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Allenamento a secco nella nuotata a crawl: confronto tra brevi e lunghe distanze

Preparazione dello sprinter

Lo sprinter nel nuoto è appunto il velocista, ovvero colui che deve coprire distanze brevi nel minor tempo possibile. Le distanze per i velocisti vanno da 50m a 200 m. Innanzitutto dobbiamo considerare i muscoli principali che intervengono nella nuotata e a cui quindi dobbiamo dedicare una parte importante dell'allenamento:

- Muscoli depressori del braccio: Grande dorsale, è il principale muscolo propulsore, grande pettorale, lavora soprattutto come adduttore (non deve essere troppo sviluppato altrimenti potrebbe impedire il lavoro delle spalle) e grande rotondo, questi insieme al tricipite brachiale tirano il braccio attraverso l'acqua e fornisce la propulsione.

- Muscoli rotatori interni del braccio: Ovvero gli stessi di prima e quindi grande dorsale, grande pettorale e grande rotondo, insieme al sottoscapolare. Questi vengono utilizzati in tutti e quattro gli stili.

- Muscoli flessori del polso e delle dita: se hanno la giusta forza, servono a controllare l'attrito delle mani quando incontrano l'acqua; questi sono il flessore del carpo, ulnare e palmare.

- Muscoli estensori del gomito: al termine della trazione è il muscolo che estende il gomito, ovvero il tricipite. Questo muscolo non interviene in tutte le nuotate, nella fase di spinta, infatti nella rana non c'è una fase di spinta verso dietro, quindi interviene nel crawl, nel dorso e nella farfalla.

- Muscoli estensori della gamba e della caviglia: sono appunto i muscoli che intervengono nella battuta di gambe, nel momento in cui c'è la spinta verso il basso. Poiché però sappiamo che la battuta di gambe non è propulsiva, possiamo dire che questi muscoli sono i motori primari nella battuta di gambe nel dorso e sono coinvolti nello stacco da bordo vasca.

- Muscoli del tronco: cioè quei muscoli che non servono a dare propulsione ma a stabilizzare il corpo e a dare elasticità. Questi sono i muscoli intrinseci ed estrinseci.

Oltre ai muscoli dobbiamo tener conto delle capacità del nuotatore e di quelle che per lo sprinter sono da considerare specifiche. Come possiamo ben immaginare, lo sprinter nelle sue gare è chiamato a compiere sforzi elevati in tempi ridotti. Il lavoro che compie il velocista è soprattutto incentrato sulla resistenza lattacida e sulla forza resistente; per migliorarle dobbiamo allenare soprattutto la forza massimale e la forza veloce. Ciò non vuol dire che il resto delle capacità non andrà allenato, ma semplicemente che dobbiamo tener presenti quelle come capacità specifiche e le restanti come capacità generali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Allenamento a secco nella nuotata a crawl: confronto tra brevi e lunghe distanze

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Maddalena Patarino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Maria Gabriella Trisolino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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