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Bufala 2.0, l'inganno nella comunicazione online

I siti creatori di bufale

Sembra che al giorno d'oggi si sia sviluppato un nuovo hobby, quello di creare bufale. Per farlo esistono veri e propri manuali d'istruzione online che passo per passo ci danno consigli per creare la falsa notizia perfetta. I consigli promulgati da questi siti vanno dall'argomento della bufala, dal modo più facile per diffonderla, allo studio delle vittime fino ad arrivare a consigli mirati alle esigenze di guadagno che si vogliono ottenere attraverso la diffusione della false-news. Ryan Holiday è uno dei più abili influencer del mondo e in un articolo pubblicato sul sito Dagospia.it ci spiega le tecniche di manipolazione dell'informazione online, finti scoop, alterazioni di Wikipedia, indiscrezioni non verificate promulgate dai blogger; ci dice anche che l'informazione falsa rimbalza in rete e spesso finisce anche sui giornali proprio come una palla pazza. In un libro confessione Ryan ha gettato la maschera e ha confessato i trucchi del mestiere, raccontando ad esempio di come lui e Tucker Max abbiano abilmente utilizzato una bufala per pubblicizzare il film di Max. Vediamo come:

"Gestivo le Pr di Tucker Max, un amico che raccontando delle sue sbronze e delle sue conquiste è stato in cima alla lista dei bestseller del New York Times e dovevamo pubblicizzare il suo film. Così abbiamo piazzato manifesti pubblicitari in diversi Stati e per creare un "caso" che finisse sui giornali abbiamo deciso di auto-vandalizzarli. Io stesso ho cosparso i cartelloni a Los Angeles con adesivi e scritte offensive, che accusavano Tucker Max di essere un maschilista. Poi ho fotografato il tutto, ho creato un account email anonimo e ho mandato le foto a diversi blog di rilievo come se io fossi solo qualcuno che ha notato i cartelloni per caso. I blog hanno subito messo in evidenza la "notizia" senza accertarsi della sua provenienza o fondatezza. La grande stampa l'ha ripresa e siamo finiti sui maggiori quotidiani senza spendere un soldo. La settimana dopo a New York c'è stata una manifestazione femminista con le attiviste che sfregiavano i manifesti del film, ed è partita una campagna nazionale!".

Ecco come gira una bufala: basta avere a disposizione una connessione internet e qualche contatto giusto, che sia un blogger o un influencer molto seguito e il gioco è fatto. Il problema principale è che il pianeta dell'informazione è in crisi e tra i motivi sono proprio i Social Network, i siti-News e i Blog. C'è una differenza fondamentale tra i giornali cartacei e i grandi siti del Web-Piattaforma, i primi hanno uno spazio limitato, devono per cause di forza maggiore selezionare la notizia, inoltre i giornalisti devono mantenere una certa reputazione all'interno dell'ambito lavorativo, hanno quindi l'obbligo morale e etico di controllare accuratamente che una notizia sia reale e attestata, sono obbligati ad avere delle fonti certe, anche perché un finto scoop o una falsa notizia potrebbe compromettere irrimediabilmente la loro carriera. Per i siti e i blog è diverso, spesso i blogger si nascondono dietro pseudonimi e non svelano la propria identità e inoltre, fatto da non sottovalutare, hanno uno spazio che è illimitato, sono perciò portati a pubblicare di tutto e senza praticamente nessun controllo.
La bufala perfetta per farsi pubblicità è quella che crea uno Scoop, naturalmente falso. Sempre Holiday cita un aneddoto, assurdo ma efficace, che utilizzò per vendere dei costumi di Halloween senza dover pagare i diritti sull'immagine alle celebrità americane. Il genio dell'inganno aveva infatti creato nell'anno 2011 una serie di costumi in occasione della festività, che erano identici a quelli utilizzati dalle super stars, come ad esempio Madonna e Lady Gaga, durante i concerti. Ovviamente per ottenere l'autorizzazione alla vendita di tali costumi avrebbe dovuto sborsare centinaia di dollari, se non addirittura migliaia, per pagare i diritti all'immagine a quest'ultime. Ma perché farlo quando si ha la possibilità di utilizzare il falso attraverso l'aiuto, per altro inconsapevole, dei blogger? Holiday ebbe un'idea diabolicamente geniale, da vero esperto di bufale, fotografò i costumi e inviò tali immagini a l'importante blog Gawker spacciandole per "le foto segrete dei costumi di Halloween che sono stati scartati da American Apparel". La truffa funzionò perfettamente, il blog pubblicò l'articolo e le foto e tutti gli altri media lo seguirono scrivendo articoli e facendo servizi televisivi, scambiando così il falso pubblicitario per uno scoop e dando la possibilità a Holiday di mostrare all'intero paese le sue creazioni, ed il tutto gratuitamente. Questa vicenda ci fa ben comprendere che un vero manipolatore di notizie è colui che conosce bene i punti di forza, ma soprattutto quelli di debolezza della rete e sa sfruttarli al meglio. Internet è uno strumento potentissimo e a volte non ci si rende conto che un fatto apparentemente innocuo potrebbe invece tramutarsi in una bufala nazionale. Un caso tutto italiano di bufala involontaria, se così possiamo definirla, è quella delle Ostie allucinogene di Campobasso. La vicenda ha del comico, ne parlarono IlGazzettino.it, IlMattino.it, IlSole24ORE e perfino il Correio do Brasil e alcuni giornali inglesi. La storia fu creata per gioco da quattro ragazzi amministratori di una pagina Facebook che si preoccupavano di divulgare le notizie più strampalate, di certo i quattro non si aspettavano che questa avrebbe fatto tanto scalpore e sarebbe stata diffusa e tradotta in altre lingue del mondo. Uno degli autori della notizia durante un'intervista ha dichiarato che non si aspettava assolutamente una diffusione tanto rapida e ampia della false-news e che solo più tardi lui e i suoi amici si resero conto di aver toccato degli argomenti scottanti, che erano appunto la droga e la chiesa.
È proprio vero che la scelta del tema è fondamentale per ottenere un "fake" di successo, questo caso è sicuramente diverso da quelli precedenti attuati da Holiday, il caso italiano è un caso d'ingenuità nei confronti dei poteri di Internet, entrambi ci fanno comunque ben comprendere la facilità che si ha al giorno d'oggi di poter creare notizie false, inventate di punto in bianco. I veri siti creatori di bufale non sono, come si potrebbe erroneamente pensare, quelli che sembrano dei manuali d'istruzione, potenzialmente tutti i Social Network sono dei siti generatori di "fake", a partire da Facebook, continuando con YouTube e finendo con Wikipedia e tutti i Blog di un certo peso sociale. Insomma tutti quei siti 2.0 che sono entrati a far parte della nostra vita e a cui per un motivo o per un altro diamo una certa fiducia, a volte dimenticandoci che, sono delle immense piattaforme globali che registrano milioni di accessi al minuto e che internet è un'arma a doppio taglio, se usata con cautela può portare alla realizzazione di grandi progetti, ma è fondamentale imparare a distinguere la verità da una bugia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Bufala 2.0, l'inganno nella comunicazione online

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Biacca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  Corso: scienze per la comunicazione internazionale
  Relatore: Fabio Chisari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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