Lo shareholder activism negli Stati Uniti: un'analisi empirica dei social proposals nelle imprese Fortune 250

Misurare l’efficacia dell’attivismo degli azionisti è un compito difficile per svariati motivi. In primo luogo, identificare casi di shareholder activism può essere problematico se si considerano ad esempio tutti i casi di negoziazione “behind-the-scenes” delle quali non si hanno segnali esterni della stessa attività (Gillan, Starks, 2000). Uno studio condotto dal TIAA-CREF evidenzia che, delle 45 compagnie contattate, il 71% ha raggiunto una negoziazione prima del voto della proposta degli azionisti in assemblea; mentre solo il rimanente 29% delle aziende è dovuta andare al voto in assemblea (Carleton, Nelson, Weisbach, 1998).
In secondo luogo, vi è la difficoltà di stabilire un nesso causale tra l’attivismo degli azionisti ed una ipotetica successiva variazione nella governance aziendale. Chew e Gillan (2009) si domandano, dunque, se possano incidere altri fattori nella decisione di variazione o modificazione di una decisione od uso aziendali da parte del board. Ed inoltre, i cambiamenti apportati conducono essi stessi ad un aumento dell’efficienza e del valore aziendale? O il fatto che si osservino migliori risultati economici è dovuto ad altri aspetti quali magari il ciclo economico, a migliori contratti di fornitura, migliori contratti con i clienti, l’utilizzo di migliori e più efficienti macchinari, etc.? Portando un esempio, una delle principali intenzioni degli azionisti è stata quella di avere più amministratori indipendenti all’interno del board.
Sebbene possiamo notare se vi siano più amministratori indipendenti che dipendenti o se vi sia stata una recente variazione nella composizione del board a seguito di una proposta da parte degli azionisti, è difficile attribuire il nesso causale tra la variazione denotata ad una determinata azione da parte degli attivisti. Ed è ancora più difficile valutare se il cambiamento nella composizione del board conduce a più alti profitti ed un più elevato valore delle azioni (Chew, Gillan, 2009). Una potenziale misura degli effetti dello shareholder activism, spiegano gli autori, potrebbe essere quella di capire se l’annuncio degli attivisti è stato seguito da un aumento del valore aziendale. In altre parole, gli altri investitori hanno modificato le loro previsioni sul valore aziendale in quanto hanno creduto che gli attivisti conducessero a reali cambiamenti economici nella società o no?