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Figure dell'aggressività materna

Stili materni e aspetti psicologici in gravidanza

Non tutte le donne fisicamente sane vivono allo stesso modo il sentimento della maternità. Alcune donne sperimentano la sensazione di un risveglio a una nuova vita, senza avere l'impressione di una diminuzione; un altro tipo di donna invece sin da subito prova una depersonalizzazione nella relazione con il bambino. In genere costoro hanno rivolto la loro affettività su altri obiettivi (arte, aspirazioni virili) o questa affettività era congenitamente povera o ambivalente, e finiscono per sentire un carico emotivo non sopportabile. La donna del primo tipo, attraverso il figlio dilata il suo io, il secondo lo sente ristretto. E' in base alle caratteristiche individuali di ciascuna donna che varia l'intensità delle modificazioni emotive. Infatti esse possono andare da un rimaneggiamento di alcune caratteristiche della personalità al tracollo vero e proprio di essa (H.Deutsch). L'autrice pone la maternità al centro delle vicende della femminilità. La personalità femminile in evoluzione, secondo Deutsch, si articola in base a due esigenze fondamentali: il masochismo e il narcisismo, che, "adeguatamente controllati nella donna normale e soddisfatti nell'amore e nell'unione sessuale, si modificano ulteriormente nella donna materna, vero coronamento evolutivo della donna femminile". Nella donna materna, il narcisismo viene per buona parte trasferito dall'io al bambino, mentre la tendenza alla passività masochistica emerge nello spirito di sacrificio e di dedizione verso la prole, che si traduce, infine, nel riconoscimento del figlio come essere psicologicamente indipendente. Caratteristica peculiare della donna femminile è data dalla reciproca tendenza narcisistica e masochistica, cioè a donare e amare con dolore. Nella donna materna l'aspetto narcisistico di essere amata, viene trasferito dall'io al figlio perché ella pensa di essergli indispensabile. Cosa diversa è l'amore materno nella donna narcisistica perché si rivelerà debole quando i figli crescendo non hanno più bisogno di lei. Le componenti masochistiche dello spirito materno si manifestano con la tendenza a sacrificarsi senza avere pretese di contraccambio, sopportando tutto per
amore del figlio. D'altra parte le gioie della maternità ricompensano sufficientemente la madre anche perché entrano in azione delle controforze psichiche di protezione. Freud, a tal proposito, ha parlato di attività della madre che non ha un carattere aggressivo, anzi al contrario essa rappresenta la componente dello spirito materno. Nelle donne narcisistiche la vera difficoltà psicologica che causa ostacoli alla realizzazione diretta della maternità ha un comune denominatore: la paura della donna di perdere la propria personalità in favore del figlio. Ciò spesso nasce dagli obblighi, dall'idea di perdere l'efficienza professionale oppure la paura di insufficienza di fronte alle tante esigenze della maternità. Peraltro quando i sentimenti materni sono eccessivi possono svuotarsi delle componenti affettive e indirizzare tali componenti verso altri scopi, che non hanno a che vedere con il figlio (H.Deutsch).
Ammaniti, nel suo lavoro sulle rappresentazioni materne in gravidanza, rileva diversi stili materni e mette in evidenza come in relazione ad essi si stabilirà il tipo di cure materne che saranno fornite al bambino. Egli ha individuato tre tipologie di rappresentazioni della gravidanza: una integrata, una non integrata e una ristretta. In quella integrata la donna vive una profonda trasformazione che culmina con la nascita del figlio. Completa il processo evolutivo della sua identità femminile. Durante la crisi elabora il passato per una crescita futura. Nella seconda vi sono vissuti ambivalenti: la paura di perdere il bambino e i timori per il futuro. Il suo adattamento è parziale. Nelle donne che mostrano rappresentazioni ristrette– disinvestite, la gravidanza viene considerata solo un passaggio necessario. Non è vissuto come momento di maturazione della propria identità, e regressione funzionale all'identificazione con il figlio è sperimentata come esperienza dolorosa, una reazione di difesa e chiusura verso il mondo interno.
Molte ricerche sulla relazione precoce madre bambino si sono rivolte allo studio della gravidanza allo scopo di individuare una continuità tra lo stile materno che emerge durante la gravidanza e quello che verrà fornito al bambino dopo la nascita. In particolare, dagli studi di Joan Raphael-Leff (1986) emergono due orientamenti materni, che, secondo l'autrice, sono influenzati dalla cultura delle società occidentali: la "madre facilitante" e la "madre regolatrice".
La prima considera la maternità come un'esperienza conclusiva della sua identità femminile, si sente arricchita e si abbandona alla regressione che le permette di vivere l'unione fusionale col feto. Ritiene di essere in grado di comprendere empaticamente i bisogni del bambino e quindi di sapersi adattare continuamente alle sue esigenze.
La madre regolatrice si aspetta al contrario debba essere il bambino ad adattarsi ai suoi ritmi. Considera la gravidanza semplicemente come un passaggio obbligato per avere un bambino e prova fastidio per le trasformazioni corporee, resiste alla disorganizzazione psicologica rinforzando le proprie difese psichiche e le proprie razionalizzazioni. I movimenti fetali sono avvertiti come una presenza estranea, le fantasie sul feto sono limitate.
Secondo l'autrice lo stile di mothering è frutto del complesso intrecciarsi di processi consci e inconsci, di convinzioni, rappresentazioni sociali, aspettative, come anche a fattori economici e sociali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Figure dell'aggressività materna

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Informazioni tesi

  Autore: Rita Montalto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Giuseppina Mendorla
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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Parole chiave

infanticidio
crisi
maternità
funzione materna
istinto materno
aspetti psicologici in gravidanza

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