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Bambini con la valigia. L'intervento del Servizio Sociale nella sottrazione internazionale di minori, Convenzione de L'Aja 25 ottobre 1980

Il fenomeno della sottrazione internazionale di minori: aspetti generali

Dal capitolo precedente si è dedotto che “la protezione del fanciullo e la tutela dei suoi diritti hanno ormai acquisito un ruolo rilevante all’interno degli ordinamenti di gran parte degli Stati e rappresentano un tema centrale all’interno delle relazioni internazionali”.
Nell’ambito della problematica inerente la tutela dei minori, si delinea con particolare evidenza “la concezione che vede il diritto del minore ad avere rapporti affettivi stabili e duraturi con entrambi i genitori - coniugati o meno, non più conviventi - come un diritto irrinunciabile e pertanto da difendere in ogni modo”.
Da questa considerazione traggono origine alcune delle più importanti convenzioni internazionali, alle quali si accennerà nei paragrafi successivi, attuate proprio per superare tutte quelle “difficoltà giuridiche ed esistenziali conseguenti alla disgregazione del nucleo familiare”. Tali difficoltà si accentuano quando a separarsi, è una “coppia mista” - costituita, cioè, da genitori di diversa nazionalità - in quanto alle dinamiche tipiche originate all’interno di una coppia in crisi, si sommano anche quelle connesse all’incontro di due mondi culturali diversi per nazionalità, per religione, per tradizioni, per sviluppo socio-economico e, non per ultimo, per ordinamento giuridico.
In questo quadro di dissoluzione del rapporto matrimoniale o della convivenza, vissuto dagli interessati come una guerra con vincitori e vinti, può accadere che un genitore giunga a legittimare e a realizzare una vera e propria sottrazione del minore, nonostante la stessa sia gravemente traumatizzante per il bambino ed evochi nuove problematiche giudiziarie di rilevanza civile e penale - artt. 388, 573 e 574 c.p. -. Il fenomeno della sottrazione internazionale di minori è oggi di particolare attualità, considerato l’intensificarsi delle unioni binazionali, conseguenza dell’aumento dell’immigrazione, dell’apertura delle frontiere, della possibilità di viaggiare, spostarsi e conoscere persone di diversa nazionalità. Unioni di tale genere rappresentano l’occasione per il “rimescolamento della popolazione su scala mondiale e per il costituirsi di formazioni sociali multirazziali, multietniche, multiculturali, multi linguistiche, multi religiose”.
Senz’altro, tali legami costituiscono un elemento positivo d’integrazione tra le varie culture ma nel contempo si riscontrano al loro interno notevoli diversità nella regolazione dei vincoli tra padre, madre e prole; tali legami possono determinare una elevata conflittualità di coppia che si interpreta in una vera e propria contesa del figlio, usato come arma per colpire l’altro genitore. Pertanto, in previsione di un ulteriore incremento delle coppie miste e delle conseguenti, possibili, loro rotture, appare evidente la necessità di predisporre strumenti adatti a garantire un’adeguata protezione ai “soggetti deboli” delle famiglie separate e i cui genitori risiedono in Stati differenti.
In altre parole, il compito tipicamente statale di tutela dei propri cittadini – in particolare quelli di minore età – deve assumere, con riferimento alla difficoltà osservata, la forma della prevenzione degli effetti indesiderati che possono conseguire al radicamento dello straniero nella nostra società. Alla diversità di cultura, fede religiosa, tradizioni, usi e costumi, fattori che solitamente sono alla base della disgregazione delle coppie miste, sovente si aggiunge quale elemento di grave disturbo per un’efficace tutela dell’interesse minorile, la diversità delle legislazioni nazionali in materia familiare, frutto di una completa assenza di volontà politica di armonizzazione normativa.
Si tratta, infatti, di incidere sulla quotidianità delle persone, non solo sullo status giuridico ma soprattutto sull’interesse dei minori. Non di rado, infatti, l’interesse del minore deve essere protetto nei confronti degli stessi genitori che non esitano a sfruttare a propri fini le frontiere che separano gli Stati e le differenze tra i sistemi giuridici.
La sottrazione internazionale di minori indica l’atto con il quale un genitore, non esercente l’esclusiva potestà, sottrae il figlio all’altro con l’intento di nasconderlo e trattenerlo con sé a tempo indeterminato. Tale atto sottace la speranza inespressa che le autorità dello Stato, in cui il genitore sottrattore si rifugia - solitamente il suo luogo di origine -, siano propense a legalizzare quell’azione che, moralmente e giuridicamente, sarebbe stata condannata nel Paese dal quale ci si è allontanati. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Bambini con la valigia. L'intervento del Servizio Sociale nella sottrazione internazionale di minori, Convenzione de L'Aja 25 ottobre 1980

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Torrisi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia e Servizio Sociale
  Relatore: Teresa Consoli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 117

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Parole chiave

sottrazione internazionale di minore
convenzione de l'aja 25 ottobre 1980
regolamento ce n.2201/03
bambini con la valigia
servizio sociale e tutela minori

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