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Lo sviluppo sostenibile. Evoluzione storica, misurazione e ruolo dell'educazione ambientale

Ambiente e benessere in Italia

L’attuale situazione italiana rilevata attraverso il BES relativa al benessere soggettivo mostra un livello abbastanza alto dell’indicatore di soddisfazione per la propria vita, anche se in calo nell’ultimo anno. La quota di popolazione con 14 anni e più che nel 2011 dichiarava alti livelli di soddisfazione per la propria vita era pari al 45,8% quota scesa al 35,2% nel 2012. Aumentano anche i divari territoriali e sociali nella diffusione del benessere soggettivo e se ne creano di nuovi: la soddisfazione per la propria vita decresce in modo maggiore nel Sud e tra le persone con più basso titolo di studio e peggiori condizioni occupazionali. Anche la soddisfazione riguardante la propria condizione economica registra un netto peggioramento con un aumento della quota di chi si dichiara poco soddisfatto (dal 36,1% al 38,9%) e della quota di chi non è affatto soddisfatto (dal 13,4% al 16,8%) a scapito naturalmente di quella di chi è abbastanza soddisfatto (dal 45,9% al 40,3%). Un fattore positivo è invece l’aumento della quota di popolazione che si dichiara molto soddisfatta per il proprio tempo libero in tutto il territorio nazionale, con un dinamica più favorevole al Nord e nel Mezzogiorno.
Per quanto riguarda la situazione ambientale si riscontrano segnali positivi nonostante alcune persistenti criticità. Nello rapporto stesso si precisa inoltre che:

"Il benessere delle persone è strettamente collegato allo stato dell’ambiente in cui vivono, alla stabilità e alla consistenza delle risorse naturali disponibili. Di conseguenza, per garantire e incrementare il benessere attuale e futuro delle persone è essenziale ricercare la soddisfazione dei bisogni umani promuovendo attività di sviluppo che non compromettano le condizioni e gli equilibri degli ecosistemi naturali."

Un primo elemento positivo riscontrato è l’aumento della disponibilità di verde urbano e delle aree protette, ma il dissesto idrogeologico rappresenta ancora un grave rischio distribuito su tutto il territorio nazionale. Tuttavia risultano ancora troppe le zone a rischio per la salute causato da inquinamento e che dovrebbero essere messe in sicurezza e risanate. Sono attualmente 57 i siti di interesse nazionale da bonificare, pari all’1.8% del territorio nazionale. Un’ulteriore nota positiva è rappresentata dall’aumento dei consumi di energia rinnovabile che dal 2010 al 2011 ha subito un aumento di 1,6 punti percentuali ed il confronto con i dati europei aggiornati al 2010, evidenzia una quota del 22,2%, superiore alla media europea (19,9%). Per quanto riguarda invece acqua ed aria, componenti anch’esse essenziali del benessere e della salute umana, possiamo notare che i consumi della prima sono nella media europea e si mantengono pressoché costanti dal 1999 nonostante il persistente problema della dispersione pari al 32% dovuta a inefficienze delle reti di distribuzione. Per quanto riguarda l’aria invece, il numero di giorni in cui nelle maggiori città italiane si è superato nel 2011 il livello di PM10 si è attestato a 54,4 giorni, in aumento rispetto ai 44,6 del 2010 con conseguenze negative per la protezione della salute umana.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sviluppo sostenibile. Evoluzione storica, misurazione e ruolo dell'educazione ambientale

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Informazioni tesi

  Autore: Alberto Muscari Tomajoli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'Economia
  Relatore: Pier Luigi Porta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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