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La potestà statutaria delle Regioni dopo la riforma del Titolo V della Costituzione

La Regione Puglia e la sfida del nuovo statuto

Nella nuova stagione statutaria la Puglia è stata la prima Regione d’ Italia a raggiungere il traguardo della realizzazione di una nuova fase costituente (o statuente).
Con l’approvazione della legge costituzionale n° 1 del 22 novembre 1999, non vi era un vero e proprio obbligo giuridico da adempiere all’approvazione dello statuto (il nuovo art. 123 della Cost. non ha posto né un termine entro il quale l’approvazione degli statuti dovesse aver luogo, né sanzioni o interventi nell’ipotesi di mancata approvazione) a differenza del precedente art. 126 Cost. che prevedeva la possibilità di poter sciogliere il Consiglio regionale in caso di gravi violazioni di legge, tra le quali la mancata approvazione dello statuto.

Invece, proprio all’indomani dell’approvazione delle leggi costituzionali, la Regione Puglia ha cominciato i lavori preparatori per sostituire il precedente statuto del 1971.
Così la Puglia ha completato i lavori il 5 febbraio 2004, con l’ultimazione dell’approvazione in seconda lettura del testo, consacrato con la deliberazione n° 165 del 2004 e che il Governo ha ritenuto di non dover impugnare innanzi alla Consulta, riconoscendone la coerenza con la Costituzione.

E’ parere unanime che la Regione Puglia abbia interpretato al meglio il ruolo di ente guida del proprio territorio, sin dall’approccio che il personale politico ha avuto nella predisposizione della bozza per il nuovo statuto.
L’obbiettivo primario nella elaborazione del testo traspare nella relazione del Presidente della commissione consiliare permanente per gli Affari Istituzionali quando ribadisce che "ciascun soggetto investito della fondamentale condizione di cittadinanza regionale doveva essere adeguatamente coinvolto";

Da qui l’istituzione di un "Osservatorio permanente della Comunità pugliese, composto da soggetti istituzionali, sociali e delle nuove identità regionali, con la funzione di concorrere attivamente, in forme e modi partecipativi, al processo redigente", il coinvolgimento permanente degli atenei pugliesi, il dialogo con le istituzioni scolastiche e gli Enti Locali.

Nella relazione del presidente della nuova "VII Commissione Statuto, Regolamenti, Riforme istituzionali, Sistema delle autonomia locali", istituita il 23 gennaio 2001, si legge che il nuovo statuto della Puglia si sarebbe dovuto caratterizzare dalla soluzione di due questioni: quella della forma di governo e quella del ruolo della Puglia" in rapporto alla più complessiva riforma del titolo V della Costituzione e la relativa introduzione del federalismo solidale nella definizione dei rapporti tra lo Stato, le Regioni ed il sistema delle Autonomie locali e funzionali."
Quindi, il nuovo statuto della Regione Puglia non solo doveva assumersi il compito di individuare la disciplina definitiva riguardo l’elezione del Presidente della Giunta, ma anche quello di ridefinire il ruolo stesso del Presidente, della Giunta e del Consiglio regionale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La potestà statutaria delle Regioni dopo la riforma del Titolo V della Costituzione

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Caramia
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Maria Rosaria De Leo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 163

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Parole chiave

enti locali
titolo v costituzione
statuti regionali
autonomie
regione puglia

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