparti diversi, per poi incrociare i risultati ottenuti in ognuna delle due, fa sì che si possa ottenere una valutazione complessiva dei rischi.
Passiamo ora ad analizzare in maniera sintetica i due pilastri base della strategia di politica monetaria.
Il primo pilastro basa la sua analisi sulla valutazione degli andamenti in termini economici e finanziari e dei rischi connessi che influiscono nel breve e medio termine sulla stabilità dei prezzi. Analizza tutti quei fattori ritenuti utili per esaminare la dinamica dell'attività reale e l'ipotetico andamento dei prezzi influenzato dallo scambio tra domanda e offerta sul mercato di beni, servizi e lavoro. Questa analisi si propone di andare alla ricerca della natura degli shock economici, di come gli stessi influiscono sulla formazione dei prezzi e dei costi ed alle conseguenze nel breve – medio periodo generate da una loro propagazione.
Per ultima, ma non meno importate, vi è un'accurata valutazione del tasso di cambio, le cui variazioni hanno un'influenza diretta sui prezzi, per mezzo del loro legame con quelli all'importazione. Un ulteriore ripercussione dei tassi di cambio si ha sulla competitività dei beni prodotti internamente sui mercati internazionali; questo aspetto va ad incidere sulla domanda di tali beni.
Il secondo pilastro, ha come fondamento la stretta relazione esistente fra crescita della moneta e inflazione nel medio-lungo periodo ed attribuisce inoltre una notevole importanza agli aggregati monetari. L'analisi monetaria si occupa di esaminare il credito e le condizioni di liquidità, che fornisce una visione più ampia alla BCE, la quale ha la possibilità di andare oltre i vari shock transitori.
Analizzare l'aggregato monetario ampio M3, in un'ottica di medio-lungo periodo, significa rammentare alla banca centrale che il tasso di crescita della moneta deve essere in sintonia con l'obiettivo della stabilità dei prezzi in un periodo sufficientemente esteso. Questa analisi evidenzia il comportamento di M3 e permette di stilare un quadro generale in merito alle condizioni di liquidità nell'economia e le relative ripercussioni che si potrebbero avere in termini di rischi per la stabilità dei prezzi.
Per concludere, l'analisi monetaria ha la possibilità, in alcuni casi, di far rilevare instabilità finanziarie fornendo informazioni in maniera tempestiva. Questo tipo di informazioni sono molto importanti per la politica monetaria, per il fatto che il verificarsi di squilibri o bolle dei prezzi delle attività sui mercati finanziari potrebbe generare destabilizzazioni dell'economia e del livello dei prezzi nel medio periodo.
Il metodo qui sopra descritto è stato studiato appositamente su due pilastri in modo da poter garantire che nessuna informazione potesse essere tralasciata, nel valutare i rischi per la stabilità dei prezzi, e che venga data la massima attenzione alle diverse prospettive analitiche ed alla verifica incrociata delle informazioni raccolte; in modo tale da ottenere un giudizio completo nel suo complesso in termini di rischio sulla stabilità dei prezzi.
Questo sistema comunica al pubblico un'analisi diversificata e assicura una solidità nel processo di presa delle decisioni da parte della Banca Centrale Europea.
Per poter mettere in atto le decisioni di politica monetaria l'Eurosistema dispone di alcuni strumenti tra cui: Operazioni di mercato aperto, Operazioni attivabili su iniziativa delle controparti e Riserva obbligatoria. In aggiunta a questi, vi sono delle misure non convenzionali, applicabili prevalentemente al settore bancario, e sono: erogazione di liquidità a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, ampliamento dell'elenco delle attività stanziabili in garanzia, erogazione di liquidità più a lungo termine, erogazione di liquidità in valuta estera, variazione del coefficiente di riserva obbligatoria ed acquisti definitivi di determinati titoli di debito.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La BCE nell'Eurosistema

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Bentivoglio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia delle Banche, Assicurazioni ed Intermediari Finanziari
  Relatore: Francesca Mattassoglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 41

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