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UBI DOLOR IBI VIGILES. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dal 1935 al 1945

Le origini del nascente Corpo Nazionale (1935-1939)

Fu chiaro a quel punto, che la nazione doveva dotarsi di un corpo specializzato ed efficiente per l'intervento immediato in situazioni di emergenza. Sin dall'inizio del '900 i servizi antincendio italiani, si erano basati esclusivamente su singoli corpi di "Civici Pompieri", diffusi principalmente al centro nord ed in misura di gran lunga minore nel mezzogiorno.
I corpi delle grandi città erano occasionalmente (non sempre) di tipo "permanente", mentre il resto era costituito su base volontaria e mantenuto dai finanziamenti delle amministrazioni pubbliche, troppo esigui per l'efficienza dei corpi. Inoltre, i mezzi usati erano ancora antiquati ma permisero al personale, seppur tra mille difficoltà, di soccorrere ugualmente le popolazioni.
Nei casi di grandi catastrofi, i "Corpi di città", che si spostavano in provincia, riscontravano spesso grosse limitazioni, sia per il diametro delle tubazioni, sia per le innumerevoli disuguaglianze tra le dotazioni e le attrezzature.
Alla disparità di forze e di strumenti, lo Stato cercò di porre rimedio con l'istituzione di una Commissione apposita creata nel 1910, al fine di considerare, tutte le possibili soluzioni da prendere. Ma solo dopo il terremoto del Vulture, furono avviate tutte le procedure per dar vita a un progetto su base nazionale che prenderà corpo solo negli anni trenta, con il Regio decreto del 27 febbraio 1939, n. 333.

Le "tappe" della lenta messa in opera (se così vogliamo definirle) iniziarono da Napoli, dove si riunirono tutti i comandanti dei Corpi delle grandi città italiane, dando vita a una conferenza su base nazionale che discutesse i problemi connessi alle problematiche d'intervento e di soccorso.
La Conferenza di Napoli del 1935, maturata negli anni del maggior consenso al fascismo, rappresenta dunque il punto di partenza per la formazione di un futuro Corpo dei Vigili, a base nazionale. Le decisioni prese in quella sede, infatti, prevedevano un nuovo volto all'organizzazione dei Corpi. Con il Regio Decreto del 10 ottobre 1935, legge n. 2472, tutti i Corpi furono uniti sotto il "Corpo Nazionale Pompieri", posto alle dirette dipendenze del Ministero dell'Interno, suddiviso in Corpi Provinciali con sedi nei capoluoghi di provincia e
coordinato da un Ispettorato Centrale con funzioni tecniche di indirizzo e di coordinamento.
Il D.L. sottolineava fin dall'inizio :"la necessità urgente ed assoluta di provvedere alla organizzazione nazionale di servizi pompieristici, che rispondano ad esigenze civili militari".
I pompieri delle città di capoluogo assumevano dunque il controllo della restante provincia e dovevano rispondere all'Ispettorato Centrale Pompieri che, in accordo con la Federazione Tecnica Pompieri d'Italia, introdusse la prima uniforme nazionale in panno blu. Lo stesso Regio Decreto legge (n. 2472) istituiva, presso il Ministero dell'Interno, la Cassa Sovvenzioni Antincendi, col fine di sovvenzionare i Corpi provinciali, di organizzare particolari istituzioni di carattere generale e rimborsare allo Stato le spese per il trattamento, del personale dell'Ispettorato centrale e del ruolo degli Ufficiali del Corpo Pompieri.
Il nuovo assetto organizzativo, era completato dai titoli degli stessi articoli del Decreto: I, Ordinamento generale e Ordinamento del Corpo; II, Ispettorato centrale pompieri; III, Corpi provinciali; IV, Attribuzioni del Corpo dei pompieri; V, Personale dell'Ispettorato centrale; VI, Personale del Corpo pompieri; VII, Organizzazione dei servizi; VIII, Attività finanziarie; IX, Disposizioni per il caso di mobilitazione; X, Norme esecutive. Il decreto fu presentato in Parlamento per la conversione in Legge, il 10 aprile del 1936 ma dal 5 novembre del 1937, un nuovo decreto prevedeva l'armamento dei pompieri, che dovevano essere muniti di pistola d'ordinanza (come le Forze armate) durante il loro servizio, tranne che durante l'opera di spegnimento degli incendi.
L'organizzazione nazionale dei servizi antincendio, arriva proprio in un momento cruciale della storia italiana, alla vigilia cioè di quel conflitto bellico che avrebbe amplificato, tutti i problemi di soccorso ed di intervento che inevitabilmente sarebbero accaduti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

UBI DOLOR IBI VIGILES. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dal 1935 al 1945

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Gentili
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze storiche
  Relatore: Fabio Fabbri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

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